Le inchieste del Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore
In edicola nella regione Lombarda domani venerdì 10 dicembre
Riforma della sanità, alla Regione i beni immobili degli ospedali
Fit for 55, tempesta sull’automotive
Autobrennero investe sul porto di Mantova
Il bonus casa fa crescere il Pil della Lombardia. Interventi a quota 1,5 miliardi
Dal bozzetto alla scena ecco la fabbrica della Scala
La nuova legge sanitaria della Regione Lombardia è il focus di apertura del prossimo Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola con il quotidiano venerdì 10 dicembre. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, l’operazione che prende spunto dal progetto del Policlinico di Milano che sette anni fa ha creato una società in cui sono stati conferiti i beni patrimoniali frutto di lasciti e donazioni accumulati nei secoli. Grazie alla valorizzazione degli immobili lo storico ospedale sta finanziando la costruzione della sua nuova struttura. Così la Regione Lombardia, attraverso la legge di revisione sanitaria, sancisce questo percorso anche per tutte le 27 Asst (aziende sociosanitarie territoriali) e le otto Ats (aziende di tutela della salute) della regione. L’ipotesi indicata nell’articolo 34, comma 9 della legge sanitaria dovrà - come indicato dalla legge appena uscita dal Consiglio regionale - prendere forma con una delibera più precisa, da redigere entro un anno. L’idea di base è di creare una sola società veicolo per tutte le strutture sanitarie lombarde, per accentrare e non creare spezzatini. I beni patrimoniali verranno scorporati e conferiti qui dentro, dove dei manager si concentreranno solo su questo: vendita o allocazione di immobili, secondo i criteri di mercato. Gli introiti verranno reinvestiti in salute e ricerca. Prima di tutto – si legge sul Rapporto Lombardia di venerdì 10 dicembre - ci sarà da fare un censimento perché nessuno ha un’idea precisa dell’ammontare dei beni: si immagina che si tratti di almeno 3/400 unità immobiliari a cui si aggiungono opere d’arte. Prevalentemente appartengono alle Asst, ma alcune Ats sono altrettanto ricchi, come quelle dell’Insubria o di Como. Il valore stimato come minimo è di 400 milioni, ma potrebbe essere anche molto superiore.
Fit for 55, tempesta sull’automotive. Un incubo aleggia sulla filiera lombarda dell’automotive e leva il sonno alle imprese del distretto, rileva il Rapporto Lombardia in edicola venerdì 10 dicembre con Il Sole 24 Ore. I mal di pancia generati dal pacchetto europeo Fit for 55, che prevede la riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e lo stop alle immatricolazioni di auto con motore a combustione interna dal 2035, non sono un segreto. Meno noti sono gli effetti collaterali, che, secondo i dati del Cluster lombardo della mobilità, si abbatterebbero sul territorio mettendo a rischio tra i 15 e 20mila posti di lavoro, facendo saltare una intera filiera, la seconda in Italia e la quinta a livello europeo, che conta più di un migliaio di aziende e produce 20 miliardi di fatturato all’anno. Se le proposte legislative avanzate a luglio scorso dalla Commissione europea dovessero avere il via libera del Consiglio e del Parlamento una tempesta economica e sociale si abbatterebbe sulla regione. Da qui la cascata di dubbi su contenuti e scadenze: il livello di energia prodotto da fonti rinnovabili in Italia si limita al 40% e il rischio di alimentare l’elettrico con energia sporca è più che una probabilità.
Tra le esclusive di questo numero anche Autobrennero che investe sul porto di Mantova. Un porto di rilevanza internazionale nel cuore della pianura padana. Messa così, potrebbe sembrare un’idea bizzarra. Eppure, ciò che da anni si cerca di realizzare a Valdaro – già oggi vero e proprio porto che collega Mantova all’Adriatico settentrionale attraverso lo sbocco di Porto Levante (Rovigo) – è proprio questo: trasformare l’attuale porto fluviale in un hub intermodale capace di collegare direttamente il Mediterraneo con il Brennero e, quindi, con l’Europa. A trasformare il progetto da possibile a probabile – si legge sul prossimo Rapporto Lombardia di venerdì 10 dicembre - potrebbe essere Autostrada del Brennero Spa, pronta a investirvi 50 milioni di euro, che serviranno ad affiancare l’acqua alla strada e alla ferrovia lungo la via che porta alla realizzazione del primo corridoio verde europeo attraverso le Alpi.
