Mercoledì 16 novembre, alle ore 21 terzo appuntamento con la Stagione Teatrale sondriese. In cartellone "L'Uomo, la Bestia e la Virtù" di Luigi Pirandello
Mercoledì 16 novembre, alle ore 21, presso la
Sala Polifunzionale "Don Bosco" va in scena il terzo
appuntamento con la Stagione Teatrale sondriese.
In cartellone "L'Uomo, la Bestia e la Virtù" di Luigi
Pirandello, prodotto dal Teatro Stabile di Sardegna per
la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, con Ester
Cucinotti, Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Il nostro lavoro su Pirandello, cominciato con la
rappresentazione de Il berretto a sonagli, prosegue con
questa messinscena di un testo molto particolare, quasi
un unicum della produzione pirandelliana.
La situazione che si racconta nasce da una novella,
Richiamo all'obbligo, e si sviluppa incarnandosi in
personaggi-animali immaginati e descritti come maschere
grottesche. Paolino, rispettabile professore privato, è
l'uomo della vicenda: trasparente, come lo definisce
l'Autore, ma con una doppia vita; è infatti l'amante
della signora Perella, la virtù in persona, moglie
trascurata e infelice del Capitano di marina Perella, la
bestia.
La tresca potrebbe continuare a lungo e senza intoppi,
dato che l'indegno marito - fedifrago, violento e
irascibile, ormai da anni lontano dal letto della moglie
- è sempre per mare, e torna a casa raramente e
malvolentieri. Ma un incidente, un'inattesa quanto
inopportuna gravidanza, minaccia di sconvolgere
quest'ordine e costringe il professore a cercare una
soluzione ad ogni costo. Nell'unica notte che il
Capitano trascorrerà a casa, tra un porto e l'altro,
dovrà assolutamente ottemperare agli obblighi coniugali,
e rendere così apparentemente legittimo il frutto
dell'amore proibito.
Comincia una frenetica corsa contro il tempo, per far sì
che gli istinti sessuali della bestia vengano
risvegliati al momento opportuno, e in questa cieca
frenesia il professore calpesta e travolge pudore,
dignità e sentimenti, pretende pozioni afrodisiache,
compra la complicità del petulante figlio della coppia e
spinge la casta signora Perella a mettere in mostra i
tesori di grazia e bellezza del suo corpo, così
gelosamente e santamente custoditi.
Affollano la scena domestiche scorbutiche, vicini
invadenti e studenti bistrattati, personaggi descritti
dallo stesso Pirandello con "consolanti" aspetti
bestiali: galline, volpi, scimmie, caproni o cavalli
rinchiusi in questo vociante serraglio. E alla fine,
chissà che non sia proprio il bestiale Capitano Perella
a incarnare gli unici, autentici, naturali aspetti
dell'Uomo*
Enzo Vetrano e Stefano Randisi
GdS - 10 XI 05 - www.gazzettadisondrio.it