IND.DECISA CONTRARIETÀ DEGLI INDUSTRIALI SUL “SILENZIO DINIEGO” PER IL VIA
“Il silenzio-diniego in materia di Valutazione d’Impatto
Ambientale, previsto dal decreto correttivo del Codice Ambientale all'esame del Parlamento, è del tutto inaccettabile. Non rispondere, non fornire motivazioni, vuol dire in pratica impedire la realizzazione di interventi strategici per il Paese e
mortificare chi avanza tali istanze”, dichiara senza mezze misure il Presidente di Confindustria Sondrio Corrado Fabi. “Questa è una procedura che in una società moderna non ha alcun diritto di esistere e che prefigura un rapporto tra Pubblica Amministrazione, cittadini ed operatori economici che ritenevamo superato da secoli, una norma arrogante ed
offensiva'', aggiunge Fabi. “Il Ministro Pecoraro Scanio con i suoi atteggiamenti sta bloccando investimenti per miliardi di Euro, essenziali per il Paese, e diretti al rafforzamento degli
insediamenti produttivi, delle dotazioni infrastrutturali e dell’offerta energetica. Ed ottiene così il risultato desiderato: no, sempre e comunque, a qualsiasi iniziativa volta alla crescita, non solo economica, del nostro Paese. Avanti di questo passo termini come rigassificatore, centrale elettrica e termovalorizzazione saranno espunti non solo dal dibattito pubblico, ma anche dal vocabolario. Chi vuole investire deve ovviamente rispettare le leggi vigenti, le procedure autorizzatorie ed i pareri previsti, ma ha diritto ad operare con tempi certi e, soprattutto, in caso di rifiuto dell’autorizzazione, ne deve conoscere la motivazione
precisa. Insomma, ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità. Contrasteremo fermamente queste modifiche al Codice Ambientale poiché siamo convinti che la tutela di un bene comune quale è l’ecosistema non si persegue con le pastoie burocratiche e le logiche del diniego aprioristico a qualunque iniziativa privata, bensì con la cultura ambientale e le buone pratiche amministrative. Già oggi è difficile ottenere pareri esaurienti e tempestivi dalle Amministrazioni Pubbliche. Con forza chiediamo quindi regole e risposte chiare che non diano
adito a dubbi interpretativi ed applicativi ”, conclude Fabi.
CS