VENEZIA E L’ISLAM 828-1797

(Venezia, Palazzo Ducale, sino al 25 novembre 2007)

Si fa presto a dire islam. A vederne solo i lati oscuri che ci angosciano e ci lasciano sempre diffidenti verso tale civiltà.

Invece il modo più semplice di conoscere i musulmani è guardare quanto la loro formazione intellettuale ha saputo creare lungo il tempo.

Se poi ci ricordiamo che in Italia vi sono parecchie città che hanno mantenuto stretti rapporti di scambio che persino oggi rappresentano un consolante esempio di convivenza, non possiamo che pensare a Venezia, dove l’arte racconta di compatibilità civile, contaminazioni, ed influenze costanti, all’insegna della curiosità dell’altro e per l’altro nella vita di tutti giorni, dai commerci, alle arti, passando per la scienza e la diplomazia. Fino al 25 novembre 2007 Palazzo Ducale a Venezia ospita la mostra 'Venezia e l’Islam 828-1797' e sotto i riflettori c’è il rapporto tra i due mondi, lungo le vie delle spezie e della seta, analizzato attraverso tele, disegni, miniature, ceramiche, metalli e rari materiali cartografici. Le duecento opere in mostra provenienti da grandi istituzioni museali europee e americane e da collezioni veneziane, sono esposte in ordine cronologico- tematico in sei sezioni.

L’evento è nato dalla collaborazione scientifica tra gli studiosi dell’Institut du Monde Arabe, Parigi, del Metropolitan Museum of Art, New York e dei Musei Civici Veneziani, ed è curata da Stefano Carboni. L’organizzazione è del Comune di Venezia e dalla Fondazione di Venezia, con la partecipazione di Venezia Musei, di CNS (Consorzio Nazionale dei Servizi) e Teleart.

E’ necessario ricordare che fu sostanzialmente in virtù del rapporto con l’Oriente che Venezia divenne un grande impero marittimo.

Avamposto settentrionale bizantino nel sesto secolo, già tra il nono e l’undicesimo sviluppa le sue attività mercantili lungo le rotte del Mediterraneo, mentre acquisisce sempre maggiore indipendenza e autonomia. Nel frattempo, dal settimo secolo, a oriente, l’avanzata islamica è diventata travolgente.

Ecco che allora, lungo le vie delle spezie e della seta, si avviano, tra i veneziani e il mondo musulmano, contatti commerciali che nel tempo si intensificheranno, coinvolgendo anche idee, stili di vita, cultura.

Venezia e gli Arabi, Venezia e i Mamelucchi, Venezia e la Persia, Venezia e gli Ottomani, Venezia e i Turchi: Venezia e l’Islam.

Sola potenza europea ad avere plenipotenziari in permanenza nelle città del Vicino Oriente, manterrà nei confronti del mondo islamico un approccio sempre razionale, saprà comprenderne e apprezzarne la filosofia e la scienza e tessere legami privilegiati con le grandi dinastie musulmane, pur nelle peripezie della storia.

Ma se Venezia si avvicina con rispetto e ammirazione alla cultura islamica, ne riceve in cambio altrettanto interesse: ecco che allora da un lato artisti e artigiani veneziani apprendono da quelli islamici tecniche, stili, materiali, decorazioni, dall’altro i mercati d’oriente importano manufatti veneziani che gli stessi sultani apprezzano e commissionano.

L’intento della mostra è far emergere e valorizzare questo importante gioco di specchi, che apre prospettive e spunti di enorme interesse sugli uomini di quei secoli, il loro spirito, la loro capacità di fare, il loro genio.

Il percorso espositivo è articolato in sezioni cronologico- tematiche che spaziano lungo mille anni di storia, dall’828 – data del leggendario trasferimento a Venezia del corpo di San Marco da Alessandria d’Egitto -, fino alla fine della Serenissima, nel 1797.

Gli esiti e le testimonianze dell’intenso rapporto tra le due civiltà, particolarmente fecondo dal XIV al XVI secolo, consentono alla mostra di espandersi in tutti gli ambiti della produzione artistica: pittura, scultura, miniatura, cartografia, lavorazione dei metalli, vetri, gioielli, tessuti, tappeti, ceramiche e molto altro, in duecento opere di incredibile ricchezza e altissima qualità, che testimoniano reciproco influsso nella definizione ed evoluzione dei linguaggi artistici, intensità e continuità negli scambi, trasmissione dei saperi e delle tecniche, talento di artisti e artigiani, ma anche di commercianti e imprenditori, e, naturalmente, squisita abilità diplomatica.

