GESU’: SCOPPIA E DILAGA UNA VERA E PROPRIA “PASSIONE”. , DICHIARA IL “DIAVOLO”, OVVERO ROSALINDA CELENTANO
Finalmente si parla di Gesù Cristo. E finalmente non si
parla di un Gesù falso: all’acqua di rose. I mezzi di
informazione di tutto il mondo in bene o in “male”, difendendo o
attaccando, stanno parlando di Cristo. Rotocalchi, magazine,
settimanali, mensili, quotidiani, il mondo della carta stampata,
Internet, e le Tv sono invasi dalle immagini di The Passion… Ora
è vero che nell’occhio del ciclone c’è un film, un’opera
dell’ingegno dell’uomo La Passione di Cristo in arrivo in
Italia, programmato dal 7 aprile su oltre 150 schermi italiani,
ma è questa Passione che fa scandalo. E una grande benedizione
economica è scesa su Mel Gibson. La gente dovrebbe chiedersi:
questo regista ha fatto o no la volontà di Dio? Ha investito 25
milioni di dollari per il film e ha incassato 30 milioni solo il
primo giorno di proiezione in America.
Noi non siamo né con Gibson né contro: siamo per Cristo. Il Figlio di Dio ha sofferto
in maniera indicibile ma ora documentata. Come la descrivono i 4
Vangeli che sono Parola di Verità, e più dettagliatamente nei
particolari il comunque attendibile libro della Venerabile Anna
Emmerick “La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo”?
Nessuno può nascondersi più dietro a un dito. Nessuno è
obbligato ad andarlo a vedere e c’è un’avvertenza: “E’ crudo,
durissimo”. Ci si disgusterà, lo si amerà o lo si odierà questo
film, definito da alcuni addetti ai lavori, come Vincenzo
Mollica, esperto critico italiano, un “capolavoro” che sta
suscitando negli Usa un vero e proprio terremoto: singhiozzi,
lacrime, conversioni nelle sale. Questo film contribuirà a
risvegliare la fede addormentata e abitudinaria e ci si renderà
conto dell’abisso che intercorre tra i nostri spesso assonnati
“atti religiosi” (parlo dei cristiani in genere) e l’immenso
sacrificio di Dio e del Suo Unico Figlio. Inoltre “The Passion…”
fa capire come Gesù Cristo si sia messo al posto del peccato
dell’uomo che deve rendersi conto che c’è bisogno di un
Salvatore, di una salvezza, che la vita è una cosa seria e Dio
ha donato a ognuno di noi quella di suo Figlio, per toglierci da
una morte eterna alla quale TUTTI eravamo destinati (cf Lettera
di San Paolo agli Ebrei, capitolo……). Inoltre oltre la Passione
e la Morte tremenda sulla croce, c’è la Resurrezione del terzo
giorno. La gloriosissima Resurrezione del Signore Gesù, che è
vittorioso sul peccato, sulla morte e sulla malattia e ora i
cristiani attendono il suo pubblico e gloriosissimo ritorno.
Gesù ha vinto il serpente antico. Il diavolo. Anche se il
cristiano è chiamato a “combattere la buona battaglia”
(confronta prima Lettera di San Paolo a Timoteo, capitolo 6,
versetto 12) e se non ci si converte si perde comunque la vita
anche se il Signore farà del tutto per salvarci perché non può
rinnegare se stesso e perché Gesù Cristo “non perda nulla di
quanto il Padre gli ha dato” (confronta Vangelo di Giovanni,
Capitolo 6, versetto 39). E dunque “Satana” cosa dice di questo
film? “E’ un film che passerà alla storia e Mel Gibson lo
merita”, risponde Rosalinda Celentano, (nel sito “Lo
spettacolo.it”), che veste i panni del maligno, aggiungendo che
il regista “è un genio”. Per entrare nella parte si è rasata a
zero sopracciglia e capelli.
Il film ricostruisce con estrema precisione la Passione di
Cristo così come è stata tramandata dai Vangeli (altro libro che
ha ispirato Mel Gibson è “La dolorosa Passione di Nostro Signore
Gesù Cristo” della Venerabile Anna Caterine Emmerick”. La trama
si focalizza con l’eccezione di alcuni flash back, sulle ultime
12 ore della vita di Gesù. Gibson racconta tutto con una
precisione ed un dettaglio quasi da Caravaggio, nell’iconografia
del martirio, con uno sguardo spietato che non lascia “scampo”
allo spettatore. E’ crudo come tremenda è stata la Passione di
Gesù. “Ho deciso di fare questo film quando ero giunto a un
livello di grande disperazione. Una sorta di pensiero fisso,
tipo gettarmi dalla finestra o giù di lì, ma non riuscivo né a
buttarmi né ad accettare l’idea di continuare a vivere, e quando
non vuoi vivere e non vuoi morire sei veramente finito nel
peggiore stato di disperazione”. Gibson, che fa parte di una
Chiesa cattolica tradizionalista che non riconosce gli
insegnamenti del Concilio Vaticano II, ha poi confessato di
essere stato aiutato a ritrovare la fede, la speranza e che la
Parola di Dio lo ha liberato, guarito, respingendo le accuse di
antisemitismo. L’agenzia internazionale di informazione
cattolica Zenit già a dicembre aveva informato che alcuni membri
delle tre più importanti organismi vaticani, (Segreteria di
Stato, Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e la
Congregazione per la Dottrina della Fede), avrebbero espresso
“approvazione e stima”. Padre Augustine di Nola, sottosegretario
della Congregazione per la Dottrina della fede dichiara che “il
film è un grande esempio di sensibilità religiosa; né esagera né
minimizza la responsabilità delle autorità nella condanna di
Gesù”. Anche Monsignor Foley, Presidente del Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni Sociali è sceso in campo in difesa
del film. Andrea Piersanti, Presidente dell’Istituto Luce, ha
detto: “E’ vero, è durissimo, The Passion non concede spazi alla
fantasia e la Passione è descritta, nei particolari, senza
indulgenze estetiche, ma anche senza falsi pudori”.
Durante le
riprese del film, l’interprete, Jim Caviziel e l’assistente alla
produzione Jan Nichelini sono stati entrambi colpiti da un
fulmine, a Roma e a Matera, ma sono rimasti illesi. Durante le
riprese ci sono state conversioni e guarigioni come durante le
proiezioni nelle sale americane il Giorno delle Ceneri.
Giancarlo Padula
GdS - 10 III 2004 -
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