LE PERLE MENO CONOSCIUTE DELLA FINANZIARIA: IL BOLLO. GRATIS PER 2 O 3 ANNI A CHI HA SOLDI MA IL BOLLO PIU’ CARO A CHI DI SOLDI NON NE HA – CHIUSURA UFFICI FINANZIARI CON UN “50” DA CHIARIRE – COMUNITA’ MONTANE - SOCIETA’ DI ENTI LOCALI –

Le osservazioni, non politiche ma di buon senso, del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

LE PERLE DELLA FINANZIARIA

Al di là dei grandi temi da giorni sulle prime pagine dei giornali, ci sono nella Finanziaria vere e proprie perle che rapportano il sospetto di germi di pazzia vaganti negli androni ministeriali.

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina richiama l’attenzione su questi punti che non hanno colore politico dato che le nostre osservazioni sono condivisibili da tutti, ignoti autori di cotal sfracello esclusi. Si confida nel buon senso del Parlamento che, tutti d’accordo, ha già infilato nel cestino l’art. 33 quello della inopinata soppressione di Prefetture, Questure, Comandi VV.FF. in 14 Province. C’è da fare il bis con tutto quel che segue, ultimo punto, anzi “puntino” escluso.

IL BOLLO. GRATIS PER 2 O 3 ANNI A CHI HA SOLDI.

IL BOLLO PIU’ CARO A CHI DI SOLDI NON NE HA.

Il dibattito sulla stampa nazionale si è soffermato, per quanto riguarda il bollo, sul superbollo ai SUV e sull’esenzione per le auto Euro 4 e Euro 5 (non ci sono ancora), valevole per due o tre anni secondo che la cilindrata sia minore o maggiore di 1300 cc. Precisiamo cosa si intende per le sigle "Euro". Si tratta delle caratteristiche delle auto rispettose della rispettiva direttiva comunitaria secondo il seguente datario:

Euro 4 dal 1.1.06

Euro 3 dal 1.1.2001

Euro 2 dal 1996

Euro 1 dal 1993

Euro 0 prima del 93

L’esenzione scatta se si rottama una delle circa 11 milioni di auto Euro zero o Euro 1 che ci sono in circolazione. Apparentemente la norma è “ecologica” visto che esenta le Euro 4, aumenta già più dell’inflazione le Euro 3, rincara ancora le Euro 2 e più ancora le Euro 1 per arrivare al massimo per le Euro zero. Si passa insomma da niente a 2,70 €, a 2,80 €, a 2,90 € fino al massimo di tre, sempre per ogni kW di potenza dell’auto.

Sembra che nessuno si sia reso conto di che cosa vuol dire tutto questo.

DATI ACI: NEL 2005 LE AUTOVETTURE IN CIRCOLAZIONE ERANO 34.667.485. Tolte le 2.496.064 ultraventennali, “storiche” con regime fiscale a parte, restano , TUTTE CON AUMENTO DI BOLLO 32.171.421 auto. Abbiamo fatto i conti , Euro per Euro, che risparmiamo al lettore, semmai tornando prossimamente in dettaglio. Precisiamo che in ordine di grandezza i dati restano validi essendo abbastanza stabili negli ultimissimi anni i numeri delle auto nuove targate e di quelle rottamate

Non è con l’incentivo dell’esenzione del bollo che si fanno sparire le auto vecchie e vecchissime sostituendole con auto nuove Euro 4, per il semplice motivo che chi ha automobili vecchie e vecchissime non chiederebbe di meglio. Avere un’auto nuova va bene non solo per minori emissioni ma soprattutto per minori costi, di tutto. IL problema è che auto vecchie e vecchissime sono alla portata, per valori di mercato, di chi altrimenti sarebbe condannato ad andare a piedi. E mentre a chi ha i soldi si dà l’esenzione, a chi non ne ha si fa pagare un plus che va ad aggiungersi al caro-benzina e al resto.

Follia da cancellare. Proprio pensando alla povera gente.

SOPPRESSIONE RAGIONERIE PROVINCIALI E DIREZIONI DEL TESORO (art. 34)

E’ rimasto l’art. 34 che sopprime le Ragionerie provinciali dello Stato e le Direzioni provinciali del Tesoro (continuiamo a chiamarle con i nomi tradizionali). La perla consiste nello stabilire che le nuove strutture sostitutive non debbono essere più di 50. E da cosa viene questo numero? O si va a spanne e allora continua la superficialità estrema. O c’è un disegno, come qualcuno suppone (Sondrio insieme a Varese, Como, Lecco? E dove? A Como?) e in tal caso si tratta di cosa gravissima in quanto taciuta al parlamento invece di andare nella relazione tecnica della Finanziaria silenziosa al riguardo.

