PER I LEGNANESI AUDITORIUM ESAURITO

Venerdì 29 a Morbegno il teatro dialettale del popolarissimo gruppo

Sono volati rapidamente i 250 biglietti a disposizione per “Il cortile dei Pover Crist”, ultimo successo di una lunga carriera. Teresa, Mabilia e Giovanni a Roma per protestare contro il carovita vivranno mille diverse peripezie

Torna il teatro all’Auditorium S.Antonio di Morbegno venerdì 29 giugno con l’ultimo successo dei Legnanesi, la popolarissima compagnia di teatro dialettale. Di scena alle 21.15 la rivista in due tempi di Felice Musazzi, “Il cortile dei Pover Crist”. I biglietti in vendita a 15 euro sono andati rapidamente esauriti, visto il forte richiamo esercitato dal nome in cartellone. Non sono previste repliche.

I Legnanesi, compagnia fondata nel 1946 da Felice Musazzi e Tony Barlocco (scomparsi rispettivamente nel 1989 e nel 1986), hanno saputo creare un marchio di fabbrica e vere e proprie maschere di una moderna commedia dell’arte quali la Teresa (oggi interpretata da Antonio Provasio), la Mabilia (Enrico Dalceri) e il Giovanni (Luigi Campisi). Questa volta la scombinatissima famiglia Colombo va a Roma per protestare ed ottenere un aumento di pensioni e paghe, poiché tutto rincara e il costo della vita aumenta, mettendo in difficoltà i… Pover Crist. Nella capitale cercheranno di avere un’udienza dal Santo Padre, ma la pestifera Teresa riuscirà solo a farsi cacciare dal Vaticano. Giovanni – stressato dalle prepotenze della Teresa e dalle manie di grandezza della Mabilia – si ammalerà e dovrà affidarsi alle cure delle due donne, ma ci sarà spazio anche per affettuosi ricordi d’amore e dei bei tempi andati.

Le esilaranti avventure della famiglia Colombo, esempio di teatro comico dialettale en travesti che non sembra conoscere cali di popolarità – hanno preso il via nel lontano 1949 dall’ Oratorio di Legnanello dove – come nel teatro shakespeariano – anche le parti femminili erano affidate ai maschi.

In quell’anno viene messo in scena “E un dì nacque Legnanello”, primo di una lunga serie di fortunati lavori che saranno rappresentati prima a Milano poi nei teatri di tutta Italia” suscitando anche l’ammirazione di Wanda Osiris, Luchino Visconti e Federico Fellini. Nel corso del tempo i Legnanesi, spesso bollati di eccessiva faciloneria dalla critica teatrale, sono stati rivalutati e accostati (da Alberto Arbasino) persino a Brecht e al cabaret pop di Karl Valentin. Ma l’affetto di un fedelissimo pubblico che si riconosce in questi tranches de vie dialettal-popolari, quello, non è mai mancato.

I Legnanesi usano i tormentoni del vecchio varietà sublimandoli in alcune battute leggendarie, facendone la chiave per suscitare risate totali, creando personaggi indimenticabili.

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