MA QUESTO GARIBALDI A SONDRIO S'HA DA SPOSTARE O NO?
Era da tempo che la gente di Sondrio non si appassionava così ad un tema. Da tempo non si registravano tanti interventi, per giunta appassionati, come in questo periodo e per lo più contrari allo spostamento del monumento all’Eroe dei due mondi.
Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina esprime la soddisfazione più viva per il dibattito in corso e per due concorrenti ragioni. La prima è per la ripresa di una partecipazione dei cittadini alle vicende della comunità cittadina. La seconda, di merito, per via del dibattito in corso.
Di tutto il complesso progetto che riguarda le tre piazze, Palazzi, Teatro Sociale, si parla, e vivacemente, soprattutto per la parte assolutamente marginale della sorte del monumento.
Buon segno che sostanzialmente si discuta solo su questo spostamento (eventuale).
Vuol dire infatti che forse è la volta buona per riuscire in un altro intervento di riassetto urbano dopo quelli di più di 20 anni fa (Palazzo di Giustizia - e altri sei/sette palazzi collegati, con grande modifica di funzioni – Interventi in centro storico – Palazzi Sassi, Sertoli Giacconi, Paribelli, - sviluppo a sud con Campus e Piastra).
Venendo poi al merito giova ricordare la seconda legge della futurica: “La resistenza al cambiamento”. E’ insita nella natura umana, anche in quella degli innovatori, che solo con la razionalità riescono a vincerla e quindi a procedere oltre. C’è in tantissimi una fedeltà quasi rigorosa al detto proverbiale secondo il quale “chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova”. Basta ricordare l’ondata di critiche che si ebbe il podestà Gonnella – al punto di andarsene a fare il primario a Parma – per due criticatissimi interventi: Palazzo Muzio, sede di Prefettura e Provincia, e il Preventorio.
Due perle, per ragioni diverse, ma due perle.
Il tempo è galantuomo.
Lo spostamento del Garibaldi non ha questa valenza. Può essere spostato o lasciato lì. Ai fini dell’intervento generale non cambia assolutamente niente. Cambia ovviamente ai fini dell’organizzazione della piazza in relazione a quello che si vuol o non si vuole fare.
Non è piazza da mercato, essendo l’unica degna del nome di piazza.
Non è, oggi, quello di cui Sondrio ha bisogno, e cioè il centro.
Dipende da cosa si ha in mente di fare dunque. O la tristezza delle domeniche-mattina di una piazza quasi deserta o dell’altro per essere all’altezza del ruolo che l’epicentro di una provincia turistica dovrebbe avere. Solo in funzione di questo decidere se toccarlo o meno. Lui, come a Bezzecca, risponderà “Obbedisco”.
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina