NAPOLI: “MIO DIO, RISPETTO AL TEMPO DEI BORBONI COME SONO CADUTA IN BASSO!”

Plebiscitaria richiesta di dimissioni di Bassolino, Pecoraro Scanio, Jervolino

TGcom, seguitissimo portale online ha chiesto ai lettori di pronunciarsi sulla domanda: “Emergenza rifiuti, fra Bassolino, Pecoraro Scanio, Jervolino chi si deve dimettere?

Con tutti i limiti di questo mondo, precisato che non si tratta di una indagine demoscopia, che non ci sono dietro criteri scientifici, che i risultati vanno letti sulla base di queste considerazioni, i risultati acquisiti nella mattina del 10 gennaio sono comunque impressionanti. Su 14509 che hanno sinora risposta – il conteggio continua – solo 300, pari al 2,1 %, ha risposto “nessuno”. Gli altri 14209, pari al 97,9%, vorrebbero le dimissioni sul tavolo.

- 12347 pari al 85,1 % di tutti e tre

- 1067 pari al 7,3 % di Bassolino

- 537 pari al 3,7% di Pecoraro Scanio

- 258 pari al 1,8% della Jervolino

Basta sentire la gente in giro e ci dicono anche al Sud e non solo al Nord. La voce è unica ma di dimissioni neppure l’ombra.

Bassolino è il principale responsabile. Ha smesso di fare il Ministro per andare a fare il Sindaco di Napoli. Appena arrivato lo hanno colmato di elogi. L’Eroe che aveva trasformato Napoli, facendone una stella di prima grandezza fra le metropoli del mondo. Esempio dell’efficienza dell’Amministrazione pubblica di sinistra. Anni e anni. Poi è passato in Regione. Gli hanno dato per i rifiuti i pieni poteri e una quantità inenarrabile di soldi. Per salvarlo gli hanno nominato commissari Prefetti per evitare che le evidenti responsabilità comportassero, come giusto, pesanti dazi politici. Gli hanno mandato perfino il Capo della Protezione Civile e questi, persona competente e seria, ha lasciato perché quel che voleva fare non glielo lasciavano fare fra i locali e il Ministro Pecoraro Scanio, chiamato “il signor NO”.

A fronte di una richiesta generalizzata delle sue dimissioni, con deboli difese d’ufficio a sinistra ed anche tanti comprensibili silenzi, Bassolino0n ha solennemente ammesso di aver fallito. Dimissioni? Niente affatto. “Se servissero le darei”. Servirebbero, e come! Sarebbe, a Napoli, un monito: chi sbaglia paga. Lo sa anche lui, lo sanno anche i suoi, lo sanno tutti.

Bassolino non può andarsene. Sarebbe il crollo politico dell’intera sinistra napoletana e campana (e non solo per le clientele), un pesante atto di accusa per i DS che lo hanno portato fra i 45 capi del neonato Partito Democratico. Umiliato nella considerazione generale, umiliato dal Governo che dando i poteri assoluti all’ex Capo della Polizia – singolare che la prima proposta sia venuta da un deputato di Forza Italia! – coadiuvato da un generale dell’Esercito, ha messo in un canto lui, la stessa parte politica che governa l’Italia, lo stesso Ministro dell’Ambiente i cui troppi NO in tutti questi anni hanno comportato un saldo pesantemente negativo non controbilanciato da qualche azione positiva.

Nessuno andrà a casa.

Varrebbe la pena di leggere la storia di Napoli, e non quella scritta dai vincitori ma quella reale.

Si scoprirebbe che i Borboni non erano affatto quello che gira correntemente. Basterebbe citare la filanda di San Leucio con principi, prima della Rivoluzione Francese, di gran lunga più moderni e attuali,. E tante altre cose.

Si scoprirebbe, guardando Napoli oggi, il dover dire “Mio Dio, rispetto al tempo dei Borboni come sono caduta in basso!”

Amarilli

Amarilli
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