IL RIFIUTO ETICO DELLA PENA DI MORTE NON PUO’ AVERE ECCEZIONI, NEANCHE SE L’IMPUTATO SI CHIAMA SADDAM HUSSEIN
Il rifiuto etico della pena di morte, quali siano le nefandezze compiute che possono altrimenti trovare pena esemplare, non può avere eccezioni, neppure nel caso di Saddam Hussein condannato all’impiccagione. Nella storia troppi i “Pietro Tascal”, famoso fornareto di Venezia che comunque con il suo sacrificio permise al più illuminato governo della storia, rigoroso con i potenti, di mettere la maiuscola alla parola Giustizia.
Chi si è sempre manifestato contro la pena di morte, anche con casi clamorosi, avrebbe il dovere di essere coerente, anche se è Saddam a dover essere impiccato.
Lo impiccheranno. Sarà l’ennesimo vulnus etico. E poi ci saranno le conseguenze. Ma ormai è di moda, a tutti i livelli, in ogni parte, su qualsiasi argomento decidere, scegliere, operare non guardando oltre il naso, non pensando alle conseguenze. Per tanti sunniti Saddam Hussein diventerà un martire con quello che ne verrà. Il colmo. Secondo la saggezza popolare l’orbo è un re nel regno dei ciechi. Il problema è che occorre la lampada di Diogene per trovarne uno. E tutti noi pagheremo.
Alberto Frizziero