MARCO CONFORTOLA, RIENTRO DA EROE
Spesso si dice che nessuno è profeta in patria, e non di rado è così, a volte però ci sono delle eccezioni come nel caso di Marco Confortola, alpinista della Valfurva che, appena rientrato dal suo ennesimo 8000, è stato festeggiato con calore dalla sua gente.
Una serata a cui l’alpinista teneva molto e che sta diventando una sorta di tradizione e di battesimo del fuoco, ogni volta che rientra dall’Himalaya infatti Marco inizia le sue “uscite” per raccontare la sua avventura proprio dalla Valfurva, da casa sua.
Mercoledì 8 agosto l’auditorium di S. Antonio Valfurva si è riempito all’invero simile, oltre 350 persone, per accogliere il racconto di Confortola, a fare da prezioso e colorato supporto alla serata il coro “La Bajona” di Bormio che ha contribuito a creare un’atmosfera alpina o meglio ancora himalayana.
Le rosse divise del coro hanno lasciato il posto alla maglia numero 5, come gli 8000 saliti, di Marco che da consumato showman ha ringraziato tutti per la partecipazione ma prima di passare al racconto della sua ultima ascesa ha voluto ricordare il ragazzo della Valfurva scomparso in un tragico incidente stradale. Spunto questo anche per parlare dell’associazione “sport e vita” da lui fondata che mira a fornire ai giovani opportunità per crescere in un ambiente sportivo e sociale sano. “Io credo nei giovani e penso meritino tutto il nostro aiuto, per questo ho voluto l’associazione, e per questo ma anche per dare un segnale di impegno verso lo sport e la montagna voglio portare in cima al Cevedale i ragazzi delle scuole secondarie della Valfurva a metà settembre… una sfida che mi riporta all’impegno di un grande montanaro come mio zio Mario Testorelli, guida alpina e fondatore del museo vallivo”.
Sfide, come quelle che sono passate sullo schermo della sala, le prime di Marco da sciatore estremo in Valfurva e poi il K2, l’Everest, il suo primo 8000, e gli altri a seguire dal 2004 ad oggi, Shisha Pangma, Lothse, Annapurna, Cho-oyu fino al Broad Pick conquistato il 12 luglio 2007.
Filmati che danno spazio tanto alle vette, i grandi Dei dell’alpinista, quanto agli uomini e alle donne della montagna, accomunati dallo sguardo perennemente rivolto in alto, tutti tesi a poter guardare per pochi minuti il mondo dal suo culmine, dai mitici 8000 metri.
Su tutti Silvio “Gnaro” Mondinelli compagno delle avventure himalayane di Confortola, per lui la salita al Broad Pick ha voluto dire chiudere la collana dei 14 ottomila, sesto uomo al mondo a compiere l’impresa. Tenacia, fatica, abilità, istinto per le quote e ovviamente la fortuna questi alcuni ingredienti delle imprese di Marco che commuove e incendia la platea, coinvolge e stupisce tra italiano e dialetto, battute e riflessioni filosofiche.
Una serata indimenticabile utile anche per ringraziare gli amici di sempre, il CAI Valfurva, gli “Amici dello sport” di Valdisotto, il coro e l’amministrazione comunale di Valfurva.
Per il Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio che da qualche mese ha abbinato il nome ma soprattutto la figura di Marco al progetto Via Alpina è stato un piacere festeggiare con tante persone il suo rientro, ma soprattutto è stato lampante quanto il calore e la passione che riesce a generare l’alpinista valtellinese siano puri e autentici. “Confortola – conferma Andrea Gusmeroli responsabile del progetto - è una forza della natura che aiuterà a promuovere il percorso valtellinese della Via Alpina e non mancheranno le sorprese già fin dalle prossime settimane grazie al binomio Confortola-Via Alpina… in ballo c’è la seconda edizione del Trekking Internazionale Via Alpina che si avvicina e l’evento dedicato ai futuri alpinisti a metà settembre”.
Andrea Gusmeroli