Contributi esterni: argomento proposto da LAV: Caccia: al Pirellone slittano le leggine, iter illegittimo e scorretto
Ieri sera, grazie
all’ostruzionismo dei Verdi, il "Pirellone" non ce l’ha
fatta ad approvare le contestatissime leggine per
autorizzare la caccia a 12 specie di uccelli protetti e
per consente la barbara pratica dell’uccellagione
(cattura di uccelli vivi con mezzi vietati) a carico di
7 specie migratorie.
Continua dunque oggi il dibattito in aula, in un clima
‘para-politico’ penoso che vede tutta la CdL e la
Margherita (unite dall’"inciucio alla cacciatora"!)
schierati a favore della deregulation della caccia e per
l’impunità dei bracconieri, che con tali leggine
potranno abbattere specie protette che nel resto
d’Italia sono penalmente sanzionate; i DS mantengono
un’ambigua posizione di astensione, che comunque spiana
la strada alle leggine, e solo un manipolo di
consiglieri dei Verdi, Rifondazione e Italia dei Valori
chiedono il rispetto della legalità e della fauna.
“L’esame delle proposte di legge è una ----- – dichiara
Simone Pavesi, consigliere direttivo della LAV di Milano
– perché sta seguendo un iter scandalosamente scorretto:
non è stata esaminata la questione pregiudiziale di
costituzionalità delle norme in votazione (che
travalicano le competenze della Regione violando quelle
dello Stato); manca il parere preventivo dell’Istituto
Nazionale Fauna Selvatica e l’accertamento dei presunti
danni all’agricoltura; non è stato chiesto l’assenso
della Conferenza Stato-Regioni e del Ministero degli
Affari Regionali. Per questo ringraziamo ed apprezziamo
chi si sta opponendo a questa illegittima e vergognosa
mattanza di 8.660.456 uccelli (1.752.000 passeri;
1.752.000 passere mattuge; 4.380.000 storni; 206.909
peppole e 569.547 fringuelli): i consiglieri Marcello
Saponaro e Carlo Monguzzi (Verdi), Stefano Zamponi (IdV),
Mario Agostinelli (Rifondazione Comunista) e Silvia
Ferretto (Misto)”.
La LAV denuncia una norma, passata finora inosservata,
contenuta nella proposta di legge n. 60 della Giunta,
relativa alla barbara pratica dell’’uccellagione.
“L’art. 4 prevede che nel 2005, 2006 e 2007 la Regione
conceda contributi agli allevatori di uccelli per
produrre i richiami, uccelli sfruttati come esche vive
per attirare altri volativi durante la caccia da
appostamento. Si tratta di una norma inaccettabile -
dichiara Ennio Bonfanti, responsabile nazionale LAV
settore Caccia e fauna - uno sperpero di denaro pubblico
per foraggiare chi tortura gli animali e li maltratta
detenendoli in condizioni di segregazione forzata".
La LAV chiede dunque il ritiro delle PdL per impedire
che i bracconieri abbiano ulteriori possibilità di
delinquere in maniera 'legale', ed esprime biasimo per
il comportamento e le scelte dei soliti politici di
maggioranza ed opposizione che, evidentemente, devono
rispettare qualche promessa elettorale.
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GdS 10 VIII 2005 - www.gazzettadisondrio.it