CELLULARI: ATTENZIONE A COME LO USANO I RAGAZZI
I dati statistici confermano quello che noi genitori sappiamo già: i ragazzi amano il cellulare. Secondo una ricerca svolta dal professor Francesco Pira, docente di Teoria e Tecniche delle comunicazioni di massa all’Università di Trieste il 56% dei bimbi di 4a e 5a elementare ne hanno uno, il 68% di loro non lo spenge nemmeno andando a letto e solo il 14% non lo porta a scuola. In generale più della metà dei bambini tra i 9 e i 10 anni ne possiede uno.
Nella maggior parte dei casi a regalarlo siamo proprio noi genitori, in parte cedendo alle loro richieste e in parte per una nostra esigenza di controllo. Con il cellulare possiamo sempre rintracciarli, soprattutto oggi che i bimbi hanno tanti impegni: la scuola, la palestra, le lezioni di musica, i compiti dall’amico del cuore. Lontani dallo sguardo ma a portata di telefonino. Ecco dunque che l’orecchio elettronico, che ormai grazie alle tecnologie video è anche occhio, ci alleggerisce un po’ dalle ansie. Però, se è vero che per i ragazzini i cellulari non hanno segreti, per molti genitori è diverso. Sappiamo veramente quali sono le potenzialità, e limiti, di questi gioielli della tecnologia? Siamo sicuri che in tutto quel via vai di SMS e MMS ci sia solo un’innocente voglia di stare insieme e di comunicare dei nostri ragazzi?
I fatti lasciano pensare che dietro alle meravigliose opportunità offerte dai telefonini ci sia anche dell’altro e che un modello di ultima generazione nelle mani di un ragazzino possa potenzialmente essere il “Cavallo di Troia” che porta nella vita dei nostri figli ciò che dovrebbe esserne lontano: la pornografia e il pericolo di contatto con i pedofili.
Non che questi rischi non esistessero in precedenza – certo – è solo che questi mezzi, rendono tutto più semplice: per chi vuole solo parlare con gli amici così come per chi non ha affatto buone e innocenti intenzioni. I precedenti non mancano; ragazzini indotti a mandare le proprie foto in pose ‘osè’ in cambio di una ricarica, filmati violenti fatti circolare tra i ragazzi, accesso indiscriminato e talvolta addirittura indotto a siti erotici, ragazzine molestate ripetutamente con videochiamate a sfondo sessuale. Per noi genitori controllare è molto difficile: il telefonino entra e esce con i nostri figli, si nasconde in una tasca ed è considerato come una cosa personale in cui non sta bene che gli adulti si mettano a sbirciare. Così ci accorgiamo che qualche cosa non va solo le telefonate cominciano a mettere paura o imbarazzo, quando la molestia è già avvenuta.
Il problema non è di semplice soluzione: possiamo acquistare ai nostri figli un telefonino di vecchio modello ma in questo caso state pur certi che le proteste non tarderanno ad arrivare. I ragazzi vogliono i nuovi modelli. Allora, prima di arrivare a soluzioni che non fanno bene a nessuno sarebbe bene instaurare un dialogo costruttivo e continuo attraverso un Osservatorio che coinvolga le aziende produttrici e fornitrici di servizi, i rappresentanti della società civile e il mondo medico scientifico.
MOIGE