Ancora sul Crocefisso nelle scuole. Un intervento esemplare



Ancora sul Crocefisso nelle scuole (e in altri locali pubblici).

Era apparso sulla stampa che stava per partire una circolare,
fortunatamente non partita, dal Ministero sull'obbligo di
esposizione del Crecefisso nelle scuole e c'era chi chiedeva che
quest'obbligo fosse esteso a tutti gli edifici pubblici.

C'é stato un intervento da Radio Radicale, da parte di un
autorevole esponente, appunto, del Partito Radicale che non
esitiamo a definire esemplare.

Egli ha sostenuto: "Il Crocefisso non va imposto. Non va
vietato, va consentito".

Da radicale ha usato lo stesso spirito che é alla base dello
schema XIII del Concilio Vaticano Secondo.

Una posizione che taglia i fanatismi d'una e altra parte e che
inquadra il problema nella giusta dimensione, non dimenticandosi
che si può essere atei, agnostici, d'altra confessione religiosa
e quindi, ai limiti, considerare quello che per alcuni é un
Simbolo con la esse maiuscola alla stregua di qualsiasi altro
complemento d'arredo. Questo se non si vuole considerare,
nell'aspetto civile e non religioso, che comunque sia quello é
un riferimento inequivocabile alla pace, all'amore fra gli
uomini, alla solidarietà per i deboli.

Quanto allo scrupolo che qualcuno si fa perché il Crocefisso
urterebbe la sensibilità di chi viene da noi, non si comprende
perché questa sensibilità dovrebbe essere urtata dal Crocefisso
e non da tutta una civiltà che permea il nostro vivere, persino
nelle Festività del calendario. Di solito quando si va a casa
d'altri ci si adegua. E chi viene qui non trova imposizioni
particolari, come invece trova andando in Stati Islamici (e, per
qualche aspetto - vedasi sepoltura differenziata nei cimiteri -
persino in Israele).
GdS


GdS - 8 X 2002 -
www.gazzettadisondrio.it

GdS
Fatti dello Spirito