ORSO SBRANA, QUESTA VOLTA UN UOMO. AI LETTORI IL GIUDIZIO
Pubblichiamo il comunicato diramato sul massacro di Andrea Papi effettuato da un orso. Non per routine in presenza di comunicati esterni bensì pubblichiamo a ragion veduta. Perchè dunque diamo spazio a simile abnormità, sì, a simile abnormità?La risposta è semplice nella sua dolorosa consistenza di 'un abbraccio quam qui maxime' (la locuzione latina per esprimere i nostri sentimenti ai familiari, certamente a nome di tanti, anzi di tantissimi).
La risposta spetta ai lettori. Si leggano, si rileggano ad ogni frase, ad ogni periodo fermandosi per un requiem se credenti, per un momento di laica devozione se laici. Fermandosi. Sì, ogni volta chiudendo gli occhi e immaginare la scena. Immaginare di essere Andrea alle prese con il plantigrado che alla sua vittima riserva lo stesso destino abituale, e cioè sbrana pecore, capre, asini, muli, vacche tutti in vita, Per l'orso è questione di cibo, uno vale l'altro.
Giudichino i lettori, tenendo anche conto che nell'ampio e fantasmagorico comunicato animalista, che di fatto si riferisce ad un evento che non possiamo non leggere da un grondar di sangue, l'unico passaggio dedicato ad Andrea nella terribile vicenda è di una sola parola e di un solo aggettivo: "povera vittima"
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GdS
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LEAL: “DOPO L’AGGRESSIONE AL RUNNER UN FUGATTI FUORI CONTROLLO E A CACCIA DI VOTI DIVENTA STERMINATOR. L’OPPOSIZIONE TACE”.
Abbiamo seguito la conferenza stampa che il Presidente della Provincia di Trento ha tenuto ieri 7 aprile. Un uomo solo davanti al fallimento totale della gestione dei grandi carnivori che si è trovato a difendere la posizione sua e della Giunta davanti alla morte di un giovane di 26 anni ucciso da un orso.
Con la consueta protervia che da sempre contraddistingue le sue campagne elettorali ha imbracciato il fucile seduta stante e, a caccia di voti di cittadini spaventati, ha emesso sentenza di morte per gli orsi MJ5, JJ4, M62, più eventuale altro colpevole dell’aggressione. Ha promesso inoltre di dimezzare la popolazione locale ursina che attualmente supera i cento individui. Ha precisato che le modalità di cattura non sono un suo problema così come non sarà un problema se in fase di cattura morirà l’orso “sbagliato”.
Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, commenta: “Una squallida campagna elettorale a cadavere caldo della povera vittima e sulla pelle degli orsi e nessuna autocritica sulla modalità di gestione dell’orso. Il fatto più grave è che al momento l’opposizione tace. Un silenzio assordante che dimostra come la mala politica abbia preso il sopravvento in Trentino mentre le vittime umane e animali sono sotto gli occhi di tutti”.
Silvia Premoli
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