NUOVA STUFA PER LA MARINELLI DAL LIONS AL CAI
Sabato otto settembre, straordinaria apertura dell’anno sociale per i due club Lions di Sondrio, “Host” e “Masegra”; luogo dell’incontro il Rifugio “Marinelli – Bombardieri” a 2813 m sul livello del mare.
Una magnifica giornata di sole, con la temperatura giusta per camminare, ha accompagnato la fatica di una trentina di soci dei due club, partiti a piedi da Campo Moro. Per chi non era in condizione, c'era anche un servizio di elicottero, ma solo due viaggi sono stati sufficienti. Naturale, quindi l’invito rivolto a tutti coloro che già non lo fossero, dal presidente della Sezione Valtellinese, Lucia Foppoli, padrona di casa, di iscriversi anche al C.A.I., visto l’entusiasmo per la montagna e l’attenzione per i problemi del rifugio. L’occasione era, infatti, la consegna ufficiale alla sezione, di una nuova stufa in serpentino, per il riscaldamento della sala da pranzo, in sostituzione di quella vecchia, ormai decrepita, che rischiava di andare in pezzi da un momento all’altro.
L’idea, guarda caso, era nata circa un anno prima, durante un’altra gita ad un altro rifugio della sezione, il “Mambretti”, sull’opposta catena delle Alpi Orobie. Lì, i soci del “Masegra” avevano conosciuto questo bisogno, che costituiva un problema economico notevole, dati gli impegni ancora aperti, dopo la costruzione della nuova “Marco e Rosa”. Naturale era stato il coinvolgimento dell’altro club della città che aveva aderito senza esitazioni a questo servizio, riconosciuto come utile e significativo, oltretutto, nell’occasione in cui Sondrio era stata proclamata “città delle Alpi”.
A mezzogiorno, quando tutti erano ormai arrivati sul piazzale del rifugio, don Augusto Azzalini, già parroco di Chiesa Valmalenco e socio del “Sondrio Host”, ha celebrato la Messa, davanti alla cappella che domina la Valle di Scerscen. Poi, all’interno, mentre il gestore, Enrico Gianatti ed i suoi collaboratori servivano il pranzo, i due presidenti Alberto Rampa, che sostituiva Norberto Gualteroni, indisposto, e Massimo Moltoni, introducevano la riunione, spiegando la storia ed i motivi della donazione. Era anche presente Simon Pietro Picceni, presidente dello scorso anno, che, con Rampa, aveva costruito l’iniziativa. Lucia Foppoli esprimeva il caloroso ringraziamento dei milleseicento soci della sezione ma anche di tutti i frequentatori del rifugio, che troveranno, da oggi, un ambiente ancora più accogliente.
Non poteva mancare qualche riflessione sull’importanza dei rifugi, come presidio per l’ambiente e sull’opportunità di ricostruire una cultura della frequentazione delle montagne che sembra si stia perdendo. Il rifugio, per questo, va proposto come l’occasione di un’esperienza particolare, anche se con qualche disagio, sia per i più giovani, per i quali può essere una novità intrigante, sia per tutti coloro che ancora sanno apprezzare il calore umano che la montagna sa risvegliare.
Scendendo verso valle, la lunga fila s’incrociava con l’altra, altrettanto numerosa, di chi saliva a pernottare, mentre la sera stendeva le prime ombre sul fondo delle vallate. Esperienza da ripetere, era il commento più frequente, vincendo la pigrizia e le abitudini consolidate.
Flaminio Benetti (x)
(x) Consigliere nazionale CAI