E' PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA LA «COSCIENZA VERDE» DEGLI ITALIANI

SHARING MOBILITY E FINANZA ETICA, FATTORI CRITICI CONTRO IL CLIMATE CHANGE MA VENGONO DOPO - Basterebbero anche solo 100 euro procapite destinati ai progetti sostenibili di Ener2Crowd.comper arrivare ad una riduzione delle emissioni di CO2 di ben 2 milioni di tonnellate all’anno, pari allo 0,48% del totale delle emissioni “consumate” sul suolo del nostro Paese

La percentuale di chi pensa si possa salvare il pianeta con la finanza green è alta tra le donne baby boomer (25,80%), i millennial uomini (20,80%) e le donne under-27 (19,40%).  Ma la percentuale crolla drasticamente per gli uomini della X-generation (8%) ed è ancora minore per i baby boomer di sesso maschile (5,40%). È quanto emerge dal «Sondaggio Ener2Crowd Coscienza Verde 2022» commissionato da Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico, all’International Center for Social Research (ICSR).

Più in generale, considerando tutte le fasce di età per entrambi i sessi, per invertire la rotta del cambiamento climatico i cittadini ritengono più efficaci la «raccolta differenziata» (27,33%), mentre seguono sul podio l’«energia»(21,68%) e  la «mobilità»(19,23%).

Mentre la «finanza verde»(16,63%) e l’«alimentazione»(15,15%) si collocano agli ultimi posti nelle preoccupazione dei nostri connazionali.

Insomma noi italiani siamo molto attenti alla gestione dei rifiuti, mentre i nostro punto più debole rimane la sharing mobility. «Quello della mobilità è un settore particolarmente critico per l’Italia: nel nostro Paese abbiamo ben 60 automobili ogni 100 abitanti (a Roma 70 ogni 100), mentre i mezzi pubblici e la sharing mobility vengono scelti ancora troppo poco» puntualizza Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com nonché chief analyst del GreenVestingForum.it.

Per non parlare dell’ambito della finanza, che da sola —con scelte etiche— sarebbe in grado di risolvere tutti i problemi legati all’ambiente ed al riscaldamento globale.

I capitali di risparmio in Italia ammontano ad oltre 4 mila miliardi di euro. Se ci accontentassimo di investire nella Green Economy un 2% della parte liquida di tale somma (14 mila euro pro-capite), le emissioni di CO2 scenderebbero a 2,7 tonnellate procapite contro le attuali 5,6 tonnellate, raggiungendo in un solo anno gli obiettivi globali di emissioni procapite al 2050.

Ma basterebbero anche solo 100 euro procapite destinati ai progetti sostenibili di Ener2Crowd.com<> per arrivare ad una riduzione delle emissioni di CO2 di ben 2 milioni di tonnellate all’anno, pari allo 0,48% del totale delle emissioni “consumate” sul suolo del nostro Paese ed allo 0,60% di quelle prodotte.

«Certo va benissimo anche riciclare correttamente, separando bene i rifiuti e buttandoli come e dove previsto. Ma vi è l’erronea convinzione che basti questo per essere a posto con la coscienza» sottolinea Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com.

La «coscienza green» è un’altra cosa. Secondo gli esperti quello dei rifiuti è un problema minore rispetto ad altri che invece continuiamo a sottovalutare. Come appunto l’alimentazione, la finanza e la mobilità.

__________________________

LA RICERCA (www.icsr-net.com/docs/italy/surveys/sec22e2c-02.pdf)

La ricerca, commissionata da Ener2Crowd, è stata realizzata dall’International Center for Social Research (www.icsr-net.com) dall’14 al 20 giugno 2022 su un campione di 2 mila uomini e 2 mila donne residenti in Italia, di età compresa tra i 18 ed i 75 anni, con campionamento stratificato per quote di genere per le seguenti fasce di età: 1) maggiorenni under-27 (nativi digitali); 2) 27-40 anni (millennial); 3) 41-56 anni (X generation); e 4) 57-75 anni (baby boomer).

Per i valori percentuali relativi al totale degli intervistati (4.000 casi), ad un livello di confidenza del 98,86%, il margine di errore relativo ai risultati del sondaggio è stato calcolato pari al 2,04%.

Gli ambiti considerati nel sondaggio sono: 1) raccolta differenziata, 2) alimentazione, 3) mobilità, 4) energia e 5) finanza. Secondo lo studio, considerando l’intero campione —includendo quindi entrambi i sessi in tutte le fasce di età— l’ambito nel quale scelte dei cittadini sarebbero più efficaci per invertire la rotta del cambiamento climatico seguirebbero la seguente scala: al primo posto la «raccolta differenziata» (27,33%), seguita da «energia» (21,68%) e «mobilità» (19,23%). Chiudono la graduatoria «finanza» (16,63%) ed «alimentazione» (15,15%).

Territorio