CONVEGNO DI LEGAMBIENTE: “LIMITARE IL CONSUMO DI SUOLO & COSTRUIRE AMBIENTE - PROMUOVERE UN GOVERNO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO”
Il suolo è una risorsa naturale non rinnovabile e ogni suo degrado (erosione, cementificazione, inquinamento, ecc.) comporta una perdita: dalle funzioni produttive, agricole e forestali, a quelle paesaggistiche ed ecologiche, a quelle connesse alla regolazione dei bilanci idrici superficiali e sotterranei e del ciclo del carbonio (di cui il suolo è il principale sink terrestre). L'urbanizzazione del territorio comporta alterazioni o addirittura perdita, irreversibile, di suoli.
Il problema del “consumo di suolo” viene ulteriormente aggravato in quanto, nonostante le dinamiche demografiche siano stazionarie, vi è una continua richiesta di suoli da edificare, assecondata da scelte dettate da esigenze di autonomia finanziaria a cui gli enti locali fanno fronte con gli introiti di imposte e oneri da edificazione.
In tal modo le città crescono a dismisura, quasi sempre senza una organica pianificazione ecologica, e con uno sguardo che non va oltre i confini amministrativi, provocando frammentazione e dispersione insediativa che, oltre a consumare suolo, tende a provocare danni all’agricoltura, sprechi energetici, riduzione della qualità del paesaggio e degli ambienti naturali, incremento della mobilità su gomma e, in ultima istanza, perdita di vivibilità nelle città, nelle aree metropolitane e nelle località turistiche.
Il suolo rimane una risorsa difficile da comunicare. Sempre dominata dalla dimensione privatistica della rendita. Ma il valore e le funzioni del suolo sono invece molte altre e hanno una valenza collettiva. Esse sono di chiara evidenza per il mondo scientifico, sebbene meno presenti alla politica e al sentire comune, più sensibili ai tradizionali (e sempre gravi) fenomeni di inquinamento in altri comparti ambientali. Inoltre mancano dati omogenei sulle dimensioni del suo spreco; risulta non sempre immediato rendersene conto. È difficile (ma oggi doveroso) ‘alzare lo sguardo’ oltre il proprio lotto e percepire che si è di fronte ad un problema di dimensioni ormai notevoli e generalizzato.
E' pertanto necessario avviare un dibattito sul tema della tutela dei suoli, sull'esigenza di trovare soluzioni diverse per sostenere i bilanci degli enti locali emancipandoli dalla dissipazione di risorse territoriali, sull'introduzione di principi di fiscalità ambientale, di efficaci forme di compensazione ecologica, di un sistema di regole finalizzato a ridurre lo spreco di suolo libero. Insomma, pare scontato ma non lo è, occorre un governo del territorio concretamente responsabile e sostenibile, che ribalti le priorità tradizionali e si dia, velocemente, principi e regole chiare per un futuro nel quale garantire spazio per tutti. Natura compresa.
Damiano De Simine