COMUNITA’ MONTANE (art. 76.1.a)

Per le Comunità Montane (e analogamente per le Unioni di Comuni) c’è la norma risolutiva: l’Assemblea deve essere formata da un rappresentante per Comune, non importa se Morbegno ha una popolazione 320 volte quella di Pedesina o Chiavenna ne ha una 190 volte quella di Menarola: un rappresentante e basta.

Aggiungasi il caso di un personaggio validissimo che sarebbe l’ideale per guidare l’Ente. Se nel suo Comune però è minoranza, e può succedere, oggi va in Assemblea come rappresentante della minoranza del suo Comune. Domani no.

SOCIETA’ DI ENTI LOCALI – CONSIGLI (art. 80,5)

Le società con gli Enti Locali, in tutto o in parte, debbono avere Consigli di tre persone. Cinque se di capitale superiore a quello che deciderà il Presidente del Consiglio. Norma jugulatoria già se la società è interamente degli Enti Locali. Palesemente idiota se la partecipazione degli Enti Locali è parziale. Facciamo il caso, può succedere, che gli Enti abbiano il 5% e i privati il 95%, e il Consiglio sia di 9 o 11 membri per rappresentanza dei vari azionisti. Dovrebbe andare a tre?!£

SOCIETA’ DI ENTI LOCALI - SOLDI (art. 80,2)

Divertente il caso delle società a totale partecipazione di Enti Locali. Il compenso, lordo s’intende, al Presidente non può superare il 70% dell’indennità di minore importo nei Comuni soci. In altri termini il Presidente di una grande Società per azioni a capitale interamente pubblico dovrebbe prendere un’inezia. (C’è poi l’altra norma secondo la quale l’amministratore pubblico che va nel Consiglio di una società, e molte volte è opportuno e utile, deve andarci gratis).

BLOCCO DELLE NUOVE PROVINCE (art. 77)

Le nuove Province, ormai in fase di avvio (dopo aver votato alle elezioni regionali per conto loro, Monza-Brianza contribuendo così a rendere orfana la provincia di Sondrio in Consiglio Regionale) devono fermarsi. Sospeso tutto, anche per Barletta-Andria-Trani come se si fosse scherzato a preparare, anche nel settore privato, la novità istituzionale.con tutti gli aspetti operativi conseguenti.

NIENTE PIU' SUCCESSIONI

Nel DECRETO-LEGGE 3 ottobre 2006, n.262 Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 3 ottobre 2006, in vigore dallo scorso 3 ottobre, si va ben oltre l’operato del Governo Berlusconi che aveva tolto le tasse, peraltro odiose, sulle successioni. Il Governo Prodi ha dunque risolto il problema. Come?

Il caro estinto

Parlando del “caro estinto” si è presa una drastica decisione: estinguere anche le successioni!

Chi non ci crede basta che vada all’art. 6 “Disposizioni in materia di imposte ipotecaria e catastale e di registro”. Lì scoprirà che le successioni sono, appunto, defunte vista la norma relativa che testualmente recita “Per le volture conseguenti alla presentazione delle

dichiarazioni di trasferimento di beni per causa di morte…”.

Basta con le successioni. Ora bisogna parlare di trasferimento di beni per causa di morte.

Una la fanno e cento le pensano

LA PERLINA: L’UNICO DIFENSORE DELL’ART. 33, L’AMMAZZA-PREFETTURE

Dal momento che il CCCVa ha subito pubblicamente tuonato contro quella che aveva definito “pazzia”, ossia la soppressione in sole 14 province di Prefetture, Questure, Comandi di VV.FF., leggere che chi criticava faceva strumentalizzazioni non ci è andato giù. Chi ha lanciato questa accusa sulla stampa e con dovizia di spiegazioni è stato il segretario DS Costanzo.

Probabilmente l’unico in Italia, insieme con gli autori della malefica trovata, viste le reazioni generali, comprese quelle di autorevolissimi esposti dello stesso Partito di Costanzo. Talmente becera la norma ammazza-Prefetture ecc. da essere immediatamente spazzata via in Commissione Affari Costituzionali della Camera, presieduta dall’autorevole diessino Violante, con convergenza generale su un emendamento presentato dall’opposizione.

Per il CCCVa: Alberto Frizziero

Per il CCCVa: Alberto Frizziero
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