VALANGA DI E-MAIL PER IL CAPRIOLO LUIGI. CHI PAGA? IL CENTRO O CHI SCRIVE? - CHIEDIAMO A CHI SCRIVE UN RISARCIMENTO PER I DANNI CHE PROVOCA ALLA NOSTRA ATTIVITA'. OIPA CHIAMATA IN CAUSA. DETTAGLIEREMO

274 e-mail pervenute al giornale, quasi tutte con lo stesso testo. e in poche ore. Poi altre 709 e altre 500 cieca ancora. Adesso basta! - Stanno continuando ad arrivare. Abbiamo inoltrato diffida a chi ha dato indicazioni fornendo il testi e gli indiriz

274 e-mail pervenute al giornale tra le 20.00 dell'11 febbraio e le 21.17 del 12 febbraio R DALLE 21.17 DEL GIORNO 11 ALLE 12 e 51 DEL GIORNO 12 ALTRE 709, CON DANNI PER I QUALI CHIEDEREMO, A TUTTI, UN RISARCIMENTO SECONDO QUANTO FISSERA' IL GIUDICE) , quasi tutte con lo stesso testo che pubblichiamo in appendice. Ora delle due l'una:

(aggiornamento del 15.2 con la casella che continua a ricevere e-mail anche dopo il ritorno - siate corretti: E' IN CUSTODIA GIUDIZIARIA al proprietario - del capriolo a casa)

- o il Centro Faunistico è, come sostengono quelli che scrivono, un lager con tutto quello che ne consegue e in tal caso gli addetti devono rispondere delle accuse che sono loro rivolte

- o le cose non stanno così e allora saranno i firmatari a dover rispondere delle loro affermazioni che in tal caso si configurerebbero come diffamazione (un eventuale risarcimento in questo caso dovrebbe però andare a favore degli animali…)

ADESSO BASTA!

Al di là di come andrà a finire e su chi pagherà, siamo noi a dire "Adesso basta!" dal momento che in 25 ore e 17 minuti ci siamo trovati una nostra casella di posta intasata da 274 lettere sul capriolo (oltre la normale corrispondenza). Il vostro pensiero lo avete espresso. Le verifiche sono in corso. Continuare con il bombardamento di e-mail, sempre con lo stesso testo, è cosa che comunque non risolve il problema ma ne causa uno a noi.

GdS

APPENDICE: LA "LETTERA-TIPO"

Egregi signori,

la vicenda di Luigi, capriolo femmina sequestrato al signor Bernoi alla fine di dicembre, che da 10 anni accudiva l'animale con grande cura, è tornata alla ribalta nel modo più vergognoso che si possa immaginare. Il Centro Faunistico in cui l'animale è stato ospitato dopo il sequestro, altro non è che un lager in cui gli animali vengono lasciati a loro stessi senza appropriate cure che risultano essere superficiali, inadeguate, non sufficienti. Aberrante la vicenda di due grossi cervi maschi ristabiliti e quindi pronti per la libertà, che vengono soppressi e la carne venduta all'asta, perché avevano familiarizzato con l'uomo, il che avrebbe reso più difficile il loro reinserimento in natura. E che dire dell'esemplare di gufo reale a cui è stata tolta la possibilità di tornare a volare per incuria e cure mediche sbagliate. La stessa Luigi è rinchiusa in un bunker, in mezzo alla sporcizia e i suoi lamenti echeggiano nell'indifferenza più assoluta. Chiediamo espressamente che Luigi faccia ritorno a casa, dal suo proprietario signor Bernoi, che per anni ha saputo accudirla nel modo migliore. E' doveroso che chi ha il dovere di vigilare su queste strutture intervenga immediatamente, per porre fine ad una simile barbarie. Un Centro di Recupero della Fauna Selvatica non può rimanere nelle mani di persone che non prestano alcuna attenzione al benessere degli animali.

COROLLARIO

Appurato che istigatore dell'invio massiccio di e-mail era un sodalizio Onlus, OIPA, abbiamo esposto le nostre ragioni. Se tale sodalizio aveva il nobile fine di salvare un animale non si capisce la ragione per la quale inondare di e-mail anche i giornali, invece di mandarne una sola come comunicato stampa che annunciava l'invio da parte di migliaia di persone di un appello ecc. ecc. Qualcuno ha scritto dicendo che le caselle di posta dei giornali ci sono per avere il pensiero dei lettori. Certo. E' però diverso il caso di 1000 persone che mandano 1000 messaggi diversi da quello di 1000 persone che mandano lo stesso messaggio, obbligando i giornali ad aprirle una per una e leggerle perché una parte vede variazioni sul testo originario ma soprattutto per accertare che non facciano parte della corrispondenza ordinaria. Nel frattempo la pagina che incitava all'invio collettivo é stata eliminata dal sito dell'OIPA e sostituita con "il bollettino della vittoria" in cui si tira in ballo a sproposito - errare é umano con quel che segue, abbiamo scritto al Presidente dell'OIPA - il nostro giornale.

Aspettiamo la conclusione definitiva dell'operazione "intasa tu che intaso io" e poi dettaglieremo anche sulle iniziative assunte.

GdS
Dalla provincia