La proporzionale non è una legge truffa, semmai c’è un problema politico
Proposta la legge,
reazione violenta
La Casa della Libertà
ha rotto gli indugi, dopo mesi di legge si, legge no, ed ha
trovato un'intesa interna su una nuova legge elettorale che
superi il maggioritario corretto (per via della quota
proporzionale) e torni invece al proporzionale, se poi con
sbarramento o meno é da vedersi.
Reazione violentissima del centro-sinistra con scelta di
ostruzionismo parlamentare e battaglia nel Paese.
Negli ultimi giorni é stata messa la sordina ma ha cominciato
Pecoraro Scanio, seguito da altri, anche autorevoli, a parlare
di legge-truffa.
Legge truffa?
Sciocchezza
Sciocchezza (addirittura, secondo qualcuno del centro-sinistra,
controproducente). Come si fa a definire legge-truffa quella che
ri-introduce il proporzionale, cioè che, grosso modo, al 60 per
cento dei voti corrisponde, grossomodo, il 60 per cento dei
seggi? E questo superando un sistema che, come succede per il
Presidente degli Stati Uniti, potrebbe vedere arrivare a Palazzo
Chigi un inquilino che non ha avuto nel Paese la maggioranza dei
voti mentre chi é stato più votato dovrebbe rassegnarsi a fare
il leader dell'opposizione.
Facendo alcune simulazioni potrebbe addirittura succedere che,
secondo scelte dell'elettorato analoghe a quelle delle regionali
ma temperate rispetto a quel trend, il proporzionale potrebbe
paradossalmente risultare più redditizio in voti per il
centro-sinistra o Unione che dir si voglia.
Lasciamo dunque perdere la demagogia e andiamo invece al sodo.
Il problema non é di numeri ma politico.
Il problema non
é di numeri ma politico
Se resta il maggioritario la strada per il centro-sinistra e per
la sinistra é già tracciata. Prima le primarie, poi con qualche
aggiustamento, un programma che non affondi il bisturi perché
sennò Bertinotti e Diliberto non potrebbero starci e, in ogni
caso, nascerebbero questioni e rischi elettorali.
Se viene approvato il proporzionale ciascuno deve correre per se
stesso e deve battere il chiodo nella misura e nel modo che
quella parte di elettorato richiede. Inevitabilmente. Non é una
prospettiva buona per il centro-sinistra soprattutto con
riferimento al voto moderato. Le posizioni di Bertinotti e
Diliberto, democraticamente legittime, van bene per un
elettorato schierato, di sinistra, ma possono fare arricciare il
naso a molti. Le idee dei radicali, ormai con un PACS che sembra
di ferro con lo SDI e, si prospetta, tra breve anche con i
socialisti di Bobo Craxi e De Michelis, sino all'altroieri con
Berlusconi, danno parecchio fastidio a parecchi di centro,
persino a taluni già per Prodi oltre ad altri propensi a
cambiare dal Silvio di Arcore al Romano ciclista.
Il vero
obiettivo
In questo il centro-destra dopo tanti errori, e tattici e
strategici, ha centrato l'obiettivo, almeno sulla carta perché
poi saranno le urne a dare il loro verdetto. Cogliendo un
secondo punto debole del centro-sinistra visto che quand'era
maggioranza ha commesso l'errore di approvare, a fine
legislatura e con pochi voti di scarto, nientemeno che le
modifiche alla Costituzione. Gli errori si scontano perché é
facile al centr-destra ricordare questo e quindi rigettare le
accuse che gli arrivano.
Le elezioni in realtà e come La Gazzetta di Sondrio ha scritto
tempo fa, le vincerà chi sbaglierà di meno.
Luca Alessandrini
GdS 30 IX 2005 - www.gazzettadisondrio.it