PRESO D’ASSALTO IL CORSO SULLE ERBE OFFICINALI

Lo hanno promosso il Parco delle Orobie e il Comune di Albaredo

Ha preso il via nella serata di venerdì 20 aprile, nella gremita Sala conferenze della Porta del Parco di Albaredo, il Corso sulle erbe officinali promosso dal Parco delle Orobie Valtellinesi in collaborazione con l'Amministrazione comunale del paese orobico. L'iniziativa, che ha visto in breve tempo esauriti i quaranta posti disponibili, senza poter esaudire tutte le richieste di iscrizione, testimonia la particolare attenzione nei confronti dei percorsi formativi organizzati dal Parco che, “negli anni passati – ha esordito il Direttore dell'area protetta, Claudio La Ragione, intervenuto al fianco dell'assessore a Cultura e Istruzione del Comune di Albaredo, Antonella Furlini – hanno sempre suscitato forte interesse richiamando numerosi iscritti. La scelta della sede del corso – ha aggiunto – risponde alla volontà di portare avanti i progetti di valorizzazione della Porta del Parco, dove è stata di recente inaugurata la nuova ala espositiva dedicata ai formaggi tipici del versate orobico e in particolare di Albaredo”. Ad introdurre il ciclo di lezioni che proseguirà per quattro venerdì successivi e si concluderà con un'uscita sul campo, il 27 maggio, è stato il botanico Franco Angelini. In un'ampia panoramica Angelini ha offerto un inquadramento del Parco delle Orobie dal punto di vista geografico, geologico, climatico e delle fasce di vegetazione, per poi affrontare nello specifico il tema della serata. “La flora – ha esordito – deve essere protetta affinchè l'uomo non limiti le capacità di sopravvivenza di alcune specie, causandone danni genetici o addirittura la scomparsa”. In tale ottica l'esperto è passato ad illustrare la normativa che regola la raccolta, ricordando le principali specie protette e i quantitativi consentiti. “Per la flora spontanea – ha spiegato – possono essere raccolti solo sei esemplari, se la raccolta avviene individualmente, e un massimo di venticinque esemplari se è operata da più di cinque persone. Per i frutti del sottobosco – ha aggiunto – il quantitativo massimo consentito è di un chilogrammo a testa, con il limite di quattro chilogrammi, riferito al totale di tutte le specie, se intervengono più di cinque raccoglitori congiuntamente. Per la raccolta di piante aromatiche e medicinali – ha concluso – è necessaria la Carta di autorizzazione, rilasciata dal Sindaco competente previo parere favorevole della Regione, senza distinzione fra uso commerciale e familiare”. Nella seconda parte della lezione l'erborista Andrea Azzetti ha introdotto i partecipanti nel mondo delle erbe officinali, con nozioni relative a raccolta, coltivazione e utilizzo, non prima di aver segnalato la regola fondamentale che suggerisce a chi desidera cimentarsi in questo campo di conoscere in maniera approfondita le diverse specie, al fine di evitare errori che potrebbero risultare fatali. La serata si è conclusa con un assaggio di tisane, un anticipo dei prossimi incontri che condurranno alla disamina delle piante officinali per apprenderne utilizzi curativi, alimentari e cosmetici.

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