Pattugliamenti misti italo-svizzeri per aumentare i livelli di sicurezza

Val Chiavenna (SO) – St. Moritz: l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Cantonale dei Grigioni avviano i pattugliamenti misti italo-svizzeri per aumentare i livelli di sicurezza e rafforzare la capacità di controllo del territorio.

Dopo la fase addestrativa svoltasi a Chiavenna (SO) e conclusasi nello scorso mese di dicembre e sulla base dell’ Accordo sulla cooperazione di polizia e doganale tra il Governo della Repubblica Italiana e il Consiglio Federale Svizzero sottoscritto a Roma il 14 ottobre 2013, sono iniziati ieri 27 gennaio 2022 i pattugliamenti misti dei carabinieri del Comando Provinciale di Sondrio e degli agenti della Polizia Cantonale dei Grigioni. Due distinti equipaggi, uno italiano composto da 2 carabinieri della Compagnia di Chiavenna (SO) ed uno composto da due agenti della Polizia Cantonale dei Grigioni, con le proprie auto di servizio, hanno operato insieme “senza confini” muovendosi liberamente sull’asse Piantedo (SO) – St. Moritz (val la pena sottolineare che l’asse in realtà è Milano – St.Moritz in quanto la Valchiavenna è ordinariamente attraversata dal traffico veicolare proveniente e destinato al capoluogo di regione lombardo).

Numerosi ed importati i risvolti di questo servizio transfrontaliero.

Le due pattuglie, normalmente equipaggiate con i dispositivi e le armi in dotazione, si sono spostate  liberamente ed indistintamente sui due territori nazionali – italiano e svizzero – senza particolari formalità nell’attraversamento del confine che non costituisce più un limite per questi operatori specificatamente formati anche grazie al determinante contributo del CCPD di Chiasso – il Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale italo-svizzero.
È stato il capo equipaggio italiano a valutare quanti e quali controlli effettuare in Italia ed analogamente il capo equipaggio svizzero ha fatto le sue valutazioni in territorio svizzero, rendendo il servizio il più aderente possibile alla realtà del momento.

Altro aspetto di particolare interesse riguarda il merito dei controlli. Finora quando veniva fermato un cittadino e/o un veicolo svizzero in Italia, le forze dell’ordine italiane potevano basarsi sulle banche dati italiane mentre da oggi in poi potranno fare riferimento anche alle banche dati svizzere grazie ai colleghi della polizia cantonale, effettuando quindi controlli più efficaci ed incisivi. Parimenti quando in Svizzera verrà controllato un cittadino ed un veicolo italiano, i carabinieri forniranno tutto il supporto possibile ai colleghi dei Grigioni.

La partecipazione dell’Arma dei Carabinieri ai pattugliamenti misti consente di poter contrastare un’ampia gamma di reati, dallo spaccio di stupefacenti ai reati contro il patrimonio, dai reati contro la persona a quelli in materia di tutela dei beni culturali (ricordiamo che l’Arma vanta tra i suoi reparti il Comando Tutela Patrimonio Culturale), dal falso documentale a reati di più ampio respiro come quelli concernenti la criminalità organizzata e terroristica.  

Non va infine sottovalutato il risvolto preventivo: precedentemente l’attraversamento del confine faceva sorgere un senso di impunità per lo straniero (sia esso italiano in Svizzera o svizzero in Italia) che sapeva non poter essere sottoposto, quanto meno nell’immediatezza e “su strada”, ad approfonditi controlli; da ieri, attraverso la cooperazione internazionale, gli unici a potersi sentire sicuri sono gli onesti cittadini italiani e svizzeri, a cui vengono garantiti più elevati standard di sicurezza.

Non è mancata la curiosità dei cittadini dei due Paesi nel vedere i carabinieri operare in Engadina e la Polizia Cantonale dei Grigioni operare in Valchiavenna.

Ten. Col. Rocco Taurasi

 

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