Il problema delle sette in Italia
Scrivo per evidenziare il problema delle sette in Italia.
Secondo me è un problema che non va sottovalutato, perché gli
appartenenti a queste sette, con atteggiamento di intolleranza
unito a un proselitismo aggressivo, associano alla Bibbia altri
libri rivelati, altri messaggi, o dalla Bibbia sopprimono alcuni
suoi libri o ne alterano radicalmente il contenuto. Sono per lo
più autoritari; fanno ricorso ad un certo lavaggio del cervello;
praticano una coercizione collettiva. Ed è un problema
allarmante, perché prendono di mira i più vulnerabili. Le sette
più pericolose ed invadenti sono quella dei Mormoni, di New Age,
dei Bambini di Dio e dei Testimoni di Geova (quest’ultima
inculca un odio furibondo contro la Chiesa Cattolica ai suoi
seguaci che vanno 5 volte ogni settimana alle loro riunioni per
imparare gli errori e la maniera di far bere alla gente tante
falsità e quasi ogni giorno vanno di casa in casa per seminare
zizzania). E sono incredibili i divieti di sapore medievale ai
quali questa setta obbliga i suoi adepti, come il divieto di
celebrare un compleanno o un onomastico, di ricordare la nascita
di Cristo, di fare un brindisi, di mangiare un volatile o
qualsiasi altro animale ucciso, ma non debitamente dissanguato,
di giocare a scacchi, di portare la barba, di praticare la danza
classica, di mandare i figli all'asilo e all'università, di
offrire dei confetti in occasione di nascite, matrimoni e
occasioni simili, di acquistare un biglietto della lotteria o
giocare una schedina, di fumare una sigaretta. Secondo me non
può esistere il dialogo dove non c’è comprensione e non si può
organizzare il cristianesimo sulla struttura di una grande
azienda. Oltretutto a chi non è capitato almeno una volta di
essere fermati per strada da un Testimone di Geova, e di averlo
trattato con il divertito distacco riservato agli strambi? E
quante volte gli abbiamo tributato l’astio che si riserva ai
rompiscatole, per il solo fatto di essersi presentato al nostro
citofono la Domenica mattina presto, cercando di rifilarci una
rivista dal titolo “Svegliatevi!” Ed è per questo che, tra le
tante testimonianze di fuoriusciti, mi è rimasta particolarmente
impressa quella di un ragazzo che ha detto: “Comunque le cose
che più hanno segnato la mia adolescenza sono state le
proibizioni, tra cui discoteche, locali notturni ma anche certa
musica rock definita satanica e molte letture. Non dimenticherò
mai il giorno in cui mi costrinsero a disfarmi della mia
collezione dei Pink Floyd in vinile... Ad oggi non ho ancora
capito cosa avessero trovato di diabolico nei testi di Roger
Waters, ma tant'è...”. Io ritengo che lo Stato dovrebbe mettere
un freno alla divulgazione di queste idee, perché se da un lato
è giusto rispettare la libertà religiosa di chiunque, dall’altro
lato non mi sembra che la Costituzione permetta la sudditanza
psicologica (come nel caso dell’organizzazione geovista nei
confronti dei suoi adepti) di una persona verso l’altra ed il
suo conseguente lavaggio del cervello! Per non dimenticare,
infine, la situazione in cui si trova a vivere chi decide di
andarsene da questo gruppo, i cui adepti si possono paragonare
alle sirene dell'Odissea che con i loro sorrisini, le gentilezze
e le buone maniere (tutte studiate a tavolino, perché tra i
testimoni non mi sembra emergere uno slancio
amorevole-emozionale), catturano l'ignaro il quale, se decide
poi di uscirne, viene sottoposto a ricatti morali e familiari.
Mario Pulimanti
GdS - 30 XI 2004 -
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