Giornata mondiale del gioco (e qualche idea sugli scacchi)
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata mondiale del gioco, che si celebra il 28 maggio, intende ricordare, in linea con l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, quale ruolo importante eserciti il gioco nella formazione della persona umana. Le attività ludiche rivestono da sempre una tappa ineludibile e necessaria per la preparazione alla vita per ciascun essere umano. Il gioco non è una perdita di tempo o semplice svago; consente di sperimentare il mondo, le proprie abilità, le relazioni con gli altri. “Ci sono molte somiglianze tra un teorema e una partita (a scacchi): ad esempio, nella precisione e nella bellezza. Giocare bene è come fare una bella dimostrazione.” (John Nash)
Rapportarsi correttamente alla realtà esterna è anche la risultante di un percorso intervallato da esperienze ludiche diversificate e possibilmente condotte in contesti diversi. Ragionare, pianificare, creare, programmare e altri aspetti sofisticati del pensiero sono strettamente correlati al gioco; anche la spensieratezza e la gioiosità che accompagnano i momenti di evasione sono necessari per sostanziare i meccanismi della mente ben formata. “Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé. (Pablo Neruda)
È profondamente ingiusto che bambini nati in contesti degradati o depressi economicamente siano costretti a privarsi di una simile dimensione. Sottoalimentazione e mancanza di medicinali sono problematiche drammatiche che affliggono l’infanzia; tuttavia dedicarsi precocemente al lavoro o assistere familiari, come può capitare in famiglie borderline, significa essere esclusi dall’universo magico del gioco e della “potenza”, quel luogo in cui tutto è possibile, in cui la fantasia può diventare realtà. Un adulto che non ha mai avuto l’opportunità di essere un bambino, tendenzialmente svilupperà una serie di anomalie comportamentali.
Sono 337 milioni i bambini a rischio di reclutamento delle forze armate, di cui 8.600 casi di reclutamento verificati dalle Nazioni Unite nel 2020; 160 milioni è secondo l’ILO il dato sul lavoro minorile nel 2020 (Chil labour. 2020 global estimates, trends and the roadforward); 12 milioni sono le spose bambine (ActionAid); 60.927 bambini abusati (Child Maltreatment Report – Chidren’s Bureu U.S., 2021); circa 2 milioni di bambini muoiono a causa della malnutrizione (Save The Children). Ebbene troppi sono i giovanissimi che non conoscono la bellezza del tempo per sé stessi, per l’immaginazione, per scoprire e interpretare quello che succede intorno. Si deve fare di più per consentire a ogni piccolo di crescere in armonia con le proprie tappe evolutive; salvaguardando il potenziale umano, si salvaguardia il futuro della nostra stessa società.
Il CNDDU associandosi alle tante iniziative correlate alla tematica in Italia, propone il seguente hashtag #GiochiamocilInfanzia e invita a segnalarci le proposte progettuali in linea con la giornata (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)
“Il gioco è il lavoro del bambino” (Maria Montessori)
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
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Nostra nota, sui generis
Quanti si siedono davanti a una scacchiera che ha 64 caselle, 32 bianche e 32 nere, si dividono in due categorie. La maggior parte può essere qualificata “quelli che muovono i legni”. I “legni” sarebbero i pezzi ovvero, e bianchi e neri, Re, Regina, Alfiere, Cavallo, Torre e otto pedine. Le mosse un po' come la dama, pochi secondi per volta. Gli altri, per i quali è appropriato il termine di Giocatori i scacchi, sono quelli che il movimento del pezzo, registrato dal bottoncino dell’apposito orologio, ha dietro di sé una elaborazione mentale che può arrivare anche a 20 minuti e più per una mossa..
Quella scacchiera è lo specchio della vita
Non decisioni al contingente, senza avere costruito un futuro. Ecco, invece, una mossa, la risposta, la controrisposta e via, in altri termini strategia. La tattica può avere una qualche chanche sono se lo scenario è tattico, ma non si va lontano. Per i “Giocatori” ovviamente potranno esserci diversi livelli, ma è come la vita. Non tutti arrivano ai vertici anche perché non tutti hanno le stesse possibilità.
Sorpresa il collegamento scacchi- politica? La politica è il campo ideale per percorrerlo o meglio, sarebbe il campo ideale. E non solo la politica. Comunque, vada come vada, ma è giusto ed utile pensarci su, potrebbe anche finire bene.
a.f.