RIFORMA SANITÀ. AREE MONTANE PER ASSESSORE SERTORI:
APPROVATA NORMA PER FAVORIRE RECLUTAMENTO PERSONALE MEDICO E VALUTARE FORME DI GESTIONE INNOVATIVE
(Milano, 1 dic) Approvata in Consiglio regionale, nell’ambito della nuova riforma sanitaria, anche la norma riguardante la sanità di montagna che recepisce le istanze pervenute dai territori montani dove il reclutamento del personale sanitario e socio-sanitario è segnalato come un problema primario.
La legge agevola accordi istituzionali sia con enti locali che con le Università lombarde proprio per rendere più attrattivi per il personale sanitario e socio sanitario l’esercizio delle attività in questi luoghi. La norma, inoltre, dispone la possibilità di valutare forme innovative di gestione nei territori montani. Questo, ad esempio, stante le dichiarazioni dei sindaci dell’alta valle rese nei giorni scorsi, consentirebbe di valutare un nuovo possibile assetto giuridico che miri al rilancio dell’Ospedale Morelli di Sondalo (So).
OPPORTUNITÀ PER LA MONTAGNA - “Sono soddisfatto di questa importante norma inserita nella legge sulla riforma della sanità lombarda - commenta l’assessore regionale alla montagna, Massimo Sertori - che mira a rendere l’attività sanitaria nei territori montani più attrattiva per il personale medico”.
“La legge - continua Sertori - consente e favorisce possibili accordi sia con enti locali che con le università. Ora, le dirigenze degli ospedali, delle Asst, i Sindaci potranno cogliere questa importante opportunità e trasformarla in accordi e, quindi, risultati pratici”.
“Da ultimo - conclude Massimo Sertori - credo che il combinato disposto tra gli effetti positivi della riforma sanitaria, le nuove opportunità per la sanità di montagna, gli investimenti sull’edilizia sanitaria già stanziati (solo per Valtellina e Valchiavenna si tratta di 120 milioni di euro), il recente potenziamento del servizio di elisoccorso h24 con a disposizione un velivolo in più per il volo notturno arrivando così a tre in Lombardia, potranno progressivamente portare ad un effettivo miglioramento dei servizi sanitari e socio-sanitari anche nei territori periferici come quelli montani”.