Ex Testimone di Geova
Mi chiamo Vito, sono un ex Testimone di Geova e vi vorrei
raccontare la mia storia. Sono un pensionato di 60 anni,
divorziato. La mia militanza nel gruppo dei TdG è durata quasi
10 anni. Nel '72 mentre svolgo il lavoro di macchinista nelle
ferrovie ho un grave incidente col treno. Tale situazione mi
sconvolge al punto da farmi cadere in un forte esaurimento
nervoso caratterizzato da uno stato ansioso e da cefalee. In
questo stato rimango chiuso in casa per 3 mesi. In quel periodo
vennero a farmi visita due Testimoni di Geova, madre e figlia,
le quali mi dissero che Cristo era morto sul palo, che il nome
di Dio è Geova. Io ero stato in collegio con i Paolini... eh!
che il nome di Dio è Geova non me l'avevano detto... stampavamo
le Bibbie, che Cristo era morto al palo non me l'avevano detto.
Rimango molto colpito dalle informazioni apprese, tanto che
chiedo alle due signore di ritornare a trovarmi, per avere il
tempo di effettuare la mia ricerca. Ritornarono e cominciammo a
fare uno studio biblico. Dissero a mia moglie che se io entravo
nei Testimoni di Geova non mangiavo, non bevevo, non fumavo, non
avevo le altre donne. Mia moglie disse: "Questo mi diventa
santo!". Comincia uno studio biblico, ma il processo di
conversione non è rapido. A me avevano fatto lo studio quattro
volte, quattro persone diverse. Lo studio consisteva in tutto,
tranne che in ciò che era scritto sulla Bibbia.
Si studiava sul
libro Verità [La Verità che conduce alla vita eterna, USA 1968],
ma io li contrastavo e non mi sapevano dare delle risposte.
Dicevano: "Ti portiamo gli Anziani... ti portiamo questo, ti
portiamo quell'altro"... Il fatto per esempio della Croce... e
della Trinità... che a me è rimasta sempre sul gozzo, non mi
scese, né da battezzato né da studente, né quando sono uscito,
perché era una cosa basilare, tanto che è stato il motivo che mi
ha fatto uscire fuori. Visto che i miei disturbi fisici
persistono, i due Anziani che mi vengono a trovare a casa per lo
studio biblico sostengono che ci sia l’influsso di Satana, nel
tentativo di ostacolare il proseguimento delle mie conoscenze. E
così mi propongono di distruggere tutte le immagini sacre che
possiedo. Durante il tempo dello studio vennero 2 Anziani a
casa, perché io stavo male, sempre col mal di testa. Loro mi
dissero che Satana mi impediva di proseguire lo studio. Io
facevo collezione di francobolli, avevo quelli del Vaticano, che
avevano la Croce sopra... secondo loro li dovevo distruggere. Io
ho detto: "Se devo distruggere tutte le cose dove c?è la croce
io rovino tutti quanti i libri e le enciclopedie, perché devo
strappare le pagine dove c'è il Papa, dove c?è il Vescovo". Lo
dicevano espressamente, questo. Io ho detto: "Non è una cosa
fattibile... io non lo faccio...". Se io ho un'opera d'arte, un
ritratto di un pinco pallino anche se è stato Papa, io
dall'enciclopedia dovevo tagliare la pagina. Insomma, era una
cosa assurda. Mia mogie aveva santini; le fotografie di quando
ci siamo sposati, dove c'è il prete... l'ha bruciate, le
fotografie di quando ho fatto il militare? le ha bruciate.
Ritornarono un'altra volta perché dissero che ancora c?era
qualcosa che non andava. In mezzo al vocabolario di latino
trovarono un?immagine di un certo prete che diceva la messa per
la prima volta... hanno detto:. "Ecco qua, abbiamo trovato
quello che cercavamo... Brucialo subito! Ma tutto era tranne che
quello...". Comincio a frequentare la Sala, una volta la
settimana, il giorno in cui si tiene lo studio di libro.
Successivamente acquisto tutta la letteratura fino ad allora
disponibile per approfondire le nozioni che man mano acquisisco
negli studi biblici che faccio in casa mia con i TdG che
puntualmente vengono a trovarmi. Studiai le loro domandine... e
le risposte che stanno sempre sui libri. Così mi fecero lo
studio, prima questa mamma e figlia, poi venne un altro che era
francese, un ragazzo, poi venne la madre, poi venne un altro
signore, alla fine mi battezzai; ma più per levarmeli di dosso
che per il resto, non mi avevano convertito al limite mi avevano
un po' convinto. Gradualmente anche mia moglie e i miei due
figli, un maschio e una femmina, aderiscono ai Testimoni di
Geova. Casa mia, che per tante ragioni tentennava, si era
rimessa in carreggiata, tutto quanto andava bene. Smetto di
viaggiare e comincio a lavorare in ufficio. In Sala sono sempre
molto disponibile, collaboro nei vari lavori manuali come
idraulico o elettricista, insegno agli analfabeti a leggere e a
scrivere. Vengo nominato Servitore di Ministero. Infine insieme
a mio figlio sono divenuto pioniere, impiegando gran parte delle
ore libere della mia giornata, alla predicazione. I miei figli
hanno preferito interrompere gli studi per potersi dedicare
interamente al servizio dell'Organizzazione. All'età della leva
mio figlio decide di non prestare il servizio militare e viene
perciò incarcerato per 12 mesi. La situazione in sé e il fatto
di dover riprendere il treno una volta alla settimana per
raggiungere il carcere militare mi caricano nuovamente di ansia.
