Sabato 19 cerimonia di chiusura della fase diocesana del processo di canonizzazione di don Giovanni Folci
Sabato
prossimo, 19 novembre, Sua Eccellenza monsignor Alessandro
Maggiolini, vescovo di Como, presiederà a Valle Colorina (So),
alle 11, la cerimonia di chiusura della fase diocesana del
processo di canonizzazione di don Giovanni Folci.
Gli ex alunni e gli amici ammalati possono collegarsi con Radio
Mater che trasmetterà in diretta la celebrazione.
Don Folci ha fondato l’Opera Divin Prigioniero, composta dai
sacerdoti e dalle ancelle di Gesù Crocifisso, e i preseminari
attraverso i quali egli curava i germi di vocazione al
sacerdozio e alla vita consacrata dei ragazzi che i sacerdoti di
varie diocesi gli inviavano e li preparava al Seminario. In
trent’anni di attività, egli ha dato alla Chiesa oltre 200
sacerdoti, molti dei quali alle diocesi di Milano e di Como. La
cerimonia di chiusura del processo, che durerà un’ora circa, non
prevede la celebrazione della Santa Messa, bensì dell’Ora di
Terza, durante la quale verranno espletati anche i riti di
chiusura. Questo evento giunge dopo aver raccolto numerose
testimonianze scritte di sommi pontefici, di cardinali, di
vescovi, di ex alunni sacerdoti e laici e dopo un anno di lavoro
paziente e prezioso da parte della Commissione diocesana per
l’interrogazione dei testimoni e della Commissione storica che
ha svolto le sue ricerche, sotto la guida della dott.ssa
Francesca Consolini, nel ricco archivio degli “Scritti” di don
Folci che si trova presso la Fondazione Rusca. L’opera don Folci
rivolge il suo invito a partecipare alla celebrazione del 19
novembre agli ex alunni e agli amici sacerdoti e laici che hanno
conosciuto don Folci o sono entrati in contatto con le
istituzioni da lui fondate.
don Giovanni Folci,
UN PO’ DI STORIA
Nato a Cagno (Co) il 24 febbraio 1890, venne ordinato sacerdote
il 13 luglio 1913. Fu destinato come parroco a Valle di Colorina
(So). Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu cappellano
militare del 38° di Fanteria e visse la dura guerra di trincea
in prima linea. Fu decorato al valore militare. Nel 1917 venne
fatto prigioniero e conobbe gli stenti e la fame nel campo di
concentramento di Celle (Hannover). Furono quattordici mesi di
prigionia, prolungati volontariamente per assistere gli
intrasportabili fino all’arrivo della Croce Rossa. Tornò a Valle
di Colorina. Aveva in cuore il proposito di ricordare i 60.000
morti in prigionia con la erezione di un Tempio votivo a loro
suffragio. Riprese la sua attività di sacerdote in due direzioni
che si completavano: fare del suo piccolo gregge la “plebs
sancta”, la famiglia di Dio, e costruire il Santuario, chiesa
parrocchiale. Nascono i gruppi di Azione Cattolica ed ebbe
inizio quella che venne chiamata “Opera Divin Prigioniero”.
Quando accanto al Santuario si volle un collegio in ricordo dei
morti in prigionia, don Folci vide la possibilità di realizzare
il suo disegno. Raccogliere i fanciulli in cui apparisse qualche
speranza di vocazione ecclesiastica. Nel 1929 iniziò il
preseminario con i primi fanciulli guidati da quattro signorine
che sarebbero state le prime Ancelle di Gesù Crocifisso. Nel
1930 sorge il primo Preseminario accanto al Santuario. Pur fra
tante difficoltà l’idea e la esperienza si allarga e negli anni
1933, 1934, 1935, per l’affluire più numeroso dei fanciulli e
per la formazione delle Ancelle, costruisce il vasto fabbricato
del noviziato. Valle di Colorina va diventando un centro di vita
spirituale. Don Folci realizza la casa “Et in terra Pax” per gli
Esercizi del clero e del laicato cattolico. Acquista a S.
Caterina di Valfurva un vecchio albergo che servirà per Casa
Alpina dei preseminaristi e Casa di soggiorno estivo per i
sacerdoti. La munifica generosità di un grande amico di don
Folci, Francesco Brambilla, regala all’opera la villa di S.
Croce in Como, che diverrà il 2° preseminario. Con aggiunte e
trasformazioni serve anche da casa per sacerdoti anziani. Nel
1950 acquistò anche la colonia marina di Loano (Sv) per i
sacerdoti malati e per gli esercizi spirituali.
Enrica lattanzi
GdS - 10 XI 2005 -
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