Capitolo secondo, allegato: "IL CONCORSO PER IL CENTRO DI SONDRIO - PIAZZE GARIBALDI E CAMPELLO" - IL VERBALE UFFICIALE

Le tappe del concorso - La relazione finale del concorso- Il messaggio conclusivo dell’Amministrazione Comunale

L’allegato contiene le parti essenziali della documentazione ufficiale, ed in particolare:

- Le tappe del concorso

- La relazione finale del concorso

- Il messaggio conclusivo dell’Amministrazione Comunale

LE TAPPE DEL CONCORSO

- 11 giugno 1984

Il Consiglio Comunale con delibera n. 112 indice il Concorso regionale di idee per un progetto di arredo urbano di un’area centrale della città.

- 26 ottobre – 24 dicembre 1984

Viene allestita presso la sala Mostre di Villa Quadrio la Mostra “Sondrio, il Centro e la Memoria” con lo scopo di approfondire il tema della formazione storica del centro cittadino.

- 14 dicembre 1984, ore 18

Termine fissato dall’Amministrazione Comunale per la presentazione dei progetti. Sono 22. uno arriverà il 18 e pertanto non potrà essere ammesso.

- 18 gennaio 1985

La Commissione Giudicatrice ha ritenuto accettabili 21 progetti.

- 16 febbraio 1985

Proclamazione da parte della Commissione Giudicatrice dei progetti vincitori del primo, secondo e terzo premio, dei lavori meritevoli di rimborso spese o segnalazione.

- 18 febbraio 1985

La Giunta Municipale prende atto della graduatoria.

- 21 febbraio 1985

La Giunta Municipale delibera l’allestimento della Mostra “Cambiamo il Centro?” – Esposizione dei lavori premiati e segnalati dalla Commissione Giudicatrice del Concorso.

LA RELAZIONE FINALE DEL CONCORSO

- Premesso che con delibera del Consiglio Comunale n. 112 in data 11 giugno 1984 veniva bandito un Concorso regionale di idee per un progetto di arredo urbano di un’area centrale della città;

- che con successive deliberazioni n. 433 del 28 dicembre 1984 del Consiglio Comunale e n. 42 del 14 gennaio 1985 di Giunta Municipale sono stati designati i seguenti membri della Commissione Giudicatrice in conformità a quanto prescritto dall’art. 9 delle norme del Bando allegato alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 112 del 11 giugno 1984 sopra richiamata:

……… omissis (i designati sono indicati nel testo di cui il presente costituisce l’allegato, con l’esclusione del progetto Nogheredo e le conseguenti variazioni numeriche) ….….

- che, a modifica di quanto contenuto nell’art. 6 , 3° comma del bando di concorso il termine di presentazione degli elaborati per la partecipazione a detto concorso è stato successivamente fissato nella data del 14.12.1984, ore 18 (delibera di G.M. n. 1990del 17.12.1984);

- che entro il termine fissato sono pervenuti n. 22 progetti;

- che fuori termine in data 18.12.1984 prot. N. 15660 è pervenuto n. 1 progetto;

- che la Commissione Giudicatrice del Concorso nella prima seduta del 18.1.1985 ha ritenuto che i progetti dovessero pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune entro le ore 18 del 14.12.1984 e che pertanto il progetto pervenuto il 18.12.1984, pur con timbro postale del 14.12 dovesse essere escluso dal concorso;

- la Commissione Giudicatrice del Concorso nella medesima seduta del 18.1.1985, esaminata la documentazione allegata ai n. 22 progetti, ne ha ritenuto accettabili n. 21, escludendo il n. 18 (Ing. Nogheredo Franco) per mancanza dei requisiti di cui all’art. 6 punti b) e c) del bando di concorso;

- tutto quanto sopra premesso, la Commissione nelle successive riunioni del 1.2.1985, 2.2.1985, 11.2.1985, 16.2.1985 ha valutato le varie proposte progettuali traendo le seguenti conclusioni sul risultato complessivo del concorso:

- partecipazione impegnata e significativa per le molteplici proposte che sono state presentate;

- articolazione di proposte ricche di fermenti che rispecchiano l’attuale dibattito della cultura architettonica della città;

- generale attenzione in ordine alla comprensione della morfologia e della memoria della città ed insieme alla specificità del tema.

