CENTO ANNI FA LA TOURNÉE DEL GENOA IN SUDAMERICA
LA PELLICOLA RITROVATA (A PONTE VALTELLINA !!!) E RESTAURATA DA HOME MOVIES – ARCHIVIO NAZIONALE DEL FILM DI FAMIGLIA DI BOLOGNA
Sino al 26 novembre il film é visibile alla mostra
“1923-2023, il Centenario della Tournée del Genoa in Sudamerica” al Museo del Genoa
Bologna, 23 giugno 2023 - Una pellicola riemersa dopo un secolo di oblio a Ponte in Valtellina, in
provincia di Sondrio, con le immagini della leggendaria tournée del Genoa CFC tra Argentina e
Uruguay nell’estate del 1923: è lo straordinario ritrovamento presentato questa mattina in
conferenza stampa dalla Fondazione Genoa 1893 ETS, in collaborazione con MEI - Museo Nazionale
dell'Emigrazione Italiana e la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di
Bologna. La pellicola sarà il pezzo forte della mostra “1923-2023, il Centenario della Tournée del
Genoa in Sudamerica”, in programma nella sede del Museo del Genoa (Palazzina San Giobatta, via al
Porto Antico 4, Genova) dal 24 Giugno al 26 Novembre 2023 per celebrare la ricorrenza. La mostra è
promossa dalla Fondazione Genoa 1893 ETS.
Il restauro della pellicola, reso possibile dalla Fondazione Genoa 1893 ETS, è stato curato dai
laboratori dell’Archivio Home Movies, cui la pellicola è arrivata nell’agosto del 2022 grazie
all’interessamento di Sara Tentori, che l’ha conservata per decenni dopo averla ereditata dal nonno
Carlo, grande amante di cinema e fotografia, in possesso probabilmente fin dagli anni Trenta della
pellicola. Sara ricorda di averla vista per la prima volta da bambina, negli anni ’70, sulla mensola di un
grande armadio in un corridoio della casa di famiglia, assieme ad una collezione di macchine e lastre
fotografiche, oggetti antichi e curiosi.
Fresco vincitore del suo ottavo titolo nazionale, mai sconfitto nei 28 incontri disputati e con solo 6
pareggi, il Genoa viene invitato in Sudamerica per elevare il calcio locale a un livello internazionale:
organizzatore della tournée è l’impresario Lantieri, che ottiene la cessione dei diritti del film affinché
sia distribuito, come era spesso usanza per gli eventi sportivi, nelle sale cinematografiche. L’invito
travalica l’aspetto meramente sportivo: cospicua era infatti la presenza in Argentina e Uruguay di
emigranti italiani e loro discendenti, in particolare genovesi e liguri, ormai integrati nel tessuto
sociale locale, il cui entusiasmo nell’accoglienza alla squadra e nella partecipazione alle manifestazioni
ed agli incontri programmati vengono ben evidenziati dai resoconti giornalistici. Il lavoro di restauro
da parte di Home Movies è stato accompagnato da una parallela ricerca storica, ancora in corso, per
scovare tracce e documenti relativi alla produzione e distribuzione della pellicola: al momento quella
presentata a Genova risulta essere l’unica copia al mondo.
Nonostante la prima partita della tournée fosse stata disputata il 19 agosto 1923, la mancanza dei
primi metri di pellicola fa iniziare le riprese al 2 settembre, durante il match con il Combinado del Sur
di Buenos Aires, giocato su un campo reso impraticabile dalla pioggia. Successivamente, la squadra
italiana viene filmata mentre omaggia Il Generale Artigas, “il Garibaldi di Uruguay” portando enormi
mazzi di fiori al suo mausoleo. Seguono le partite del 7 settembre a Montevideo contro la fortissima
nazionale dell’Uruguay alla presenza del Presidente della Repubblica uruguaiano e quella del 9
settembre a Buenos Aires contro la nazionale argentina. Grande attenzione è prestata anche al
contesto urbano nei momenti che precedono le partite e mostrano la grande affluenza di pubblico
verso gli stadi.
Il numero di cineprese impiegate e l’evidente differenza di movimenti di camera e inquadrature tra i
match in Argentina e Uruguay, fa supporre che gli operatori fossero ogni volta diversi e quindi, quasi
certamente, la produzione fosse locale. L’attenzione alle personalità storiche e politiche locali
suggerisce inoltre che la destinazione principale del film fossero proprio le comunità italiane di Buenos
Aires e Montevideo. Infine, la distanza di mesi che separano la tournée dal momento in cui il film
venne ceduto all’impresario Lantieri, fa supporre che esso non fosse stato portato di ritorno con la
squadra sul piroscafo Alsina, ma fosse arrivato in Italia successivamente.
Questa pellicola ritrovata è quindi, probabilmente, una versione di quel film destinata alla
distribuzione italiana: che sia stata davvero distribuita nelle sale del Regno rimane ad oggi ancora un
mistero.
Oltre alla mostra, il filmato a breve sarà visibile anche all’interno della sezione “Sport” del MEI - Museo
Nazionale dell’Emigrazione Italiana, nata per raccontare come il tema dello sport interpreti un ruolo
centrale nella vita degli emigrati.
Da vent’anni Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia raccoglie e salva dall’oblio e dalla
distruzione pellicole amatoriali provenienti da tutto il Paese, un patrimonio di incommensurabile valore storico,
sociale e culturale altrimenti a rischio. L’archivio bolognese conserva, restaura e digitalizza i fondi che acquisisce
tramite donazioni di privati e progetti di raccolta a più ampio raggio in collaborazione con amministrazioni
pubbliche, istituzioni, fondazioni e imprese. Home Movies è impegnato in numerosi progetti di valorizzazione e
disseminazione del patrimonio che conserva, in un’ottica di educazione e promozione della cultura del cinema
privato e amatoriale come fonte storica, oggetto culturale e medium tecnologico in una prospettiva di
archeologia dei media. Tra essi il più importante è Archivio Aperto, la manifestazione dedicata alla riscoperta e
valorizzazione del materiale in pellicola privato e sperimentale, che dall’edizione 2022 si è trasformato in festival
con il primo concorso italiano dedicato ai film di found footage: un programma di proiezioni, eventi speciali,
laboratori e workshop per studenti e professionisti dell’audiovisivo, che quest’anno si è arricchito della presenza
di Annie Ernaux, Premio Nobel 2022 per la Letteratura, che al Festival ha incontrato il pubblico e presentato il
suo primo lungometraggio, Les Années Super8, realizzato assieme al figlio David con le immagini private della
scrittrice.
Luciana Apicell