Andavo avanti grazie ai medicinali. Allora mi chiedo se il
principio dei TdG di rifiutare gli obblighi militari trova
conferma nella Bibbia, perciò acquisto una serie di
pubblicazioni relative a confessioni religiose varie e comincio
ad analizzare le differenze esistenti rispetto alla Bibbia
utilizzata dai Testimoni. In questo frattempo io mi sono chiesto
spesso dove sta scritto sulla Bibbia che mio figlio deve fare 12
mesi di carcere. In quel periodo ho speso circa 600.000 in
Bibbie di tutte le edizioni e di tutte le lingue greche,
ebraiche, di tutte le confessioni religiose, e le sbirciavo,
compreso l’Interlineare del ‘69 dei testimoni di Geova. Io non
sono biblista, però qualcosa avevo imparato in seminario e per
lo meno di trovare una parola sul vocabolario ero capace. Pian
piano mi rende conto di alcune manomissioni operate nella
Traduzione del Nuovo Mondo. Lì mi son cominciate a cascar le
scaglie dagli occhi. Incominciai a vedere tutte le parole che
loro avevano cambiato, modificato, aggiunto, tolto o messo fra
parentesi. Una bella sera mi cadde la Bibbia per terra, la
raccolgo... leggo quel passo nel Vangelo di Marco... cioè di
Tommaso che dice: ?Se non vedo nelle sue mani il segno dei
chiodi io non credo". Ho detto "O non ho letto mai questo passo
o son diventato proprio matto!..."il segno dei chiodi.. perciò
va tutto quanto al plurale... non al singolare...Ho guardato
sull'Interlineare, anche lì parla di Nails, chiodi in inglese».
Questa è per lui prova che Gesù era morto sulla croce, e che il
CD aveva volutamente modificato tale teoria. «Pensai allora che
il Corpo Direttivo, i Testimoni di Geova, che credono nella
Bibbia, se sono capaci di poterla modificare, sono capaci anche
di altre cose perché per cambiare la parola di Dio, peggio di
quello non puoi fare.
Dopo una serie di ricerche decido di non
continuare più a frequentare la Sala e invito una lettera di
dissociazione alla Congregazione attestante i miei dissensi
dottrinali. Me ne sono venuto fuori vedendo i loro errori
voluti; perché non possono essere non voluti. Mi hanno scritto
lettere per farmi ritornare, poi m'hanno accusato di fumare,
perché mi era capitato una volta di fumare. Sulla lettera gli
avevo scritto che erano falsi profeti.. che io non credevo più
nel Corpo Direttivo... pertanto io mi dissociavo da loro. Loro
questa dissociazione non l'hanno voluta accettare perché io
seguitavo a parlare con i fratelli: secondo le prime regole chi
era stato disassociato era tabù, ma chi si era dissociato poteva
anche parlare con i fratelli. L'organizzazione quindi, per
denigrarmi, decide essa stessa di disassociarmi, accusandomi di
aver trasgredito al divieto di fumare, utilizzando a tal fine la
delazione fatta tempo prima da un fratello di fede nei miei
confronti, quando in una occasione fui tentato di fumare in casa
sua. E loro hanno messo il fatto che fumavo... e adesso sono
apostata... sono il diavolo in persona.
Una domenica mattina
accade un increscioso episodio che sconvolge per sempre la mia
vita. Impedisco a mia figlia minorenne di uscire in
predicazione, in quanto non ritenevo necessario che una
ragazzina di 13 anni andasse in giro a vendere le riviste
dell'organizzazione. A questa mia decisione si oppone
energicamente l'altro mio figlio. Ne nasce un diverbio molto
acceso fino a che non sente mio figlio pronunciare delle frasi
che mi hanno profondamente ferito. Mi disse queste parole: “Io
ti ammazzo! Vattene via di casa”. Da allora i rapporti con la mia
famiglia si sono interrotti. Io e mia moglie abbiamo divorziato.
I miei figli si sono sposati e hanno evitato di invitarmi anche
ai loro matrimoni, così come evitano di salutarmi le pochissime
volte che mi incrociano per strada. Questo vuol dire odiare il
padre, perché era uscito fuori. Attualmente vivo nella speranza
che i miei familiari si ravvedano per poter nuovamente
ricomporre l'unione della mia famiglia. Non sono riuscito a
liberarmi completamente dai miei stati di ansia, accentuati dal
disagio e dalla solitudine in cui vivo. Scusate lo sfogo.
Vito Leofreddi
GdS - 10 III 2005 -
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