Nessuno avrebbe immaginato. Le bombe

(Ukr1) Nessuno avrebbe immaginato che dopo il 21 novembre 1962, data della chiusura strategica della gravissima crisi detta di Cuba fra Stati Uniti e URSS, qualcuno su questo pianeta avrebbe riaperto il cassetto e ritirato fuori l’atomo, quello violento. A 59 anni e mezzo invece….
Putin ne aveva fatto un accenno, per quanto sfumato, tempo fa e sicuramente sottovalutato ma ora è stato doppiamente, catastroficamente esplicito. Intanto l’avvenuto lancio di un missile intercontinentale capace di colpire ovunque l’Occidente e poi la dichiarazione di possedere un’arma "che non avrà eguali per molto tempo, capace di eludere qualsiasi sistema di difesa antimissile”.

Noi siamo fra quelli che ritengono delittuoso non solo rimettere in pista, per così dire, l’eventualità voluta, quella alla Stranamore, per intenderci,  ma persino aver presente anche la possibilità che il tragico evento capiti non per scelta ma per un incidente tipo “Stato d’allarme”, preoccupante film di  R. Windmark.
Di più.  Delittuoso sotto ogni profilo persino il discuterne in un contesto che dovrebbe essere, per evitare anche il minor rischio, di veto assoluto.
Se ne sta invece discutendo e nei commenti, più o meno espliciti aleggiano, (prudenza modera il linguaggio ma se ne coglie la tragica serietà) il disagio, una sorta di timore, comunque al minimo un interrogativo che fino al 24 febbraio scorso non c’era nonostante che in quello scacchiere, come si è però appreso poi, l’incomprensione fra i popoli aveva dato fiato alla falce della nera funesta signora fin da quasi otto anni..
Il solo farne un accenno è delittuoso.

Voltiamo la testa e scorriamo il passato. Nella immagine la prima pagina del Corriere di Informazione (al mattino “della sera”), con l’orrore dell’atomo scisso per compiacere i guerrafondai. Lo giustificarono dicendo che in questo modo si fermava la guerra risparmiando tante vite ma Nagasaki? I Giapponesi, visto l’orrore di Hiroshima potevano temere che toccasse perfino  a Tokio. Non c’era bisogno di una seconda atomica diventata, anche se non riconosciuta, un crimine di guerra. Siamo grati, mille volte grati agli Stati Uniti perché senza di loro saremmo stati preda di quella che è stata una grande truffa all’umanità, l’illusione marxista, la catastrofica illusione marxista, ma non possiamo far finta di niente. E’ , fra gli altri, Macron, guida europea (Presidenza del Consiglio) in carica a denunciare i pericoli per il rischio di escalation , sia orizzontale che verticale.
Escalation orizzontale: armi chimiche e nucleari
Escalation verticale la cobelligeranza di Paesi alleati e di altre potenze.
Si guardi l’immagine che pubblichiamo testimonianza del punto di arrivo di una escalation iniziata, come Pearl Harbor a tradimento, e come oggi dando il via a mille tragedie. Viziata quella ahimè in precedenza dal pasticcio di Monaco precipitandosi inoltre la situazione nei lager con forno. Quand’anche vi fosse una possibilità minimissima di passare il testimone, ci pare sia il 235, alla fissione nucleare, bisogna fare, in ogni sede, il possibile e casomai l’impossibile per dargli spazio. Ce lo chiedono i nostri abbiatici (e se qualcuno non sapesse cosa e chi sono gli abbiatici vada su questo giornale ad un testo in materia) e lo chiedono alle nostre coscienze.
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