Rai “È solo acqua e vento”- Domani 25 alle 16 - Bellini (18.000 km a remi)
Un ritratto dell’esploratore Alex Bellini e delle sue avventure oltre le insidie della condizione umana - Protagonista della più lunga traversata a remi in solitaria mai registrata: 18 mila chilometri nel Pacifico, dal Perù all'Australia - In onda il 25 novembre alle 16.00 su Rai Tre
Roma, 24 novembre 2022 – “È solo acqua e vento” è il ritratto che Rai Documentari dedica all’esploratore Alex Bellini, che ha attraversato oceani, deserti, ghiacciai e continenti per superare i suoi limiti, illuminare le sue ombre e cercare una strada possibile oltre le insidie della condizione umana. Un documentario scritto e diretto da Luca Rosini e prodotto da Rai Documentari, in prima visione il 25 novembre alle 16:00 su Rai Tre.
Nato a Aprica, un paese della Valtellina, nel 2001 Alex Bellini decide di abbandonare la facoltà di economia e commercio per correre la sua prima corsa di 250 km, la Marathon des Sables, per spingersi fino all’estremo nord del globo e partecipare all’Alaska Ultrasport nel 2003, una traversata invernale di 1400 km a piedi, dopo essersi allenato per mesi in una cella frigorifera. “Un esploratore è colui che sfida i limiti e li sposta più avanti” racconta Alex, che per tutta la vita ha cercato di superare con coraggio e tenacia i limiti che la natura ha imposto agli esseri umani. Lo ha fatto compiendo la più lunga traversata a remi in solitaria mai registrata: 18 mila chilometri nel Pacifico, dal Perù all'Australia, attraversando il Mediterraneo, l’Atlantico e il Pacifico a remi su una barca di 6 metri, senza assistenza. O correndo 5400 km da Los Angeles a New York - due maratone al giorno per 70 giorni - attraversando per primo il più grande ghiacciaio d’Europa in inverno.
Quello di Alex Bellini non è solo un viaggio all’insegna dell’esplorazione dei luoghi più selvaggi e incontaminati della terra ma soprattutto un viaggio verticale dentro la sua interiorità, le emozioni ma anche i momenti più difficili, quelli in cui sfida i limiti, sfida la morte. Ha un corpo da atleta, un rigore da asceta, uno sguardo di ghiaccio, ma è nel profondo della sua anima che si celano risorse psicologiche ed umane uniche. “Ho percorso più chilometri dentro di me di quanti ne abbia percorsi fuori” è la frase con cui ama descrivere la sua vita. Perché la ricerca di Alex è fatta sì di sacrificio, resistenza, resilienza e curiosità, ma anche di qualità profondamente spirituali che lo hanno salvato ed aiutato nei momenti difficili. C’è chi lo chiama pazzo, chi egocentrico, ma il viaggio di Alex è possibile solo al costo di guardare dentro le sue ombre e le sue paure. Alla ricerca di un nuovo coraggio, che fa accettare fragilità e rinunce. E anche oggi che è impegnato con sua moglie Francesca nella discesa dei 10 fiumi più inquinati della terra, al centro della sua divulgazione ambientale c’è ancora la sua esperienza: gli esseri umani sono dentro uno storico rito di passaggio che potrebbe portarli a scomparire o a vivere un nuovo rapporto con la natura.
Grazie all’archivio video che lui stesso ha girato nel corso delle sue avventure, il documentario offre uno sguardo intimo sul protagonista, che si è ripreso durante le azioni in barca, nei ghiacciai e in altri luoghi, concedendo un accesso altrimenti impossibile ad un operatore. Nella solitudine delle giornate oceaniche emergono tutte le emozioni che Alex ha vissuto, mentre le interviste alla moglie Francesca Urso, al padre Nino e all’amico Folco Terzani aiutano a comprendere le motivazioni e i retroscena delle sue imprese.
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