DOVE E COME VIVRÀ L’UMANITÀ NEL PROSSIMO FUTURO?

Venezia,10a Mostra internazionale di architettura, dal 10 settembre al 19 novembre

“Più della metà della popolazione del mondo vive nelle città . Un secolo fa essa costituiva meno del 10%. Il ventunesimo secolo rappresenta la prima età davvero urbanizzata dove più del 75% della popolazione mondiale vive in aree urbane, molti di loro in mega-città con più di 20 milioni di abitanti, concentrati nei paesi in rapido sviluppo dell'Asia, Africa e Sud America. Nel frattempo, molte città occidentali ed europee si stanno restringendo o sono costrette a reinventarsi per adattarsi a una condizione post-industriale”( Richard Burdett, Direttore della 10. Mostra Internazionale di Architettura).

Infatti, gli architetti e gli ingegneri si stanno dando un bel da fare in giro per il mondo: a Valencia si sta realizzando il progetto di 13 studi per Sociopolis(la città condivisa), presto saranno pronte delle mappe tridimensionali del sottosuolo delle maggiori città italiane( tra le prime Torino e Napoli) per costruire città sotterranee che si estendono su più livelli (destinati a funzioni diverse, come impianti di aerazione, abitazioni, magazzini) a profondità comprese fra 4 e 18 chilometri . Ne esistono esempi nella storia, come quello della città irachena di Najaf, con i suoi tre livelli sotterranei, e sono celebri i sotterranei di città storiche europee, come Parigi, e italiane, come Roma, Napoli, Palermo, Orvieto, Bologna. Senza dimenticare, poi, le “città d’acqua” di cui la più celebre è proprio Venezia, tant’è che qui vi è nato il Centro Internazionale Città d’acqua, che si prefigge di studiare le tematiche relative al rapporto città-acqua in tutto il mondo. In particolare ha identificato cinque sezioni di lavoro comuni alle realtà urbane che sono impegnate nel recupero di un rapporto positivo con l'acqua. Esse sono: la rivitalizzazione delle zone di waterfront il risanamento del patrimonio storico-industriale legato all'acqua, le problematiche connesse alla relazione città – porto, il trasporto d'acqua e la manutenzione urbana. Ha sino ad oggi costituito una rete tra città d'acqua che conta oltre 120 paesi del mondo.

Qual’è l’'obiettivo della 10. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale?

Informare e provocare un dibattito sul modo in cui sarà forgiato il futuro della società urbana, poiché le città rappresentano oggi un nucleo critico per l'agenda globale. Si sforzerà di individuare e riportare la struttura fisica delle città - gli edifici, gli spazi e le strade ; i progettisti - architetti, urbanisti e designers - alle dimensioni culturali ed economiche dell'esistenza urbana, perché il mestiere dell'architetto è rimasto forse troppo isolato dal dibattito interdisciplinare. Portando a Venezia la vita quotidiana delle città di tutto il mondo, invitando istituti di ricerca a condividere la loro visione dell'intervento urbano, e allargando il panorama internazionale attraverso le mostre dei padiglioni nazionali, la 10. Mostra Internazionale di Architettura costituirà un contributo culturale ad uno dei temi sociali più pressanti per l'umanità del ventunesimo secolo(Cfr. presentazione della 10. Biennale d’architettura di Richard Burdett).

Dove

Città. Architettura e società presenterà nei 300 metri delle Corderie dell'Arsenale - attraverso proiezioni di filmati inediti su grandi schermi, fotografie, grafici elaborati tridimensionalmente, allestiti a cura di Aldo Cibic e Luigi Marchetti - Cibic&Partners e con la direzione artistica e il progetto grafico di Fragile - le esperienze urbane di 16 grandi zone metropolitane globali nei quattro continenti del pianeta: Barcellona, Spagna (4.424.000 abitanti); Berlino, Germania (3.328.000 abitanti); Il Cairo, Egitto (11.146.000 abitanti); Caracas, Venezuela (3.276.000 abitanti); Città del Messico, Messico (19.013.000 abitanti); Istanbul, Turchia (9.760.000 abitanti); Johannesburg, Sud Africa (3.288.000 abitanti); Londra, Gran Bretagna (7.615.000 abitanti); Los Angeles, Stati Uniti d’America (12.146.000 abitanti); Milano-Torino, Italia (4.007.000 e 1.182.000 abitanti); Mumbai, India (18.336.000 abitanti); New York, Stati Uniti d'America (18.498.000 abitanti); Bogotá, Colombia (7.594.000 abitanti); San Paolo, Brasile (18.333.000 abitanti); Shanghai, Cina (12.665.000 abitanti); Tokyo, Giappone (35.327.000 abitanti).

