Affido: a sostegno della proposta di legge

Riceviamo e pubblichiamo:

Egregio direttore Alberto Frizziero,

I temi dei casi LIMITE di violenze, sciagure, stragi e
delitti (tra i quali l'infanticidio, attuato in oltre
l’85% da madri, e molto spesso impunito, ma poco
importa), che sembrano voler dividere i genitori in due
comparti stagni ben divisi per sesso e quasi in
"naturale" contrapposizione tra loro, non hanno alcuna
attinenza col progetto di legge 66 cosiddetto
"dell'affido o affidamento condiviso".

Ragionare come chi mi ha preceduto significherebbe
affermare che, vista la percentuale di infanticidi, è da
ritenersi normale e giusto togliere l'esercizio della
responsabilità genitoriale a tutte le madri idonee.
Niente di più aberrante.

Alla stragrande maggioranza dei genitori, che ovviamente
non si macchiano di questi delitti, è chiaro che il
problema più grande del figlio di separati oggi è quello
della previsione dello "affido esclusivo", innaturale
forma che può essere discrezionalmente disposta
escludendolo dall’uno o dall’altro suo genitore senza
che sia stata appurata alcuna inadeguatezza dell’uno o
dell’altro (nulla importa e nulla cambia se sia la madre
o il padre).


La suddetta previsione per legge ha diverse conseguenze:

* Stimola, per varie ragioni, la crescita delle
separazioni ovvero dei fallimenti delle famiglie di cui
il primo che soffre è "il bambino per cui la famiglia è
tutto".

* Incentiva la conflittualità tra i genitori comportando
in alcuni casi una lunghezza incredibile dei processi e
delle decisioni sul bambino.

A titolo di conferma basta ricordare che nei paesi ove
sono state introdotte leggi del tipo della Pdl 66 il
contenzioso tra i due genitori si è dimezzato ... in
pochi mesi. Questo da solo lascia comprendere che tasso
di credibilità possa avere chi scrive che la pdl 66 sarà
"un capestro che originerà conflitti".

* Avallando l’idea che il bambino sia un premio in
palio, invoglia il suo uso come merce di scambio e altri
dei peggiori atteggiamenti di genitori e avvocati.

* Favorisce la latitanza e scoraggia la presenza
ostacolando proprio quei genitori che potrebbero essere
da esempio ad altri ma che avendo il "torto" di
impegnarsi e di volersi impegnare con la continuità di
tempo e di cure che i figli gli chiedono sono quelli sin
dall’inizio più facilmente ricattabili dalla controparte
(certi operatori e avvocati) sul piano economico
affettivo.


Sono questi i problemi con cui ci si deve scontrare ogni
giorno nell’incrollabile tentativo di difendere i propri
figli dalla legge odierna. L’avversità è a questa legge
che rende possibile l’affido esclusivo che priva
centinaia di migliaia di figli minori dei loro genitori
anche se perfettamente idonei: una normativa
incostituzionale, conflittuale, illiberale e retrograda,
una legge cattiva e da cambiare.

A breve sarà votata in
Aula la nuova e attesa pdl 66 che porrà fine a questo
abuso, a questo abominio.

cordialmente

Silvio Pammelati



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Silvio Pammelati
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