NUOVI SITI UNESCO – PATRIMONIO DELL’UMANITA’, NESSUNO ITALIANO - FRA UN PO' TOCCHERA' A NOI, OCCASIONE DA COGLIERE!
Il comitato di 21 esperti riunito a Christchurch, in Nuova Zelanda, ha scelto i 22 siti che si aggiungono a quelli già esistenti come “Patrimonio dell’umanità” nel 'Word Heritage Fund'. La lista raggiunge quota 851 tra luoghi di grande rilievo culturale (660), naturalistico (166) e siti che si distinguono per entrambi i motivi (25). Tra le 45 candidature le 22 accettate si trovano quattro in l'Africa, una nel Nordamerica, nove in Asia e Oceania, sette in Europa e una nell'America del Sud. Ha escluso per la prima volta un sito dalla Lista: il Santuario dell'Antilope Araba in Oman. 4 siti vengono tolti dalla Lista del “Patrimonio in Pericolo” mentre 3 vi vengono introdotti (tra cui la Città Archeologica di Samarra, uno dei nuovi 22).
Italia KO
L'Italia, primo Paese con 41 siti per la prima volta dal 1992 non ha visto accettata nessuna candidatura.
Svizzera OK
La Svizzera era presente con cinque proposte a suo tempo approvate dal Consiglio Federale: l'opera dell'architetto Le Corbusier (Villa Jeanneret-Perret e Villa Schwob a La
Chaux-de-Fonds, Petite villa au bord du lac Léman a Corseaux e Immeuble Clarté a Ginevra), la Ferrovia Retica e il paesaggio culturale della tratta Albula-Bernina, i resti di insediamenti preistorici nei laghi e nelle paludi (progetto "Palafitte"), il paesaggio urbano dell'industria orologiera di La Chaux-de-Fonds/Le Locle e la regione vinicola del Lavaux
Nulla da fare per il trenino rosso (anche se la decisione finale del Comitato è attesa per il mese di luglio 2008), premiati invece i vigneti terrazzati della regione del Lavaux, sulla sponda vodese del lago Lemano tra Losanna e Vevey. superficie di 898 ettari, di cui 574 di vigneti. Una candidatura avviata nel 1999 ma partita negli anni settanta su iniziativa di un privato cittadino.
La Svizzera ha ottenuto anche un ampliamento di oltre il 50% del sito Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn e ha accettato il nuovo piano di gestione della zona. Il perimetro della regione alpina, dichiarata patrimonio naturale dell'umanità nel 2001, passa così da 539 a 824 km quadrati e interessa 26 comuni dei cantoni Berna e Vallese.
E il nostro versante terrazzato? Campane a morto?
Campane a morto per il nostro versante terrazzato? Si, salvo che non venga impostato un piano adeguato, come del resto a suo tempo avevamo, inutilmente, indicato. Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina tornerà sull’argomento. Il punto-base è quello di proporsi la presentazione di una candidatura, fortemente supportata, nel 2015. Perché il 2015? 2008 e parte del 2009 per la progettazione del piano e dei sub-piani di settore. Entro la fine del 2009 il varo definitivo. 2020/2013 realizzazione. 2014 verifiche e marketing (sponsorizzazioni comprese, istituzionali in primis). 2015 candidatura. La concorrenza sarebbe ugualmente agguerrita ma noi potremmo avere carte segrete da usare (tenendole, ovviamente, riservate fino all’ultimo). Il gioco varrebbe la candela, come hanno capito, altrove, in tanti.
Per inciso: ci riferiamo alla candidatura del versante terrazzato. Il trenino è un’altra cosa e, lo si dovrebbe avere compreso, non possono stare insieme.
Il Presidente di Provinea
Per quanto ci riguarda il neo-Presidente di Provinea, Severino De Stefani, ricorda che siamo inseriti nella Tentativ List con una previsione, nel 2009 se tutto fila liscio, nel senso di predisporre quanto necessario. E quindi, dice, il 2015 è una data invero pessimistica. “Sappiamo che la concorrenza sarà agguerrita, ma l’impegno è quello di provarci, preparando adeguatamente quanto serve”.
Il commento finale
- Il risultato italiano. Il dato negativo che ci ha lasciato perplessi è il risultato del nostro Paese, rimasto escluso dall’assegnazione di nuovi siti. Per quanto ci riguarda, certo, non eravamo ancora candidati, bensì “sul percorso di guerra”, quello che porta alla candidatura e poi, se va bene, al riconoscimento.
- La data. La data indicata, 2015, certamente non ottimistica ma prudenziale anche dopo la novità dell’Italia rimasta a bocca asciutta questa tornata, è stata ricavata semplicemente adottando per analogia la strada percorsa dai vigneti del Lavaux che hanno impiegato otto anni per arrivare al risultato.
-Il piano. Quanto all’esigenza sottolineata dal CCCVa di un piano adeguato si tratta di una preoccupazione che è anche una provocazione. Dato per scontato il grande vantaggio di un simile riconoscimento è indispensabile un impegno corale, Istituzioni ma anche soggetti privati. Cerchiamo di coglierla questa straordinaria occasione. Non ne caputano tutti i giorni.
per Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero