Contributi esterni: argomento proposto da Giuseppe Manservisi non d’accordo col fratello che è TdG
Provengo da una famiglia cattolica ma non sono molto
praticante. Si può
dire che la mia fede è un pò debole, ma non scrivo per
questo. Purtroppo
ho solo un fratello che, essendo diventato da dieci anni
oramai un Testimone
di Geova, si è un po' allontanato da me. Mi è capitato
ultimamamente di leggere
sulla Gazzetta di Sondrio qualche lettera di ex
Testimoni di Geova che sono
riusciti
ad uscire. Io spero che anche mio fratello Francesco
riesca ad uscirne.
Comunque, anche se non sono molto informato di discorsi
religiosi, a mio
parere i Testimoni di Geova più che una religione
sembrano una setta. Infatti
secondo loro hanno ragione solo loro e tutti gli altri
hanno torto. E poi
li martellano continuamente con le loro propagande
asfissianti, per paura
che possano uscire fuori. E (e questa è la cosa che mi
dà più fastidio)
fanno in modo che debbano frequentare solo gli altri
Testimoni di Geova,
dimenticandosi quasi del tutto dei loro veri familiari,
se questi, come
me, non sono Testimoni di Geova. E poi, leggendo le
lettere di chi è uscito,trovo non giusto il comportamento che loro usano con chi
esce, che loro
definiscono Apostati. Scusate se questa mia lettera ha
annoiato, ma queste
cose le ho scritte con il cuore in mano perchè non vedo
l'ora che mio fratello
possa ridiventare quello che era una volta prima di
incontrare questa setta.
Del resto lo dice anche un famoso proverbio che "la
speranza è l'ultima
a morire".
Giuseppe Manservisi
Noi
siamo soliti, nello spazio che mettiamo ai lettori, non
interferire. Le eccezioni confermano la regola. Dobbiamo
però dire, a proposito della presente lettera e senza
entrare nel merito, che per la verità più che scrivere
ad un giornale le sue riflessioni dovrebbe rivolgerle a
suo fratello, dato che lei scrive "non vedo l'ora che
mio fratello ... ecc. ecc." NdD
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