La Mostra, ovviamente, non presenterà solo informazioni e dati su come queste città si sono trasformate sotto il profilo sociale, economico e culturale, ma esporrà anche nuovi progetti architettonici e urbani che stanno determinando lo stile di vita, il lavoro e gli spostamenti nell’ambiente metropolitano molto denso di queste città globali.

Il Padiglione Italia diventerà una finestra sulla situazione degli studi sulle città. 13 istituti di ricerca internazionale da Italia, Messico, India, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Svizzera e Stati Uniti esporranno progetti ed idee sulle città, rispecchiando l'attuale nuovo connubio tra la professione dell'architetto e i processi economici e sociali: il Berlage Institute di Rotterdam presenterà modi diversi di leggere e di intervenire nei contesti urbani; Rem Koolhaas e l'Office for Metropolitan Architecture (OMA/AMO) illustreranno ricerche recenti su Lagos e Dubai; la rivista Domus/Domus magazine presenterà il progetto Fiction Pyongyang; l'ETH Studio Basel -Contemporary City Insitute di Basilea esporrà un ritratto analitico della Svizzera e delle sue geografie urbane emergenti; il SENSEable City Laboratory del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston presenterà un originale mappatura digitale in tempo reale di Roma, seguendo le tracce di telefoni cellulari e di modelli di movimento; l'University del Texas di Austin sta conducendo un'indagine sull'impatto dal punto di vista politico e sociale dell'Uragano Katrina su New Orleans e su altre città toccate da quel disastro naturale(e alla 63.ma Mostra del cinema, Spike Lee presenterà un film durissimo contro i politici che si sono disinteressati delle zone colpite da Katrina); l'Università Iberoamericana, l'Urban Design Research Institute (UDRI) e l'Università Iuav di Venezia analizzeranno le relazioni tra design urbano e cambiamenti globali rispettivamente a Città del Messico, Mumbai e Venezia; il progetto Schrumpfende Städte - Shrinking Cities descriverà gli effetti sulla qualità della vita conseguente alla de-industrializzazione di città europee e americane; The Architecture Foundation di Londra e il MoMA stanno collaborando in una originale iniziativa mediatica per realizzare una stazione radio in diretta dalla Biennale di Venezia e presentare, discutere e commentare i temi fondamentali, le personalità che circondano questo mondo riunito sulle città e le opinioni del pubblico; e infine The Royal College of Art di Londra presenterà il progetto Babylon:don. Lo spazio centrale del Padiglione Italia sarà dedicato a una mostra di fotografie di città, curata da C-Photo Magazine, che fornirà un panorama storico di come per oltre un secolo le città del mondo hanno catturato l'immaginazione di fotografi e artisti.

Numerose sezioni collaterali e iniziative si aggiungono all'esposizione principale munendo una prospettiva veramente globale a complemento del tema centrale, che verte su 16 grandi città nel mondo ed è allestito alle Corderie. Le sezioni collaterali nell'ambito del progetto Sensi Contemporanei comprendono la mostra di Claudio d'Amato Guerrieri sulle Città di Pietra, che si terrà a Venezia alle Artiglierie dell'Arsenale, e la mostra di Rinio Bruttomesso Città – Porto, che avrà sede a Palermo.

