UE, SU CYBERVIOLENZA APPROCCIO TROPPO IDEOLOGICO
Strasburgo, 14 dic - “Il contrasto alla cyberviolenza è una battaglia di civiltà in cui tutti ci riconosciamo. Io stessa ho denunciato chat dedite al revenge porn e promosso un'iniziativa nazionale per sensibilizzare le donne sul tema della sicurezza sul web. Ciò che non possiamo condividere è la volontà della sinistra in Ue di utilizzare il dossier sulla violenza di genere per portare avanti la propria agenda politica, riproponendo a livello europeo i contenuti del ddl Zan, bocciato dal parlamento italiano, richiamando all'ordine ben quindici paesi sgraditi a Bruxelles, cioè la maggior parte degli Stati membri, perché non contemplano la definizione di identità di genere nelle proprie legislazioni. Cosa c'entrano questi argomenti con la disperazione di quel 51 per cento di vittime di revenge porn che arriva a ipotizzare il suicidio come soluzione? Il Parlamento europeo deve pensare a queste ragazze e a queste donne. Non abbiamo paura di dirci d'accordo su alcuni aspetti del provvedimento, in particolare sulla necessità di una regia transnazionale contro la violenza informatica; ma solo se abbandoniamo un approccio ideologico per adottare una visione pragmatica e condivisa saremo in grado di raggiungere gli obiettivi a cui tutti puntiamo”
Così Isabella Tovaglieri, europarlamentare (Lega) componente della commissione Femm e relatrice ombra del provvedimento, nel suo intervento in aula sulla “Lotta alla violenza basata sul genere: la violenza online”.
Emanuela Rossi