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Un episodio increscioso Riceviamo. Argomento proposto da SIMONETTA D'IPPOLITI

Mi
chiamo Simonetta, abito ad Ostia e scrivo al giornale
per denunciare un brutto episodio accadutomi domenica 8
gennaio.

Erano da poco passate le ore 16 di una domenica
soleggiata ed affollata. Assorta nei miei pensieri, mai
avrebbe immaginato che di lì a poco avrei vissuto una
antipatica esperienza. Così, mentre attendevo che
scendesse mio marito Mario, mi trovavo davanti al
portone di casa nostra, all’altezza del n. 253 di Corso
Duca di Genova, con Alessandro, il mio secondogenito di
11 anni. Esattamente stavamo proprio sul bordo della
strada, vicino alla fermata dell’autobus 01. Ad un certo
punto ci siamo prima sentiti apostrofare in male modo da
alcuni ragazzi che viaggiavano su una piccola macchina
scura (forse una Ford Ka od una Smart).Neanche il tempo
di voltarmi per capire cosa stesse succedendo che questi
mi hanno bersagliato con dei pallini di piombo sparati
da una pistola ad aria compressa, uno dei quali mi ha
colpito appena sopra l’occhio destro. Scrivo solo ora al
giornale perché desidero criticare i vandali che mi
hanno sparato ferendomi. Per tutta la serata di domenica
ho avuto un dolore cane! Non penso che si siano
sbagliati ma ritengo che abbiano sparato per
divertimento. E questo, a mio parere, è un aggravante.
Infatti poco prima di spararmi hanno rivolto una volgare
battuta a mio figlio, che era senz’altro il loro
bersaglio principale. Io forse sono stata colpita per
sbaglio. Immaginatevi il trauma, oltre al dolore, di un
bambino di 11 anni che si sente colpito ad un occhio da
una pistola ad aria compressa. Io, forse più
istintivamente che ragionando, ho avuto solo la forza di
toccarmi la parte lesa da questo incredibile e
ingiustificato atto di violenza, ma non ho avuto la
forza, in quel momento, di rilevare il numero di targa
dell’utilitaria. Non so se questi ragazzi abbiano agito
con premeditazione. Può anche darsi che ci abbiano
aggrediti, colti da improvviso impulso. Il fatto certo è
che erano armati. Ora, fortunatamente, non destano
preoccupazione le mie condizioni di salute. Sono stata
aiutata dalla dea bendata e per questa volta mi è andata
bene, non temendosi conseguenze per le contusioni che ho
riportate. Alcune amiche con le quali cui ho parlato di
questo mio incidente, mi hanno detto che le pistole ad
aria compressa provocano spesso incidenti, dato che i
ragazzi che ricevevano questi arnesi in regalo, poi
spesso si feriscono agli occhi giocando. Mi sembra che
il legislatore abbia anche ritenuto queste pistole delle
armi ad ogni effetto. In ogni caso sarebbe giusto,
comunque, considerare l'opportunità di vietarne
l'affidamento a minori od incapaci, ed un maggior
controllo delle forze dell’ordine in casi come il mio.
Io, infatti, non sono stata colpita all’occhio destro
per una questione di millimetri. E non sto parlando di
un semplice divieto di affidamento a minori di queste
pistole, ma di una maggiore capacità intellettiva da
parte di chi le usa, indipendentemente dalla loro età.
Infatti i ragazzi che erano in quella macchina erano
sicuramente maggiorenni. E non ditemi che anche se
rivolte da breve distanza contro la persona, il
proiettile delle pistole ad aria compressa non ha
un'energia sufficiente ad arrecare offesa. Io, a
distanza di alcuni giorni, ancora sento un
fastidiosissimo dolore. Forse non solo delle vere armi
ma fanno lo stesso molto male. Ho passato dei momenti in
cui mi sembrava di aver perso completamente la bussola,
che tutto stesse sfuggendo a qualsiasi controllo. E’
brutto aver conosciuto questa sensazione, anche se solo
per una volta. Mentre mio marito mi parlava, quasi
incollandomi al muro per la foga della sua
preoccupazione, chiedendomi come stessi, mi sembrava
quasi di essere in piena fase etilica, dopo un pranzo di
nozze, tanto il mondo mi girava intorno! Certo, siamo
stati tutti ragazzi, anche se ora abbiamo tutti qualche
capello grigio ed un sacco di problemi alla schiena, ma
non mi sembra che alla loro età noi ci divertissimo
sparando alle signore per strada! Probabilmente a voi
che mi state leggendo vi darà fastidio sentirmi
pontificare sulla mia angoscia e sul cambiamento sociale
dei nostri giovani del duemila. O forse starete dicendo
che sono proprio teppisti strafatti questi ragazzi. Io
non ho una risposta a portata di mano ed è per questo
che mi sto chiedendo se faccio bene a scrivere sul
giornale. Oppure è un problema di cui non mi devo più
preoccupare, ormai? Recentemente ho anche letto sul
giornale di un ragazzo che dal balcone di casa ha anche
ferito una passante con una di queste pistole. E’ meglio
smettere adesso. C’è mio figlio piccolo che sta uscendo
da scuola. Dovrò precipitarmi se non voglio farlo
aspettare. E di questi tempi, con simili teppisti in
giro per le nostre strade, stare un po’ più attenti non
fa male!



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