Abbiamo scritto al giornale Lettera aperta al centrosinistra
 Lettera aperta al centrosinistra, all'Unione, all'ulivo, 
 ai movimenti, alle associazioni di volontariato, alla 
 società civile.
 Facciamo che le parole siano sempre accompagnate da 
 fatti concreti.
 Vorrei fare alcune considerazioni. La prima è dobbiamo 
 ricordarci che la politica è servizio. Dobbiamo 
 riscoprire che è la più alta forma di responsabilità, di 
 partecipazione, a cui siamo chiamati. Chiaramente la 
 politica intesa come ricerca del bene comune. Questo non 
 vuol dire semplicemente governare come tanti credono. E 
 significa anche che tutti siamo chiamati a farlo, non 
 solo chi di fatto governa o amministra. Per favorire la 
 partecipazione dei giovani, occorre trovare la forza, la 
 passione e soprattutto la libertà per mandare avanti la 
 ricerca del bene comune.
 La seconda è che le parole non perdano il loro 
 significato vero, o riusciamo a saldare le parole alla 
 vita ( la vita alle parole ) oppure restano parole vuote 
 e dannose. Abbiamo bisogno di parole vere: se parliamo 
 di pace, abbiamo bisogno di pace positiva e basta; se 
 parliamo di solidarietà deve essere chiaro che non 
 parliamo di elemosina; e lo stesso vale per i diritti, 
 la trasparenza, la legalità, la giustizia sociale. Siamo 
 sommersi dalle parole, convegni, assemblee, seminari, 
 discussioni, che si fermano purtroppo quasi sempre alle 
 parole. Quello che abbiamo bisogno invece, sono buone 
 pratiche e soprattutto esempi concreti. Noi dell'Unione, 
 del centrosinistra, dell'ulivo, dobbiamo distinguerci 
 dal centrodestra anche nel linguaggio, nello stile 
 dell'uso delle parole, nella correttezza, nel rispetto. 
 Ad ogni dire deve corrispondere il fare, perché la 
 coerenza e il fare è la base della giustizia. C'è un 
 mare di parole che ci circondano, ma quello che c'è 
 veramente bisogno è che ad esse si accompagnino la 
 continuità e la coerenza del fare. La società civile si 
 deve interrogare su questi temi senza fare sconto a 
 nessuno. La terza considerazione è che tutti noi 
 dobbiamo impegnarci per mettere il maggior numero di 
 persone, in condizione di vedere e non solo di guadare, 
 di ascoltare e non solo di sentire, di capire e non solo 
 di sapere. (E le promesse di chi ci governa prenderle 
 sempre con molta
 cautela) in troppi vedono senza guardare, sentono senza 
 ascoltare, sanno senza capire, in questo c'è una 
 fortissima responsabilità del mondo dell'
 informazione. I media dovrebbero agire in senso 
 responsabile e noi dobbiamo dirlo con forza, perché è un 
 punto nevralgico nella ricerca del bene comune.
 Infine vorrei dire una cosa al centrosinistra, all' 
 Unione, all'ulivo, assieme alle associazioni di 
 volontariato ai movimenti, alla società civile, dobbiamo 
 riuscire ad essere esempio di onestà, di trasparenza, di 
 legalità, di rispetto, di sicurezza, di democrazia, di 
 portatori di valori veri, di diritti e di solidarietà 
 vera, ma soprattutto essere portatori di un progetto 
 politico di alta civiltà, e di giustizia sociale, in cui 
 ci deve essere il massimo impegno per dare delle 
 risposte, delle soluzioni ai tantissimi problemi, ai 
 tanti bisogni dei cittadini più deboli. Dagli ammalati, 
 agli anziani, ai bambini, ai disabili, agli 
 handicappati. Dobbiamo essere costruttori di uno stato 
 sociale sempre migliore, costruttori di un futuro 
 migliore, costruttori di una società più giusta.
Francesco Lena
 GdS - 10 III 05 - www.gazzettadisondrio.it
