ART. I DIRITTI PER LE REVISIONI DEI VEICOLI PER IL TRASPORTO MERCI AUMENTANO DEL 70%
Dal 31 maggio sono aumentati di circa il 70% i diritti della Motorizzazione Civile per le revisioni dei veicoli per il trasporto di merci. Si passa così da 25,82 a 40 euro per ciascuna revisione. “Siamo alla goccia che fa traboccare il vaso. Per gli autotrasportatori – dichiara il Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca - è un susseguirsi di balzelli e divieti che non fanno altro che alimentare il sommerso. Gli aumenti per le revisioni dei nostri veicoli inaspriranno il prelievo sulla nostra categoria già alle prese con l’innalzamento della pressione fiscale e con le inadempienze del Governo rispetto agli impegni sottoscritti nel Protocollo d’intesa con gli autotrasportatori del 7 febbraio scorso. “Come se non bastasse – aggiunge Del Boca – siamo costretti a combattere contro provvedimenti assurdi come l’ordinanza con la quale il Presidente dell'Autostrada del Brennero ha introdotto il divieto di sorpasso tra i Tir su 480 Km di autostrada, di cui 314 in Italia e 160 in Austria. Una decisione inaccettabile, alla quale ci siamo opposti insieme con tutte le altre Associazioni di categoria”.
“Insomma – fa rilevare il Presidente Del Boca - il Governo si ricorda di noi soltanto per imporci oneri e divieti. Ma quando di tratta di rispettare i patti assunti con la nostra categoria, dimentica per mesi di convocarci e di attuare provvedimenti utili per lo sviluppo del settore. Non ne possiamo più. Gli autotrasportatori saranno quindi costretti a manifestare la loro esasperazione con iniziative di protesta su strade e autostrade del Paese”.
Aumenta il costo delle revisioni auto.
Ma incassa lo Stato, non le imprese che fanno la revisione
I 4.000 Centri di Revisione privati di auto e moto rappresentati da ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione sono sul piede di guerra e annunciano la mobilitazione della categoria contro gli aumenti, in vigore dal 1 ° giugno, dei diritti da corrispondere alla Motorizzazione Civile per le revisioni di auto e moto.
ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione considerano inaccettabile non essere state informate circa gli aumenti. In tal modo, i Centri di Revisione, che per ottimizzare il servizio reso al consumatore provvedono ad effettuare preventivamente i versamenti, si trovano oggi a doverli integrare versando di tasca propria le spese postali.
Inoltre, le due Associazioni ritengono altrettanto inaccettabile che ai 135 milioni di euro già incassati dall’Erario solo per questi “diritti”, si aggiungano ora altri 18 milioni annui, mentre i Centri di revisione privati sono ancora in attesa di vedere adeguata la tariffa ferma dal 1999.
Secondo ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione “abbiamo la tariffa per le revisioni più bassa in Europa, ma di contro abbiamo, sempre in Europa, la cifra più alta percepita dall’Erario che senza investire alcuna risorsa, ricava dalle operazioni di revisione, tra diritti ed imposte, il 60% dell’importo pagato dai cittadini. Lasciando il resto ai revisori auto che invece hanno investito e operano tutti giorni per offrire all’utenza un servizio che lo Stato non è in grado di garantire”.
Le due Associazioni hanno ripetutamente ed invano chiesto al Ministero competente l’istituzione di un tavolo di lavoro per la qualificazione del settore con l’obiettivo di erogare al cittadino un servizio migliore ed emarginare i soggetti che non rispettano le regole.
In presenza di questa situazione, le stesse Organizzazioni invitano i propri iscritti “a tutelare le proprie imprese continuando a rendere al cittadino il servizio richiesto ma cercando, nel rispetto delle norme, di ottimizzare le operazioni di revisione rispetto all’effettivo compenso percepito, compenso che copre al massimo 10 minuti del loro tempo, comprese anche tutte le operazioni amministrative legate alla revisione”.
In mancanza di rapide risposte da parte delle Istituzioni, ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione comunicheranno altre iniziative di protesta a sostegno delle rivendicazioni dei revisori auto.