Naturalmente, le sei sezioni privilegiano attraverso le 200 opere alcuni temi, tra cui:

Il primato mercantile

La fortuna di Venezia lungo le rotte d’oriente comincia molto presto. Già nel IX secolo sono fiorenti i traffici con Siria, Egitto, Africa del Nord e la Bolla d’oro con cui l’imperatore bizantino assicura a Venezia, fra l'altro, banchine a Costantinopoli e punti d'ancoraggio sul Corno d'Oro è del 1082. Durante le prime crociate, Venezia concorre alla conquista delle città costiere della Siria e della Palestina per poter contare su luoghi in cui effettuare liberamente e in sicurezza operazioni commerciali e perciò installa fondaci a Gerusalemme, Alessandria, Acri, Beirut, Aleppo, Damasco, il Cairo, occupa isole e porti dell’Egeo e a Costantinopoli conta su un vasto quartiere: da qui partono nel XIII secolo i mercanti veneziani- Marco Polo e molti altri - per la penetrazione in Asia minore. Lungo i porti del levante la Repubblica organizza servizi di linea, la sua attività mercantile si estende a tutto il Mediterraneo, fino a spingersi, all’inizio del XIV secolo, con due linee annuali in Inghilterra e nelle Fiandre.

I veneziani per secoli fungono dunque da principali mediatori nel traffico di merci pregiate orientali verso l’Europa e contribuiscono a formare, attraverso i racconti dei mercanti e le rappresentazioni degli artisti, l’immagine stessa dell’oriente in occidente.

L’arte della diplomazia

Nel commercio con l’Oriente, Venezia da sempre affida un ruolo strategico all’impegno diplomatico: i dogi intessono negoziati commerciali incontrando formalmente sultani e altri plenipotenziari, assistiti dagli ambasciatori; a un livello più operativo, la Repubblica installa nelle “colonie” i baili, sorta di consoli con il compito di mantenere rapporti corretti e cordiali col potere locale - anche pagando tributi - e fungere da arbitri in eventuali contenziosi commerciali che vedano coinvolti veneziani. La diplomazia è dunque al servizio del commercio; d’altro canto, lo scambio rituale di doni favorisce, da entrambe le parti, la conoscenza e l’apprezzamento del meglio della produzione dell’altro, finendo col contribuire anche allo scambio culturale e artistico tra le due civiltà.

Religione e pragmatismo

Il leggendario trasferimento a Venezia del corpo di San Marco, nell’828, dimostra in modo brillante la profonda correlazione tra Venezia e il mondo orientale. Innanzitutto, la scelta del nuovo patrono è connessa al rapporto con Bisanzio: non più Teodoro - il santo-soldato greco trionfatore sul drago, simbolo del basileus bizantino -, ma Marco, evangelista e testimone diretto della parola divina, interprete esemplare dell’indipendenza di Venezia e della sua singolarità, non a caso preferito anche a Pietro, simbolo del papato romano.

Ma il corpo di Marco giunge a Venezia da Alessandria d’Egitto - che dal VII secolo è dominio musulmano - e sono due mercanti a portarlo in città. Il doge accoglie trionfalmente le spoglie del santo e gli fa erigere la basilica . L’episodio simboleggia perfettamente l’identità dei veneziani mercanti nel mondo musulmano ma nello stesso tempo ferventi, anche se “autonomi” , cristiani.

Il papa tenterà più volte di vietare il commercio con l’infedele ma il traffico con l’oriente è talmente vitale che i veneziani si batteranno sempre per ottenerne la revoca, sfidando l’autorità del pontefice. Anche durante le crociate si muovono in modo da mantenere buoni rapporti commerciali con l’Islam, venendo perciò spesso accusati di opportunismo.

L’arte del vetro da Oriente a Venezia…

L’arte vetraria veneziana nasce dai profondi contatti con il Medio Oriente: i vetri siriani sono celebri fin dal medio evo per la sofisticata tecnologia produttiva e la raffinatezza del decoro. I primi vetrai veneziani li imitano e importano dall’ area mediorientale anche alcune delle materie prime per la realizzazione.

All’inizio del XIV secolo, la manifattura vetraria veneziana è un’industria ben avviata i cui risultati sono molto vicini ai modelli siriani. Nel XV secolo i vetri veneziani finiscono col superare quelli orientali sia sul piano economico che su quello tecnico- artistico, al punto che Venezia diventa il principale luogo di produzione e di esportazione e gli stessi i sultani ottomani commissionano a Venezia persino le lampade da moschea.

Le sete, i velluti, i tappeti

I tessili di lusso - sete, velluti, tappeti - sono merci relativamente facili da trasportare e fin dai tempi più antichi quelli islamici vengono importati in gran numero a Venezia, ove sono molto apprezzati. Tra i più raffinati paramenti sacri delle chiese veneziane vi sono esemplari di fabbricazione musulmana e tappeti orientali vengono utilizzati non solo come arredo di pregio nei palazzi, ma anche nelle più importanti cerimonie ufficiali sia civili che religiose.