Un esame approfondito delle soluzioni progettuali ha reso possibile formare dei gruppi di tendenza prevalente entro cui collocare le diverse proposte, anche se in molti progetti è possibile ravvisare elementi tali da ricondurre la proposta medesima in più gruppi di tendenza:

- tendenza ad imporre la città nuova con strutture, anche complesse e quindi estranee al contesto sia nel linguaggio che nella morfologia. All’interno di tale tendenza si collocano: il progetto Valsecchi che propone una trasformazione dei sistemi di trasporto (monorotaia, funicolare), l’inserimento di spazi attrezzati sul Mallero (“Scarabelleri”) ed elementi di arredo in Piazza Garibaldi (cubo o piramide in cristallo); il progetto Amadori che sostituisce il Palazzo Lambertenghi prevede la creazione di un notevole parcheggio con una nuova struttura che si estende a ponte sul Mallero e che prevede la creazione di un notevole parcheggio (n. 700 posti auto) sotto Piazza Garibaldi e Piazzale Lambertenghi. Entrambe le proposte possono ricondursi nel filone progettuale utopico.

- corrente espressionista con soluzioni di tecnologismo e strutturalismo alla Foster o con morfologia di tipo naturalistico. All’interno di tale tendenza possono collocarsi: il progetto De Simoni con il tunnel sopraelevato in Corso Italia e con la soluzione di ribaltamento della facciata della Collegiata sul fronte sud in Piazza Campello; il progetto Galimberti con elementi della tradizione locale inseriti negli spazi delle Piazze e previsione di sopraelevata lungo Corso Italia e Piazza Garibaldi; il progetto Ligari con ponte in ferro sul Malleroed aiuole nella Piazza Garibaldi; il progetto Gilardi con piantumazioni ad alto fusto in Piazza Campello ed arredo a verde in Piazza Garibaldi; o progetto Fojanini e Cornara con arredi di verde e panchine in Piazza Campello e Garibaldi;

- tendenza al funzionalismo viabilistico o dei servizi con conseguente minore attenzione all’immagine e al volto della città. All’interno di tale tendenza si possono collocare il progetto De Munari che pone in evidenza le funzioni pubbliche della Piazza Garibaldi; i progetti Maspes e Pollini che pongono attenzione soprattutto agli aspetti viabilistici; il progetto Benetti che con il rilassamento della Piazza Garibaldi pone in risalto le funzioni commerciali;

- tendenza a fornire l’immagine della città attraverso il “design”, l’immagine oggettuale episodica ed articolata. All’interno di tale tendenza si possono collocare: il progetto Stefanelli con il disegno della pavimentazione, degli apparecchi illuminanti e della copertura di Corso Italia; il progetto Campanili con le soluzioni di arredo del Lungo Mallero ed il ponte coperto sul Mallero; il progetto Crespi con le soluzioni di pavimentazione ed arredo delle due Piazze;

- tendenza minimalista con risoluzione del tema attraverso costruzioni ed elementi architettonici autonomi, episodici (eclettismo che rivela una non maturata convinzione sull’architettura). All’interno di tale tendenza si possono collocare: il progetto Romegialli che prevede l’arredo delle Piazze con aiuole e panchine, il mercatino sul Lungo Mallero Diaz ed anfiteatro nel giardino Martinengo; il progetto Grattirola con la soluzione della struttura coperta in Piazza Campello e l’ampliamento a nord di palazzo Lambertenghi; il progetto Corna con il percorso coperto in Corso Italia e la passeggiata su due livelli del Lungo Mallero; il progetto Boldrati con i percorsi pedonali coperti in Corso Italia e sul Mallero;

- tendenza che trae spunti progettuali dall’esame della morfologia e del contesto, scoprendo incompletezze nel disegno delle Piazze, il tutto ordinato e composto secondo una rigorosa disciplina (simmetrie). All’interno di tale tendenza si possono collocare: il progetto Crotti che riordina gli spazi attraverso il recupero di simmetrie incompiute in Piazza Garibaldi e Piazza Campello con l’inserimento di nuovi elementi edilizi (nartece e portico in Piazza Campello, sopralzo fabbricato I.N.A. e due edifici tra Palazzo Lambertenghi e il Mallero); il progetto Invernizzi che prevede la creazione di nuovi volumi in Piazza Campello e la torre a chiusura della Piazza Garibaldi.

La Commissione quindi in relazione alle indicazioni del tema del concorso sintetizzate all’art. 5 del bando e tenuto conto degli orientamenti emersi nel dibattito all’interno della Commissione nelle varie sedute, ha ritenuto di dover individuare i seguenti elementi positivi di valutazione per la formazione di un giudizio sulle proposte presentate:

- soluzioni diversificate per le due Piazze;

- soluzioni con sequenza di elementi edilizi e non con cortine;

- proposte di fornire una idonea cornice al cannocchiale panoramico collinare di Piazza Garibaldi;

- proposte di demolizione o modifica del fabbricato I.N.A. in Piazza Garibaldi;

- soluzioni di modifica dell’asse preferenziale (viario) in Piazza Campello;

- conservazione della planarità di Piazza Garibaldi;

- incidenza propositiva delle idee sul piano della reale situazione delle proposte in relazione alla scala dello specifico contesto urbano.