Più di 50 Paesi sono presenti alla 10. Mostra Internazionale di Architettura e daranno in questo modo una visione d'insieme assolutamente speciale su come gli architetti, i progettisti e i designers stanno fronteggiando le diverse complessità urbane in diverse zone del mondo. I Padiglioni nazionali delineeranno una gamma di progetti urbani e architettonici che rispondono alle pressioni della vita contemporanea: flussi migratori, espansioni urbane incontrollate, deindustrializzazione e cambiamenti sociali. Gli esempi presentati includono il caso di suburbanizzazione estrema in Irlanda, l'esponenziale sviluppo urbano in Asia, l'esclusione razziale nel Sud Africa del post-apartheid, l'effetto di una nuova architettura della rigenerazione urbana nelle cittadine e città del nord Inghilterra, e una nuova visione della città in Italia.

Inoltre, più di 20 scuole di architettura italiane ed estere si confronteranno con il cuore della tematica di Città. Architettura e società e i loro lavori verranno esposti nel Padiglione Italia dal 9 al 19 novembre 2006. L'iniziativa Imparare dalle Città sarà coordinata da Francesco Garofalo.

Non mancheranno due workshop, a cura di Guido Martinotti, e un convegno, a cura di Leonardo Fiori, che approfondiranno i temi centrali relativi alla governance, alla mobilità e alla professione di architetto e ingegnere.

Il Padiglione Italia con la sua molteplicità di punti di vista, di iniziative, di prospettive, e le singole mostre nei Padiglioni nazionali, comporranno una narrazione dettagliata su 16 città globali del mondo e, insieme alla mostra Città di Pietra all'Arsenale, forniranno al visitatore di questa Biennale di Architettura una ricca e variegata panoramica della vita delle città. La 10. Mostra Internazionale proporrà, alla sua conclusione, un manifesto per le città del ventunesimo secolo, dedicato al potenziale contributo delle megalopoli a un mondo più sostenibile, democratico ed equo(speriamo).

La mostra Città. Architettura e società è completata da una monografia, edita da Marsilio, dedicata alla mostra centrale internazionale allestita alle Corderie dell'Arsenale e al Padiglione Italia, che contiene saggi di Richard Burdett e di Saskia Sassen; 17 interviste sul tema della città con architetti, critici, artisti, registi; 16 testi di ricercatori dedicati alla città e 13 schede delle istituzioni di ricerca internazionali presentate nella mostra. Un secondo volume documenta le mostre dei Padiglioni nazionali, gli eventi collaterali, le conferenze e i progetti speciali(Cfr.: Dossier dell’ Ufficio stampa della 10. Biennale d’Architettura).

Chi é

Richard Burdett (Londra, 1956), cresciuto e formatosi a Roma, è architetto e urbanista a Londra. È professore di Architettura e Urbanistica alla London School of Economics (LSE) e consulente per l'architettura del Sindaco di Londra. La sua competenza si svolge nella comprensione delle relazioni tra architettura, design urbano e società urbana, operativa nell'interfaccia tra pratica urbana, politica e ricerca. Burdett ha rappresentato un ruolo chiave nelle istituzioni che hanno formato una cultura dell'architettura in Gran Bretagna - la 9H Gallery, l'Architecture Foundation, LSE Cities Programme, l'Unità di Architettura e Urbanistica del Sindaco e l'Urban Task Force del Governo Britannico - ed è consulente di organizzazioni pubbliche e private tra cui la Tate Gallery, la BBC, NM Rothschilds. È stato membro di giurie di molti concorsi internazionali di design tra cui il Museo d'Arte Moderna di Roma, la Tate Modern a Londra, Forum 2004 a Barcellona e un nuovo quartiere residenziale a Pechino. Dirige una serie di incontri annuali con i Sindaci Europei ed è il responsabile di "Urban Age", un ciclo di conferenze internazionali sulle città, svolte nelle città globali come New York, Shanghai, Londra, Berlino, Mexico City e Johannesburg. Burdett ha curato oltre 40 mostre sull'architettura contemporanea e le città, è un collaboratore continuativo della stampa e dei media e ha presentato un documentario per la BBC su Villa Malaparte

Maria & Elisa Marotta

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Società