L’arrivo a Venezia delle sete e dei velluti musulmani dà impulso alla fioritura in città di una manifattura che si affermerà in tutta Europa e nello stesso medio oriente, dando luogo a uno straordinario scambio (stoffe preziose islamiche a Venezia, stoffe preziose veneziane in Oriente). Non altrettanto accade per i tappeti, di cui i veneziani rimarranno sempre importanti acquirenti, ma non produttori.

I metalli

A Damasco e al Cairo, in epoca mamelucca (1250-1517) , si sviluppa una produzione di raffinati oggetti in metallo riccamente intarsiati d’oro e d’argento. Ben presto l’Europa costituirà un mercato importante per questi manufatti, in cui Venezia giocherà un ruolo essenziale non solo nell’esportazione delle materie prime e nell’importazione di prodotti finiti, ma anche, in seguito , nell’imitazione di tecniche e decori.

“Lacche” e ceramiche

Le tecniche della laccatura e della produzione della porcellana hanno origini nell’estremo oriente e vengono poi adottate nel mondo islamico.

Anche in questo caso, è Venezia il tramite attraverso il quale giungono in Europa, nel rinascimento, sia le lussuose lacche indiane, persiane e ottomane sia le preziose porcellane cinesi bianche e blu e le loro pregevolissime imitazioni in ceramica persiane e ottomane.

Venezia, pronta a rispondere alla domanda del mercato interno e internazionale, svilupperà una propria tecnica di laccatura, usando materie prime provenienti dalla Turchia e dall’Iran, e una propria manifattura ceramica a imitazione della porcellana, dai colori bianchi e blu e motivi floreali, che si diffonderanno con grande successo a partire dal XVI secolo.

Scienza e filosofia

L’età dell’oro della scienza araba copre un arco di circa sei secoli (VII-XIII) spaziando dalla matematica all’astronomia, dalla chimica alla medicina. Solo per fare un esempio, algebra è una parola araba e arabi sono i numeri che noi usiamo ancora oggi. Ereditando una classificazione dei saperi tipicamente greca, gli Arabi concepiscono anche la filosofia come una scienza e molti pensatori arabo-islamici sono anche scienziati. La filosofia arabo-islamica non ha soltanto il merito di aver mediato tra l’Occidente cristiano e la Grecia classica, garantendo la sopravvivenza di testi altrimenti destinati all’oblio, ma ha dato vita a riflessioni e concezioni di grande interesse e originalità. Ai veneziani non sfugge questo patrimonio di conoscenze: ecco che allora editori veneziani pubblicano l’opera astronomica di Tolomeo nell’interpretazione araba, il compendio medico di Avicenna, le opere filosofiche di Averroè e molto altro, persino la prima edizione a stampa del Corano, che esce a Venezia nel 1537.

INFORMAZIONI GENERALI

Sede: Palazzo Ducale, Venezia

Apertura al pubblico: sino al 25 XI 2007 - tutti i giorni, 9/19

Biglietti: Intero euro 10,00 - Ridotto euro 8,00

ragazzi 6/ 14 anni; studenti 15/ 29 anni*; cittadini U.E. over 65; titolari carte Rolling Venice, Venice Card, soci Touring Club; residenti Comune di Venezia; gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione, titolari di coupon Fondazione di Venezia

Ridotto speciale: euro 5,00

Acquirenti dei biglietti per I Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Musei Civici Veneziani e dei biglietti delle altre mostre nei Musei Civici Veneziani (Artempo a Palazzo Fortuny Cucchi e Sargent and Venice al Museo Correr); classi di studenti accompagnati dall’insegnante, previa prenotazione

Gratuito:

bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate* ; interpreti turistici che accompagnino gruppi; insegnanti (uno per classe) che accompagnino i loro studenti

Prenotazioni

- on line www.museiciviciveneziani.it

(pagamento con carta di credito fino a 24 ore prima dell’appuntamento)

- call center ++39 041 5209070

(pagamento con carta di credito fino a 24 ore prima dell’appuntamento; pagamento con bonifico bancario fino a 5 giorni lavorativi prima dell’appuntamento)

-biglietteria di Palazzo Ducale

Visite esclusive fuori orario solo su prenotazione, € 30 a persona ( è necessario l'acquisto di almeno 15 biglietti)

Visite guidate: in italiano, inglese, francese (fino a un massimo di 25): € 85,00 gruppi adulti - € 65,00 gruppi scolastici

Prenotazione tramite call center 041 5209070 (pagamento con carta di credito, bonifico bancario, vaglia postale, 10 gg prima)

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società