Contributi esterni: argomento proposto da Giorgio Tolentino ROMA E IL TRAFFICO

Contributi esterni: argomento proposto da Giorgio Tolentino

Roma, come gran parte delle città del mondo, è afflitta
dai problemi del traffico. Questo modo di esprimersi,
non è soltanto un luogo comune presente ormai sulla
bocca di tutti, ma è una realtà che da molti anni è
oggetto di conflitto tra la necessità di apportare delle
modifiche nella viabilità tali da ridurre i problemi
attinenti, e le varie scelte politiche adottate negli
anni dal Comune di Roma che spesso non concordano con le
esigenze effettive. E’ noto che queste scelte, a volte,
possono compromettere ancora di più, la situazione (già
complicata di suo) e i più penalizzati, ovviamente, sono
quelli come me, utenti degli autobus, che tutti i giorni
si spostano da un luogo ad un altro per qualsiasi
motivo, e non solo di lavoro. Gli accorgimenti per
innescare un meccanismo che tenti di revocare
completamente questo problema non riescono spesso a
placare le lamentele provenienti da noi cittadini,
soprattutto quando la situazione diventa troppo
insostenibile. In più tutto è aggravato dal fatto che
molte città, come la mia Roma, si trovano con un assetto
urbanistico risalente a tempi troppo lontani
dall’utilizzo degli autobus e delle auto. Da questo
stato di cose derivano i problemi relativi alla
congestione del traffico, dell’innalzamento
dell’inquinamento atmosferico e di quello acustico ed
anche quelli relativi alla carenza di certe linee di
autobus. Ebbene sì, questo è proprio il mio problema
principale, a causa del quale sto scrivendo questa
lettera al giornale. Un attimo che mi presento: mi
chiamo Giorgio, abito a Roma e mia moglie e mia madre
(ed a volte anch’io) sono assidue utilizzatrici dei
mezzi pubblici ed in particolare dell’autobus 716, che
sta sempre più acquistando valore a causa della sua
rarità, tanto che è talmente insolito incontrarlo che si
può, a ragione, considerarlo ormai un autobus in via di
estinzione. Quanti disagi e lamentele ci sono state per
il disservizio sul percorso del 716! Certo, sono a
conoscenza che l’Atac si sta rimodernando. Comunque i
disservizi non accennano ugualmente a diminuire. Auspico
che attraverso i progetti di rinnovamento dell’Atac si
alleggerirà la scarsa funzionalità dell’attuale
servizio, anche se intravedo, purtroppo, la mancanza di
prospettive per un intervento vero su questa fantomatica
linea. Noi utenti, infatti, siamo costretti a lunghe
attese prima di prendere il 716 che, oltretutto, fa un
percorso lunghissimo. Gli effetti, soprattutto per le
persone anziane, sono quelli di spossamento fisico,
causa di malori per l'abbassamento della pressione
arteriosa, e, se siamo in estate, anche disidratamento e
problemi respiratori (per non parlare, inoltre,
specialmente nelle ore di punta dell’ accesso abusivo di
minori rom che alleggeriscono del portafogli italiani e
stranieri e dell’accesso a passeggeri, specie immigrati,
con enormi sacchi, senza il pagamento della tariffa
bagagli). E' paradossale riscontrare queste condizioni
di trasporto disumane in una era caratterizzata da una
evoluzione legislativa volta a innalzare la qualità
della vita delle persone. Chiedo, perciò, un intervento
immediato da parte delle autorità non solo per la
continua soppressione di corse ma anche per le gravi
inadempienze e per lo stato di abbandono della tratta
del 716 da parte dell’Atac. Ho saputo che anche altri
utenti definiscono il servizio offerto dalla linea 716
approssimativo e poco professionale ed è proprio
nell'interesse della collettività che questo disservizio
andrebbe eliminato, trattandosi di disfunzioni e disagi
sinceramente non più tollerabili. Non è che noi
pendolari del 716 saremo costretti a formare un comitato
degli utenti per risolvere questi inconvenienti? Certo
le attese su questa linea sono snervanti e posso ben
dire che gli utenti del 716 non vengono molto
considerati. Anche se piove non conviene attendere
l’autobus sotto le pensiline (in quelle poche fermate
dove ci sono) per evitare di prendere ancora più acqua.
Quella che arriva dal basso. Per concludere gradirei
ricordare questo episodio: qualche giorno fa io e mia
moglie abbiamo atteso l'autobus 716 per 55 minuti (in
direzione Piazza Venezia). Quindi ancora più del solito.
Nel frattempo ben quattro bus 716 sono transitati in
direzione opposta. Quando finalmente è arrivato il primo
716, era talmente stracolmo che non siamo neppure
riusciti a salire. Dopo alcuni minuti è arrivato un
altro 716 semivuoto. Ho fatto notare all'autista quanto
descritto sopra, ipotizzando che i quattro autisti si
fossero attardati assieme al capolinea per chiacchierare
in compagnia. Ovviamente ciò ha fatto infuriare
l'autista ed altri due suoi colleghi accanto a lui in
piedi. Mentre eravamo quasi a Piazza Venezia, sono
arrivati dietro di noi gli altri due 716 del gruppo.
Così tutti assieme siamo arrivati a Piazza Venezia. Ma è
giusto tutto questo?
Giorgio Tolentino


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