APRICA. IN FILA PER AMMIRARE L’ORSO
Il suo arrivo era atteso da settimane con trepidazione. Ora finalmente l’orso bruno è arrivato e già si sta rapidamente ambientando nell'Osservatorio eco-faunistico alpino di Aprica, porta est del Parco delle Alpi Orobie Valtellinesi, ente che ha contribuito non poco allo sviluppo dell’area faunistica.
Si tratta d’uno splendido esemplare ma¬schio 15enne di circa 200 kg, alto e massiccio, proveniente da San Romedio (provincia di Trento), donato all'Osservato¬rio dal Parco Naturale Adamello-Brenta. Trasportato dentro un contenitore cilin¬drico, creato appositamente per il trasferimento degli orsi, è giunto all'Aprica nottetempo per evitare le ore più calde e sotto il costante con¬trollo di un veterinario. Il simpatico animale si sta già ambientando nella sua nuova casa di circa diecimila metri quadri (contro i mille della prece¬dente sistemazione nella provincia autonoma trentina). A sua disposizione vi sono un laghetto, un'ampia area bo¬schiva e una grotta, che sarà anche la sua dimora in¬vernale durante il semi-letargo, uno stato di sonno nel quale l'orso, nonostante si abbassino pulsazioni e temperatura corpo¬rea, rimane in qualche modo vigile.
Nonostante appartenga all'ordine dei carnivori – come spiega il biologo naturalista dottor Bernardo Pedroni, ideatore e direttore dell’Osservatorio eco-faunistico alpino aprichese – i vegetali costituiscono circa il 60% della sua dieta. Attual¬mente gli vengono “serviti” dei pasti a preferenza vegetariana. Nella fattispecie, l'orso mangia me¬le, finocchi, insalata, pane raffermo, oltre a bacche, radici, insetti ed er¬ba. Carne o pesce due volte la setti¬mana. I visitatori possono ammirarlo in totale sicurezza da una terrazza d’osservazione sopraele¬vata e da un sentiero che si snoda lungo il perimetro dell'area faunistica.
Il nuovo ospite non ha ancora un nome uf¬ficiale; l'Osservatorio ha però ban¬dito il concorso “Battezza l’orso” per la sua idea¬zione. Verrà scelto e premiato da un'apposita commissione il nome che risponderà maggiormente a criteri quali originali¬tà, riconducibilità all'Osservato¬rio, al Parco delle Orobie e ad Aprica. Il nome dovrà essere possibil¬mente breve e facilmente memorizzabile, anche perché costituirà in futuro l'immagine guida dell'Osservatorio. Sabato18 agosto è scadito il termine per partecipare al concorso.
L'arrivo del plantigrado cade a dieci anni precisi dall'apertura dell'Osservatorio, meta irrinunciabile per chi si reca in vacanza all'Aprica. Accompagnato da una guida, il visitatore può ammirare da vicino e senza recin¬zioni la vi¬ta e le abitudini di diversi esem¬plari di stambecchi, camosci e ca¬prioli, oltre al bellissimo gallo cedrone, simbolo del Parco delle Orobie Valtellinesi. Il percorso di¬dattico si completa con il contatto ravvicinato dei visitatori con alcuni esemplari di gufo re¬ale, barbagianni, allocco e falco. L'Osservatorio è accessibile uni¬camente attraverso la visita guida¬ta, mentre per quanto riguarda l'area faunistica dell'orso l'entrata è indipendente. A breve termine ne verrà regolamentato l'accesso, che sarà probabilmente di pomeriggio per adeguarsi agli orari dell'orso.
Antonio Stefanini