Questo spazio, a richiesta e gratuito, per:GIOVANNI BORDONI, CANDIDATO PER IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
 ELEZIONI REGIONALI MA S’E’ DISCUSSO DI TUTT’ALTRO
 Il fatto che domenica e lunedì si voti non sembra 
 interessare più di tanto. Eppure si vota per la Regione, 
 per l’Ente cioè da cui dipende la soluzione di gran 
 parte dei nostri problemi, strade eccettuate. Non c’è 
 stato il tempo, per via anche della Pasqua bassissima, 
 né lo spazio per discutere di questi problemi né un bel 
 servizio lo hanno reso le varie trasmissioni nazionali, 
 tutte incentrate sull’Irak piuttosto che sulla 
 Finanziaria o su altri temi che con quelli veri, propri 
 di ogni singola realtà regionale non hanno rapporto, se 
 non quello di scenario.
IL RISCHIO PER LA PROVINCIA
 Non c’è stato neppure il tempo per far capire quale 
 rischio stia correndo la provincia, come Lodi, e cioè 
 quello di restare senza nessun rappresentante in 
 Consiglio Regionale con le conseguenze che tutti sono in 
 grado di valutare. Qualcuno ha avuto modo di dire che 
 ricordo questo rischio perché sono il principale 
 interessato. Può esser vero ma sta il fatto che se 
 dovesse succedere io torno a fare l’ingegnere senza 
 controindicazioni ma le controindicazioni in serie le 
 avrebbero la Valtellina e la Valchiavenna per cinque 
 anni “orfane”
 In quanto assenti là dove si decidono le cose di 
 Lombardia, e quindi anche le nostre, dalla sanità al 
 territorio, dalle attività produttive al Welfare, dal 
 turismo all’ambiente e così via.
PROBLEMI DI TUTTI
 Problemi che riguardano tutti dunque, anche tutti i 
 cittadini che hanno diretto interesse e che ci sia un 
 voto consapevole visto quale importanza ha la Regione e 
 inoltre che non si verifichi.
PROBLEMI CONCRETI
 E così è capitato che in una brevissima campagna 
 elettorale, distratta per le vacanze pasquali, si sia 
 discusso poco di problemi concreti. A me spiace 
 particolarmente perché al Pirellone non mi sono certo 
 occupato dei massimi sistemi e di fumose teorie. Mi sono 
 invece impegnato in continuazione su cose concrete, 
 relatore di molte leggi importanti come mi è toccato di 
 fare con un iter spesso lungo e complicato e avendo ben 
 presente la responsabilità nel prdisporre norme che 
 aiutano il cittadino se fatte bene ma lo penalizzano se 
 sbagliate. E’stato utilissimo. Ha ragione il Presidente 
 Formigoni - lo dico non per ragion politica ma da 
 “ingegnere” preferendo tenere i piedi per terra per 
 vedere che cresce la casa comune, muro dopo muro – a 
 mirare al sodo con quell’efficienza lombarda che è il 
 suo, ma anche il mio, “pallino” costante.
 A questo proposito non posso non fare un accenno alle 
 cose che propone – ma più a quelle che non propone – il 
 candidato che si contrappone al Presidente Formigoni e 
 cioè l’ulivista Sarfatti (non toccherei questo argomento 
 se non ci fosse il rischio per valtellinesi e 
 valchiavennaschi di restare “orfani”). Con una logica 
 “da cose concrete” sono rimasto sorpreso – diciamo così 
 – dell’assenza pressoché totale di Valtellina e 
 Valchiavenna nel suo programma, benché sia di ben 41 
 pagine.
 Non perché dovessero essere citate le nostre valli, ma 
 almeno i temi di nostro interesse sì. La montagna 
 costituisce il 43% della Lombardia, c’è una legislazione 
 specifica, ci sono problemi specifici, c’è sempre stata 
 attenzione, ma nel programma di Sarfatti la montagna non 
 esiste escluse pochissime righe generiche alla voce 
 “agricoltura”. L’impostazione è del tutto milanocentrica, 
 vistosamente in settori importanti come quello della 
 mobilità, e stranamente dimentica di attività essenziali 
 quali l’artigianato e il turismo. A questo proposito 
 quella che era stata proposta in questi anni come 
 “Montagna di Lombardia”, gran parte Valtellina, in tale 
 programma è sparita, e con essa tutte le attività di 
 zone come la nostra, invernali e non.
 Ci sarebbero altre cose da mettere in evidenza ma quel 
 che mi preme di più è sottolineare quale ampio spazio di 
 dibattito e confronti avrebbe potuto esserci in 
 provincia con una campagna meno “distratta” e non 
 formata dai dibattiti televisivi nazionali.
 Oltre alle strade - problema però romano e non regionale 
 -, acque, energia, elettrodotti, occupazione e sviluppo 
 delle aziende, ma anche interventi per la persona 
 (sanità), servizi sociali, anziani, handicap, ecc.), di 
 problemi da affrontare ce ne sono a iosa. In molti con 
 ricette diverse, e qualcuno magari che richiederebbe 
 ampio consenso, perché specifico solo della nostra 
 provincia, come da me sempre auspicato.
 Sarà per un’altra volta. Lo dico a malincuore abituato, 
 da ingegnere, alle cose concrete. A quelle che poi 
 interessano la vita quotidiana della nostra gente
Giovanni Bordoni
 (x)
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 Consigliere uscente - Presidente del Comitato Legge 
 Valtellina
 GdS 30 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it
