Abbiamo scritto al giornale non é d'accordo e va giù "alla brutto cane" contro il nostro articolo
 Buongiorno,
 sono un assistente di volo e mi sono occupato di 
 informazione nel Corecom della regione Umbria. In quel 
 ruolo ho fatto il massimo per tutelare la sua categoria. 
 Ho anche fatto il massimo per far sì che l'informazione 
 fosse più libera possibile. Se tornassi indietro mi 
 impegnerei ancora di più. Questo nonostante debba 
 constatare di nuovo che c'è chi fa informazione come 
 lei. Dimostrando di non avere la benchè minima idea di 
 conoscere le cose di cui scrive. E dando adito a molti 
 di pensare che l'epoca dei juke-box non è ancora finita. 
 Sa, direttore, in Italia ci sono molti malpensanti. 
 Certo che se si pubblicano notizie con quel taglio anche 
 su giornali dalla tiratura così bassa come la sua allora 
 è veramente segno che Alitalia se la passa male.
 Roberto Tacchi 
 (x)
(x) assistente di volo Alitalia
 Vede, signor Tacchi, la Sua lettera fa venire in mente 
 la storiella del Pierino che piangeva perché i suoi 
 compagni lo scherzavano per via del grosso testone che 
 aveva. La mamma lo aveva consolato dicendo che non era 
 affatto vero e che erano i compagni a malignare. Dopo un 
 po’ lei lo chiamò e gli disse di andare in cantina a 
 prendere le patate, 4 o 5 kg. A Pierino che chiedeva 
 lumi sul dove metterle, la mamma serafica rispose: “nel 
 berrettino, caro”.
 Analogamente Lei lamenta il taglio usato dal nostro giornale ma ne 
 usa uno pesante e al minimo equivalente. Se poi dovesse rispondere 
 che questo è conseguenza del taglio usato dal giornale, 
 beh in questo caso La consiglieremmo di leggere quanto 
 ha scritto, prima di lei e con nota nostra scritta prima 
 di questa, un Suo collega assistente di volo.
 Sullo 
 stesso argomento.
 Forse può imparare qualcosa.
 Quanto al fatto che non avremmo la benché minima idea di 
 conoscere le cose di cui scriviamo, evidentemente Lei 
 non ha la benché minima idea di come sia fatto il nostro 
 giornale nonostante le migliaia di articoli che chiunque 
 in qualsiasi momento può leggere.
 Se per caso Le capitasse di farsene una, anche 
 minima, scoprirebbe che su una serie di cose non solo 
 sapevamo benissimo di cosa stavamo scrivendo ma magari 
 eravamo, e siamo stati, in grado di insegnarlo…
 Secondariamente in base alla linea del giornale noi 
 siamo prodighi in fatto di ospitalità per un effettivo 
 confronto di idee, confronto che in definitiva è lievito 
 di crescita.
 Chi ha scritto l’articolo ha cercato di documentarsi con 
 una nutrita serie di dati. Visto che l’autore, secondo 
 Lei, non avrebbe la benché minima idea di conoscere le 
 cose di cui scrive, ebbene, signor Tacchi, innanzitutto 
 dica Lei quali dati sono sbagliati e poi conforti i 
 nostri lettori, dopo la prova della nostra ignoranza, 
 con il frutto della Sua sapienza.
 Pubblicheremo, non 
 dubiti.
 Quanto infine alla “tiratura così bassa” del nostro 
 giornale, la Sua affermazione non ha né capo né coda. La 
 tiratura rappresenta – da uno dei dizionari - il numero 
 complessivo delle copie stampate di un giornale - Non 
 può essere “bassa” per La Gazzetta di Sondrio in quanto 
 è invece ZERO, dal momento che il giornale, a suo tempo 
 positivamente recensito da Prima Comunicazione, è solo 
 online. E, pensi, è anche letto a New York, in 
 Argentina, a Perth – per citare solo qualche lettore che 
 si è fatto vivo da questi posti. E nei giorni precedenti 
 alla guerra in Irak avevamo segnalazioni di lettori, fra 
 i tanti, anche dell’Arabia, prima inesistenti,
 Detto questo ci attendiamo la Sua correzione del nostro 
 compitino, correzione che pubblicheremo senz’altro.
 GdS - 10 III 05 - www.gazzettadisondrio.it
