Dedicato a chi é contrario alle primarie, e in particolare a quelle del centro destra considerate una sorta di trappolone per Berlusconi
Lettera inviata a Giuliano
Ferrara:
Caro direttore,
leggo sul Foglio opinioni autorevoli (Ostellino, Salvati)
fortemente contrarie alle primarie, e in particolare a quelle
del centro destra considerate una sorta di trappolone per
Berlusconi. La penso esattamente all’opposto. Considero le
primarie un grande passo avanti della democrazia
dell’alternanza. Concordo con Paolo Franchi che le primarie
della Casa delle Libertà sarebbero ancora più importanti di
quelle del centro sinistra. E ritengo che siano per il centro
destra italiano una delle poche vie d’uscita, e per lo stesso
Berlusconi un modo onorevole di uscire dall’impasse.
Inizio da un problema concreto. Si sta discutendo in questi
giorni la cosiddetta legge Cirielli, o salva Previti, come la
chiamano alcuni. Ebbene io intendo entrare nel dibattito delle
primarie per dire che la Cirielli è uno schifo, è uno dei tanti
errori clamorosi della Casa delle libertà. Voglio poter dire a
tutti che se il centro destra perderà le prossime elezioni sarà
prima di tutto perché un pezzo dell’Italia moderata e liberale
le ha voltato le spalle non accettando le leggi ad personam e il
conflitto di interessi. Voglio portare dentro questa maggioranza
il tema della legalità, convinto come sono che l’abbandono di
questo principio abbia rappresentato per la CDL una specie di
catastrofe, la perdita della bussola in pieno oceano. E
soprattutto voglio poter dire a tutti che è assurdo considerare
di sinistra chi dice queste cose, perché questi anzi sono i temi
caratteristici di ogni forza liberaldemocratica, perché un
centro destra che abbandona il binomio “legge – ordine” perde la
sua ragion d’essere, e regala alla sinistra un ruolo
fondamentale e per essa improprio, la difesa dello stato
liberale. Voglio poter dire infine che questa “devolution” non è
contro lo stato di diritto ma è contro lo Stato in sé, e che
ancora una volta è incomprensibile come un centro destra serio
possa perdere l’anima per rincorrere i voti di Bossi.
So bene che tranne Fisichella, Tabacci e qualche altro
coraggioso nessun parlamentare o dirigente ha avuto il coraggio
di dire queste cose, anche se molti le pensano. Ma ciò che sta
uccidendo la maggioranza è l’appiattimento e il rifiuto di un
dibattito corretto. Ebbene, proprio a questo servirebbero le
primarie: aprire al vento delle idee, e anche delle
contestazioni, stanze chiuse da troppo tempo che rischiano di
ammuffirsi. Sarebbero un primo passo per trasformare il centro
destra da un blocco modellato sulla persona e sulla linea del
capo in una normale coalizione democratica, cioè una alleanza in
cui la linea e le leadership vengono determinati dal confronto e
dal dibattito continuo. Questo è il nocciolo della questione. Le
obiezioni mi sembrano irrilevanti, come l’idea che nel
bipolarismo la maggioranza uscente non discute la linea e il
leader. Dove sta scritto? La Thatchter fu pensionata dal suo
partito, e il dissenso del partito democratico sulla guerra in
Vietnam costrinse Johnson a non ricandidarsi.
Sulla anomalia berlusconiana abbiamo opinioni differenti, caro
Ferrara, ma concordiamo nel considerarla una anomalia, e
sappiamo che dalle cose anomale bisogna uscire al più presto. Le
primarie sarebbero un passo in questa direzione. Berlusconi
diffida perché le primarie lo farebbero passare, nella migliore
delle ipotesi, da monarca assoluto a monarca costituzionale. Lo
comprendo. Ma lui dovrebbe comprendere che, se vuol salvare la
coalizione e forse rafforzarla, le primarie sono uno dei pochi
strumenti utilizzabili.
Mario Segni
GdS 30 IX 2005 - www.gazzettadisondrio.it