LUIGI TORNATO A CASA
Il capriolo femmina di nome Luigi assurto a notorietà nazionale per essere stato sottratto al suo padrone e trasferito - in migliaia hanno scritto così riprendendo il testo suggerito da OIPA- "in un lager" (il centro faunistico pubblico) è tornato a casa sia pure con la formula usata dal Procuratore della Repubblica di Sondrio "in custodia giudiziaria"
Sul numero precedente - al quale rimandiamo - abbiamo pubblicato le nostre rimostranze per la valanga di e-mail che sono arrivate anche al nostro, ed altri sette, giornale, tutte praticamente con lo stesso testo. Una massa di appelli come pressione per far tornare a casa il capriolo. Piccolo particolare non trascurabile: e cosa c'entravamo noi? Ai giornali bastava una sola e-mail con il comunicato stampa di OIPA. No, anche a noi la valanga con gli inconvenienti e i danni facilmente comprensibili. OIPA ha poi pubblicato la nostra lettera guardandosi bene dal chiedere, come sarebbe stato giusto - il minimo! - scusa e facendo un commento a metà strada per salvare la faccia. Qualcuno vedrà se OIPA lo poteva e lo potrà ancora fare.
Qualcuno ha chiesto se pubblicheremo la notizia della "scarcerazione" di Luigi. Ovvio che sì, ma vista la faccenda non ci mettiamo nulla di nostro riprendendo semplicemente quello che ha scritto il quotidiano "La Provincia di Sondrio":
"Ponte: il capriolo Luigi torna a casa, dall'uomo che dieci anni fa lo aveva trovato piccolo e malconcio e accolto in casa. l'esperienza del centro faunistico di Ponte, in cui era stato trasportato l'animale, resterà una parentesi. a risolvere una situazione sulla quale si è sollevato un polverone che ha attirato in provincia anche gli inviati delle televisioni e dei giornali nazionali. Ci ha pensato il Procuratore Capo Gianfranco Avella che ha deciso di affidare l'animale al suo vero padrone in affidamento giudiziale. Questo a una sola condizione, che a Lçuigi,venga costruito un recinto più ampio di quello nel quale stava fino a gennaio".