LA PECULIARITÀ DELLE PROVINCE MONTANE

Sulla materia molto ho scritto negli ultimi anni, perchè ero e sono della convinzione che con gli strumenti “ordinari” sia molto difficile risolvere i problemi che toccano da vicino i territori alpini tra i quali in primis quello della Provincia di Sondrio. Questo discorso va ad inserirsi nella più ampia questione del Federalismo che in molti vogliono, in primis noi di Forza Italia, ma che stenta a decollare. Questa è una considerazione oggettiva e non politica!

Quando ho iniziato questo percorso, da Deputato nella scorsa legislatura, mi sono sentito per un certo periodo “solo” nella battaglia che ho portato avanti nelle Commissioni Finanze e Bilancio in quanto il nodo di tutto è quello Fiscale e non vi sono dubbi.

Anche per “rompere questa solitudine” e per condividere il percorso con altre due Province che sono in condizioni molto simili alle nostre è stato sottoscritto il Patto di Sondrio” in data 25.11.2002 dagli allora Presidenti di Provincia, tra le tre Province non sottoposte a regime speciale: Sondrio, Verbania e Belluno.

Una mossa molto corretta e politicamente abile in quanto sono tre province oggettivamente molto simili, anche se talune problematiche sono per la Provincia di Sondrio sicuramente più pressanti: viabilità e sicurezza del territorio.

Per inciso la Valtellina ha la bellezza di quasi 2.500 km di terrazzamenti, in parte utilizzati per la coltivazione della vite che nessun altro ha in Italia e neppure in Europa ( neppure la nota zona del Douro in Portogallo, ove viene prodotto il vino Porto). Vorrei dire che siamo unici per molti aspetti non possiamo venir considerati come una delle tante zone della nostra bella Italia.

Da questa rivendicazione, ripeto non doveva scaturire il solo trasferimento del Demanio Idrico e cioè della proprietà dei corsi d’acqua ( questione importantissima a tal punto che il Governo Prodi l’ha immediatamente azzerata, nel generalizzato silenzio!) ma iniziare anche un percorso realistico di “ perseguire tutte quelle forme di autonomia fiscale e finanziaria possibile” come recitava un ordine del giorno firmato dal sottoscritto unitamente ad altri Parlamentari ( On. Paniz per Belluno e On. Zanetta per Verbania).

Questo ordine del giorno ( inserito nella manovra Finanziaria) approvato dal Governo Berlusconi può o poteva ( almeno per la nostra Provincia e per le altre Montane) essere la chiave di volta per porre un minimo di equilibrio nelle cose.

Questi concetti sono stati da me scritti in tutti i modi e li voglio ripetere fino a che mi verrà data l’opportunità perchè questa è la chiave di volta di tutte quelle che sono le nostre rivendicazioni.

Parimenti ho sempre rimarcato che è oggi è impensabile che chi gode dei privilegi dell’autonomia si veda spogliato dai medesimi, recenti riforme legislative prevedono che in questo caso sia necessario il loro consenso.........

Non si tratta quindi di creare oggi “nuovi privilegi” ma di parificare eguali condizioni, in un momento che è oggettivamente difficile e che non solo a mio modo di vedere lo diverrà sempre più per le zone montane. Pensiamo a come sono cambiate le abitudini degli Italiani sulle vacanze, a quanto siano in flessione gli sports della neve e quelli legati all’ambiente alpino in genere. Pensiamo a quanto costa in più gestire attività in montagna rispetto a quelle in pianura ( trasporti, riscaldamento etc.....). Pensiamo a cosa sta avvenendo anche a seguito delle mutazioni climatiche che stanno inesorabilmente “spostando le stagioni” e le quote di innevamento.

Parimenti buona parte dei servizi nelle zone alpine è necessariamente più costosa per una serie di ragioni che sono oggettive.

Mi fa piacere leggere oggi che sono molti ormai i Sindaci ( e non solo simpatizzanti di Centro Destra) che si interrogano su questo e condividono la preoccupazione per il futuro, in vista anche di una Finanziaria che vuole penalizzare chi è già in difficoltà.

Rimarcare questa situazione non vuole dire fare piagnistei o chiedere assistenzialismo ma significa richiamare l’attenzione su una questione vera e reale che non potrà che aggravarsi con il passare del tempo.

Proviamo solo ad immaginare per un momento come sarebbe stata la Valtellina e la Valchiavenna se qualche decennio or sono gli fosse stata concessa ANCHE SOLO LA CONDIZIONE DI ZONA EXTRADOGANALE ( come Livigno per itenderci) che è sicuramente molto ma molto meno dell’Autonomia concessa alle province di Trento e Bolzano e alla Val d’Aosta!

Le cose sono andate diversamente, cerchiamo di rimediare e di ottenere quello che avremmo già dovuto avere anni addietro.

Ben ha fatto recentemente il Sindaco che ha riproposto le tabelle dei trasferimenti in un recente articolo apparso sulla stampa!

Questo non significa, come ho scritto e ho visto con piacere ripreso, porsi in antagonismo alla nostra Regione Lombardia ma fornire a questa uno strumento in più per “bussare” a Roma.

Interessante anche l’iniziativa dei 174 comuni confinanti con la confederazione Elvetica o con Province a Statuto Speciale, di cui ben 22 della Valtellina.

Comunque sia questo argomento deve essere tenuto vivo e forse sarebbe ora di aprire un confronto vero e serio tra tutti gli Enti della Valtellina perchè si prenda coscienza della questione “montana” e la si porti avanti nel bene del territorio e della sua gente, prima che sia troppo tardi ma con le idee chiare di quanto è stato fatto e di quanto si vorrebbe fare.

Gianpietro Scherini (x)

(x) Già Deputato

Gianpietro Scherini (x)
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