Congiuntura: il Bonus casa traina il Pil regionale. Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia spiega al Rapporto Lombardia di venerdì 10 dicembre che tra i segmenti in forte crescita, trainato dai bonus fiscali, c’è il sistema casa, sia nella componente edile sia in quella impiantistica. Quest’anno il Pil regionale dovrebbe mettere a segno un +6,4%, riducendo in gap con il ciclo prepandemia a 3,4 punti percentuali, mentre nel 2022 le proiezioni indicano un +4,7%, con il sorpasso sul 2019. Nei primi sei mesi l’export ha visto un aumento del valore delle esportazioni del 3,3% rispetto lo stesso periodo del 2019. Nella regione i comparti più dinamici sono quelli della filiera agroalimentare, i comparti della metallurgia-metalli e della chimicagomma-plastica. Sistema moda e altre produzioni invece fanno segnare una flessione dell’export anche quest’anno. Dopo lo sprint di quest’anno (+15,3%) il prossimo anno gli investimenti dovrebbero sfiorare il 7% continuando il ciclo virtuoso della ripresa. Nonostante un +5,4% per il 2021 i consumi anche il prossimo anno non riusciranno a ritornare ai livelli prepandemia nonostante un +5% previsto per il prossimo anno. In questo quadro congiunturale il numero delle imprese attive, aggiornato a settembre, vede un +1,2% rispetto alla fine 2019. In calo le aziende legate alla manifattura, commercio, turismo e agricoltura mentre sono in crescita le realtà dei servizi, l’edilizia e i servizi alla persona.
Mentre al Piermarini, la sera del 7 dicembre, il Macbeth inaugurava la stagione lirica della Scala di Milano, nei laboratori del teatro le maestranze ultimavano i materiali di scena per La Bayadère, il balletto che debutta mercoledì 15 dicembre. È qui, negli spazi dell’ex Ansaldo, che le produzioni della Scala prendono letteralmente forma, grazie al lavoro di 70 persone tra scenografi, scultori, falegnami, meccanici, termoformatori e addetti alla elaborazione attrezzeria, a cui si aggiungono le maestranze della sartoria, per un totale di oltre 120 dipendenti del Teatro alla Scala che lavorano nei laboratori dell’ex Ansaldo, in via Bergognone a Milano. Circa 70 sono le maestranze legate alla scenografia, le altre sono attive nella sartoria. In ottobre il Comune di Milano e la Fondazione Teatro alla Scala hanno lanciato il bando per il progetto «La Magnifica Fabbrica», che riunirà nel quartiere Rubattino laboratori e depositi della Scala, creando un polo della cultura aperto alla città. L’investimento previsto è 120 milioni di euro. Un patrimonio di saperi unico in Italia a cui il prossimo numero del Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore dedica un ampio reportage.
Il personaggio-intervista l’architetto Stefano Boeri: Milano è dinamica e creativa ma deve allargare i suoi confini. «Le periferie sono sempre più interessanti. Soprattutto nella parte sud della città», racconta Boeri. Ma la vera sfida che Milano dovrebbero cogliere è quella di ampliare i confini, sposare i comuni della cintura. Che oggi sono meta del progetto Forestami, lanciato nel 2018 per piantare entro il 2030 tre milioni di alberi, spiega il Rapporto del Sole 24 Ore dedicato alla regione lombarda.
Cascine Orsine diventa un set, in scena il reality della generazione Greta. Armati di smartphone e di zappa. Gli occhi sullo schermo per navigare sui social e i piedi ben piantati sulla terra da vangare, seminare, coltivare, amare. Così si presentano le nuove generazioni nel docu-reality in sei puntate “Wild Teens – Contadini in Erba”, realizzato da Banijay Italia per Discovery Italia e disponibile da qualche settimana su Discovery+ e sarà on air in chiaro sul Nove dal 22 dicembre. Il set a cielo aperto è a Cascine Orsine, azienda agricola e storico centro di sperimentazione della biodinamica. Siamo a Bereguardo, meno di tremila anime nell’area del pavese nord-occidentale, sulla riva sinistra del Ticino, in una delle parti più belle dell’omonimo parco.