Festa dei Papaboys a Colonia
Il giorno 18
Agosto dalle ore 14 alle ore 17 si svolgerà l’incontro
internazionale dell’Associazione Papaboys (la cui voce ufficiale
è il sito internet www.papaboys.it ) durante la Giornata
Mondiale dei Giovani a Colonia. L’appuntamento per tutti gli
Associati, sostenitori, simpatizzanti ed amici, è all’Hotel
Senats in Colonia (trovate tutte le indicazioni su questo numero
del Magazine nelle pagine Vocation Caffè). Saranno ospiti il
christian rockers Roberto Bignoli (http://www.informusic.it/robertobignoli.htm),
con il gruppo musicale degli Endless, oltre a numerosi
sacerdoti. Un moimento di fraternità e confronto per trarre un
primo bilancio della Giornata Mondiale dei Giovani e per fare il
punto dello sviluppo di questo ultimo anno dell’Associazione.
Nell’occasione sarà presentata la nuova versione della
Televisione dei Papaboys all’indirizzo www.papaboys.tv e si
parlerà della costruzione del Santuario Giovanni Paolo II i cui
lavori inizieranno nel corso dell’anno 2006 a Ghibellina, città
ridente della Sicilia a trenta minuti da Palermo. Molti sono gli
ospiti che interverranno, vuoi venire anche tu? TI ASPETTIAMO!
Insieme a noi dell'Associazione, ed al gruppo musicale degli
Endless, sarà presente il cantante Roberto Bignoli. Ecco
un'intervista del christian rochers, Giornata Mondiale della
Gioventù di Colonia, in Germania. Ancora una volta, per tanti
ragazzi, rappresenterà una tappa significativa nel proprio
percorso di fede. A questo proposito, ZENIT ha voluto
intervistare il cantautore cristiano Roberto Bignoli, che ha
avuto la gioia di prendere parte come artista ad alcune Giornate
Mondiali della Gioventù degli anni passati e sarà presente a
Colonia presso il Vocation Cafè (Hotel Senats, di fronte al
Duomo di Colonia) il giorno 18 Agosto dalle ore 14 alle ore 127
per la Festa dei Papaboys.
Roberto, che è un portatore di handicap, ha vissuto da bambino
l'esperienza della povertà e della malattia, per passare
successivamente a quella della droga e del carcere. Ma poi,
l'amore per Gesù ha cambiato radicalmente la sua vita,
indicandogli una strada nuova.
Che ricordi hai della tua partecipazione alle precedenti
Giornate Mondiali della Gioventù?
Roberto Bignoli: La prima volta che ho partecipato alla GMG come
artista è stato nel 1997 a Parigi, con una serie di concerti in
varie piazze, fiere e stadi. Nel 2000, a Roma, ho tenuto un
concerto a Tor Vergata per i volontari della GMG. Nel 2002, a
Toronto, ho preso parte ad una lunga tourneé che si è conclusa
con una performance alla vigilia con il Santo Padre. In tutte le
GMG, ciò che mi ha colpito è stata la presenza di tanti giovani
uniti per un ideale.
Non tutti sono assidui frequentatori di realtà religiose o
movimenti, ma colgono questa occasione per vivere un’esperienza
nuova di arricchimento interiore. Ho visto sempre molto rispetto
e amore per il Santo Padre. I giovani lo accolgono con sincerità
ed entusiasmo, in quanto vedono in lui un autentico testimone
dell’Amore, della Speranza, della Fede in Gesù Cristo e nel
Vangelo.
Che significato può avere, nella vita di un ragazzo, la
partecipazione a questi incontri con il Pontefice?
Roberto Bignoli: Credo che nessuno possa restare indifferente di
fronte ad una presenza così coinvolgente. Il Papa riesce ad
entrare direttamente nel profondo dell’anima. Ho visto giovani
commuoversi, ridere, manifestare atteggiamenti di grande
solidarietà e di sensibilità, la gioia di stare insieme e di
condividere le proprie esperienze di vita e fede insieme ad
altri.
Tutto questo non può che lasciare dei segni. C’è, poi, chi li
coltiva e chi invece preferisce aspettare, tenendoli come
piccoli tesori dentro di sé. C’è anche chi si vergogna di
manifestare quello che ha provato o ha percepito. Ma,
sicuramente, nel cuore di ogni ragazzo è entrato un seme di
speranza.
Quando ascolti il Papa, che cosa provi?
Roberto Bignoli: Ascolto il Papa e mi sembra di ascoltare un
Padre buono. Un grande “papà” per tutti i giovani. Ho avuto la
grazia di poterlo incontrare quattro volte nel mio cammino, ed è
sempre stata una grande emozione.
In lui ho avvertito una forte presenza soprannaturale. I suoi
occhi pieni di luce, il suo sorriso e il suo volto comunicano
quanto la sua spiritualità sia autentica e la sua presenza sia
veramente di grazia e d’amore. Ti senti accolto, ti senti
compreso. Ma, soprattutto, ti senti amato per quello che sei.
E’ come se il Santo Padre ti vedesse dentro e ti dicesse: ti amo
perché sei così. E’ proprio questa la sensazione che provano i
giovani durante le GMG. Il Papa riesce a trasmettere loro
l’infinito amore di Cristo.
In che modo i suoi concerti sono un momento di dialogo con i
giovani?
Roberto Bignoli: Mi piace definirli concerti-testimonianza. Non
si limitano soltanto alle canzoni, ma prevedono il racconto
della mia esperienza di vita e di conversione. Spesso, dopo il
concerto, alcuni giovani vengono a parlarmi e si instaura con
loro un rapporto di autentico dialogo. A volte capitano episodi
meravigliosi, inaspettati.
Ad esempio, ricordo con emozione quanto è accaduto dopo un mio
concerto nel carcere di Panama. I detenuti erano tutti ragazzi
tra i quattordici e i vent’anni. Questi giovani, alla fine,
hanno voluto pregare insieme a me. Hanno dimostrato quanto la
mia testimonianza fosse stata importante per la loro situazione
e per affrontare i problemi con una speranza in più.
In genere, il rapporto con i giovani non si esaurisce con la
fine del concerto. Molti mi scrivono via e-mail. Con parecchi è
nata un’amicizia, che ancora oggi continua.
La musica può davvero aiutare i ragazzi ed offrire loro un
messaggio di speranza?
Roberto Bignoli: Oggi la musica si può considerare un grande
mezzo di comunicazione, in grado di raggiungere il cuore di
tanti giovani. Per questa ragione, credo che sia fondamentale
proporre canzoni che abbiano dei contenuti e dei valori.
Personalmente, mi sforzo di affrontare le tematiche del Vangelo,
o di ricordare l’importanza della solidarietà e della preghiera.
A piccoli passi, cerco di aiutare i giovani a capire che non si
vive di solo pane, ma che c’è molto di più nella vita di ogni
uomo.
Attraverso la musica, provo a gettare dei semi. E se Dio vuole,
potranno dare dei frutti. E’ questo il significato che cerco di
dare alla mia attività artistica, insieme al mio manager che è
la Provvidenza.
Doninserra
http://www.papaboys.it/ -
http://www.worldyouthday.org/ -
http://www.vocazione.org
GdS - 20 VIII 2005 -
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