) Un commento sui cattolici italiani 2) breve riflessione sulle religioni
1)
cattolici italiani
A giudicare dal comportamento di non pochi
cattolici che si esprimono e muovono in assoluta controtendenza
rispetto alle direttive e al magistero della Chiesa, è ardito
ipotizzare la nascita di una nuova generazione di cattolici “volterranei”?
Un ossimoro, filosoficamente parlando, ma l’illuministica
“convinzione” assimilata e fatta propria da tanta parte del
mondo cattolico, “non sono d’accordo con le tue idee, ma mi
batterò affinché siano affermate”, è una consistenza a cui la
Chiesa dovrebbe prestare maggiore attenzione. Ritenersi
cattolici adulti, non è un isolato caso di altezzosa
autopersuasione alla Romano Prodi, ma “sentire” generalizzato di
numerosi fedeli. La cartina di tornasole dello scollamento in
atto tra fede e cultura in seno alla policromatica realtà
cattolica, è rappresentata dai media italiani. In questi giorni
di campagna referendaria, l’ex vicepresidente delle Acli Antonio
Tombolini dai microfoni di radio Radicale e dalle pagine di
alcuni quotidiani nazionali, sta esortando i cattolici italiani
a recarsi alle urne per votare si ai 4 quesiti che chiedono
l’abrogazione della legge 40 sulla procreazione assistita. Il
cattolico praticante Giulio Andreotti, all’esortazione del
Cardinale Ruini di disertare le urne referendarie, ha
polemicamente chiosato che in ossequio alla CEI non andrà a
votare, ma senza capire perché. Lo storico della Chiesa Alberto
Melloni, dalle pagine di un noto quotidiano, si dice inoltre
convinto che dietro le quinte della Chiesa Cattolica
conservatrice di Giovanni Paolo II, molti prelati e sacerdoti
stiano covando malesseri e malumori pronti ad esplodere appena
le condizioni lo permetteranno (Concilio Vaticano III?). Secondo
Melloni, una Chiesa nuova, aperta alla libertà di ricerca, alle
coppie di fatto, ai divorziati, agli omosessuali, ecc…sta
impazientemente scalpitando all’ombra di San Pietro. Non c’è
dubbio che gli strumentali tentativi di “intorbidamento” della
Chiesa Cattolica operati da troppi sedicenti cattolici siano
finalizzati a confondere le idee e seminare zizzania, ma ciò che
inquieta è che le suddette “aperture” siano condivise ed
auspicate da non pochi ambienti cattolici. La sensazione (da non
confondere con la nostalgia...) è che la dissoluzione del
partito unico dei cattolici, a suo tempo sdoganata e benedetta
dalle gerarchie Vaticane, e la conseguente diaspora
dell'elettorato scudocrociato all’interno delle diverse entità
politiche, abbia, per infausta eterogenesi dei fini,
devitalizzato quel buon lievito che avrebbe dovuto ammantare la
politica italiana, seppur laicamente, di valori cristiani. Il
rischio è che il prototipo del cattolico volterriano, dopo aver
già dato pessima prova della sua “ibridità”, favorendo negli
anni settanta e ottanta le vittorie referendarie dell’aborto e
del divorzio, commetta ora i medesimi errori (se di errori si
può parlare...)concettuali. Non sarà opportuno che i cattolici
volterranei, prima di abbracciare ad occhi chiusi ideologie
laiciste assai poco cristiane, recitino qualche preghiera per
impetrare saggezza, e magari dopo, diano una rispolverata allo
sconosciuto Catechismo della Chiesa Cattolica?
2)
breve riflessione sulle religioni
Mario Scaloja, presidente della Lega Musulmana
d’Italia ha affermato che “se per i cattolici l’individuo è già
tale al momento del concepimento e per gli ebrei lo diventa
pienamente solo con la nascita, per noi l’embrione non è già
individuo completo, non è già persona e che secondo quanto è
rintracciabile dal Corano, l’embrione non è ancora un individuo
a pieno titolo prima dei 40 giorni”. Ma se il Dio delle 3
religioni monoteiste è unico, come sono possibili 3 differenti
posizioni? E’ stato Dio a spiegarsi male, o qualcuno dei suoi
figli ebrei, cristiani o musulmani, è da bocciare per
insufficienza esegetica dei testi sacri?
Gianni Toffali
Gianni.Toffali@inwind.it
GdS - 30 III 2005 -
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