Per contro sono stati ritenuti elementi fortemente negativi lo stravisamento sintattico e linguistico di alcuni aspetti del problema affrontato e il “non intervento”.

Pertanto, fra le varie tendenze in cui sono state collocate le proposte, tenuto conto degli elementi positivi di valutazione, sono apparse estranee al contesto e non proponibili per l’assegnazione di un premio:

1) Guido e Laura Boldrati di Varese

2) Fulvio Valsecchi di Bergamo

3) Alberto Amadori di Como

6) Daniele Ligari di Sondrio

8) Valter Cornara, Gianni Rainers, Gianpaolo Bellora di Como

10) Franca e Fulvio Fojanini di Milano

12) Giuseppe Galimberti, Marco Simonetti di Sondrio

13) Raimondo Campanini, Riccardo Pezzola di Milano

15) Corrado Merizzi, Carluccio Maspes di Sondrio

16) Aurelio e Dario Benetti, Pierre Daskas di Sondrio

17) Matteo Invernizzi, Elisabetta Baggiani, Guya Bertelli, Viviana Maggiolini, Silvia Milesi, Celeste Dell’Anna di Bergamo

18) Flavio De Simoni, Attilio Balitro, Icaro Bangio, Giorgio Cartoni, Stefano Leali, Roberto Paruscio di Sondrio

20) Francesco Gilardi, Eugenio Bonomo, Giorgio Della Chiesa di Bergamo

21) Romeo Pollini, Anna Cabrini, Daniela Basilico, Marco Zenesini di Sondrio

Emergono per la coerenza con cui mettono in relaziona le parti urbane trattate, per l’approfondita lettura e comprensione della struttura degli spazi e per la qualità progettuale sia a livello dell’impianto architettonico che del “design” del particolare i seguenti progetti che la Commissione con voto unanime ha ritenuto di individuare:

7) Arch. Crotti Sergio

9) Arch. De Munari Enrico

14) Arch. Stefanelli Piercarlo

19) Arch. Grattirola Fernando

La Commissione ha proceduto quindi ad un attento esame delle quattro proposte ed a maggioranza dei membri ha ritenuto di poter trarre le sue conclusioni e formulare la graduatoria secondo le modalità previste dal bando.

All’interno dei progetti si stacca nettamente la proposta n. 7 dell’Architetto Crotti Sergio per la finezza dell’intervento che esprime relazioni non sempre con segni fisici e dimostra una comprensione unitaria delle problematiche delle due Piazze pur caratterizzandone le singole specificità; all’interno di un rigoroso discorso di riordino degli spazi attraverso il recupero di assi direttori e prospettici, di simmetrie incompiute introduce elementi con dissonanze formali che tolgono retorica all’intervento: ogni angolo ha una sua personale presenza nell’insieme progettato, pur con piccole trasgressioni (sopraelevazione della Piazza con incertezza sul valore fisico del dislivello e del perimetro).

Seguono poi nell’ordine di valutazione i seguenti progetti:

n. 14 Arch. Stefanelli Piercarlo. Attraverso un approccio di tipo intuitivo individua le relazioni morfologiche urbane che tende a tradurre con la fisicità immediata dei manufatti. Propone una gerarchia di valori nettamente differenziati anche nella qualità formale fra il contesto entro le Piazze e quello posto al di fuori (Mallero). Il progetto è ricco di idee e spunti interessanti quali la copertura di Corso Italia, il design degli elementi illuminanti e l’uso dell’opera d’arte quale momento qualificante dell’arredo urbano.

n. 19 Arch. Grattirola Fernando. La proposta muove dal riconoscimento del valore formale della città attuale e quindi propone alcune integrazioni autonome. E’ un progetto corretto che si articola in una sequenza di proposte architettoniche tutte formalmente ben caratterizzate; interessanti appaiono la soluzione della cornice al cono ottico verso il Campoledro costituita da un’arcata “Muziana” con giardino all’italiana dinanzi a Palazzo Martinengo e la struttura coperta nella Piazza Campello.

