) L'intervista al Dalai Lama di Maurizio Costanzo 2) Prostituzione: Caritas vicentina

Riceviamo e pubblichiamo:

1) L'intervista al Dalai Lama di Maurizio Costanzo

Caro Direttore, l'intervista del Dalai Lama rilasciata a
Maurizio Costanzo e trasmessa da Canale 5 giovedì 27 novembre,
la dice lunga sulle competenze intellettuali del noto
conduttore. Sentire Costanzo chiamare ripetutamente Santità, il
Dalai Lama, denota un'assoluta ignoranza delle materie
teologiche. Santità è una parola appartenente al lessico
cristiano, che nulla ha da spartire con altre religioni. Ma la
finesse d'esprit non si è fermata qui! Nel seguito
dell'intervista, per rafforzare la teoria della reincarnazione
espressa in studio dal Dalai Lama, il Costanzo ha ammesso di
avere anche lui la sensazione che in realtà il numero degli
abitanti della terra sia sempre lo stesso, e di pensare che, una
volta passati a migliore vita, gli esseri umani rinascano sotto
le più diverse specie animali o umani. Non oso però pensare
quanti "ex-umani" il Costanzo abbia cannibalizzato, quando una
volta ghermito dai morsi della fame, si sarà lasciato sedurre da
prelibati peccati di gola suini e bovini. Voler vestire i panni
dei tuttologi pur di fare audience, utilizzando la presenza di
ospiti di fama internazionale, rende certi soloni della cultura
davvero comici.


2) Prostituzione: Caritas vicentina


Caro
Direttore, è di questi giorni la notizia che la caritas
vicentina ha avviato un progetto pilota chiamato “Parliamone
assieme”, per affrontare il disagio e la sofferenza dei clienti
delle prostitute. "Non è più possibile affrontare il problema
della prostituzione coatta - ha detto il direttore della Caritas
vicentina don Giovanni Sandonà - senza analizzare e aiutare i
clienti delle prostitute…nessuna criminalizzazione, ma una mano
tesa verso migliaia di persone ignorate sia come fenomeno
sociale che come forma di disagio". Si può infatti immaginare
quanta sofferenza provi, chi umilia sessualmente un altro essere
umano. Dopo aver quasi elevato agli altari le sante martiri
prostitute di Don Benzi (che al contrario, considera i clienti
delle prostitute degli autentici criminali), ora manca poco che
si elevino anche i loro "fruitori". Agli antipodi le analisi dei
due sacerdoti, ma accomunate dal tentativo di vittimizzare e
deresponsabilizzare gli uni o le altre. Un tempo i sacerdoti,
oltre la comprensione delle debolezze umane, condannavano almeno
l'atto di trasgressione al sesto comandamento (non commettere
atti impuri), oggi, si limitano ad assolvere peccato e peccatori
con le sole categorie della sociologia e della psicologia. Come
in tutte le azioni umane, le responsabilità sono sempre
individuali. Fatto salve le debite distinzioni e le singolarità
dei casi, non ci sono ne vittime, ne carnefici, ma attori
volontari dello stesso squallido spettacolo.

Gianni Toffali


Gianni.Toffali@inwind.it



GdS - 8 XII 2003 -
www.gazzettadisondrio.it

Gianni Toffali
Fatti dello Spirito