La Commissione ritiene di assegnare quindi i n. 3 rimborsi spese ai seguenti progetti contenenti elementi positivi di un certo interesse:

n. 9 – Arch. De Munari Enrico. Prevede di dilatare l’unità della Piazza Garibaldi ampliandola fino al Mallero e valorizza il complesso delle funzioni pubbliche introducendo un nuovo concetto di diagonalità della Piazza. Crea suggestivi bastioni di chiusura del sistema delle due piazze.

n. 13 – Arch. Campanili Raimondo. Il progetto è impostato secondo due idee guida: utilizza la geometria del Mallero come elemento centrale e matrice della formazione della città e propone la realizzazione di torre tra Palazzo Lambertenghi e Palazzo Martinengo, che tende a chiudere lo spazio della Piazza (utilizza il tipologismo in modo coerente). Bene curati i dettagli compositivi.

n. 17 – Arch. Invernizzi Matteo. Assume l’asse di Corso Italia come matrice della città e impone alla Piazza Garibaldi un disegno costruito su questo asse; la proposta della torre risponde all’esigenza di chiudere la Piazza Garibaldi. Ripropone in modo molto accentuato il ripristino dei rapporti spaziali storici della Piazza Campello con la creazione di un’architettura di cortina sulla direttrice di Via XXV Aprile.

La Commissione ritiene quindi di segnalare alcuni progetti che hanno evidenziato elementi positivi degni di rilievo ed in particolare:

n. 11 Arch. Romegialli Roberto. Soluzione di anfiteatro nell’area antistante Palazzo Martinengo e disegno della Piazza Garibaldi con geometria architettonica segnata da piante e panchine.

n. 5 Arch. Corna Francesco. Soluzione nella quale viene assunto Corso Italia come matrice del sistema delle piazze e proposta di padiglione poligonale in Piazza Campello.

n. 4 Arch. Crespo Giulio. Proposta di arredo della Piazza Garibaldi con quadrato di verde. Originalità di alcune soluzioni di pavimentazione delle piazze e della passerella sul Mallero.

In ordine ad alcune proposte dei partecipanti circa solu

Questa relazione e le sue proposte di merito vengono affidate all’Amministrazione Comunale perché ne tragga in autonomia le proprie conclusioni secondo il bando e le leggi che ne regolano le determinazioni.


(x) I commissari Fojanini e Venosta, pur apprezzando il valore e l’impegno professionale dei partecipanti, esprimono il loro dissenso in ordine alla proposta, contenuta in alcuni dei progetti, di completare e chiudere la Piazza Garibaldi verso il torrente Mallero e Palazzo Martinengo sia per ragioni storiche, sia – soprattutto – per mantenere intatto il panorama della collina e della montagna verso il convento di San Lorenzo, la Chiesa di San Bartolomeo, le Cassandre del Mallero ed il castello Masegra che costituisce per opinione comune un quadro di particolare bellezza. Fanno inoltre presente la loro viva perplessità in ordine a tutte le proposte di arredo urbano riguardanti la facciata della Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, apparendo ognuna di esse, a loro modesto ma fermo avviso, inadeguata a risolvere il cennato problema.

Fojanini-Venosta.


Il documento ufficiale diffuso dal Comune proseguiva con:

- Proposte operative

- Interventi strutturali a breve

- Interventi transitori a breve

IL MESSAGGIO CONCLUSIVO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Dal medesimo documento il messaggio conclusivo dell’Amministrazione Comunale:

“Varando il Concorso non si è inteso cimentarsi in una esercitazione intellettuale o accademica. Le intenzioni sono state e sono quelle di operare sul terreno concreto. Alcuni progetti presentati hanno in sé la reale possibilità di essere attuati in un tempo sorprendentemente breve, considerati tutti gli aspetti, tecnici ed economici compresi. Una Amministrazione che per grande impegno e generale concorso ha prodotto ciç che non occorre illustrare perché l’eloquenza del consuntivo da sola illumina, che ha avuto alla base della propria attività una precisa strategia non rincorrendo il contingente ma ben più seriamente obiettivi, conclude il suo mandato consegnando a sondraschi e sondriese ciç che nella storia la cittadinanza non ha mai avuto: la possibilità di disegnare insieme il volto, ma anche il cuore, della propria città.

Il presente documento è l’allegato al “Capitolo secondo: "IL CONCORSO PER IL CENTRO DI SONDRIO - PIAZZE GARIBALDI E CAMPELLO" – n. 3 del 30.1.2007 de “La Gazzetta di Sondrio” indirizzo: http://www.gazzettadisondrio.it/8658-capitolo_secondo___il_concorso_per_...

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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