Referendum elettrodotti: lettera aperta ai 3082 valtellinesi che hanno votato NO
Riceviamo e
pubblichiamo, con particolare evidenza perché di quanto
scrive il lettore condividiamo gran parte.
Siamo stati incerti se mettere o
non mettere la firma. Abbiamo deciso di tralasciarla, come
da desiderio del lettore, per una ragione molto semplice:
questa lettera è in un certo senso un simbolo. E’ stata
scritta da un con valligiano, di una zona in cui in queste
settimane si parla spesso di elettrodotti, ma potrebbe
averla scritta qualunque altro valtellinese che minimamente
conosca il problema e che, anche se non personalmente
toccato, sente di dover solidarizzare con i molti che invece
lo sono. Il grazie lo restituiamo, perché siamo noi a dire
grazie al lettore (NdD).
Spett. La Gazzetta di Sondrio
Leggo da poco il Vs. giornale, da quando lo avete
distribuito stampato. Ho letto tutti gli articoli che avete
pubblicato sul problema idroelettrico, in particolare quelli
sul referendum. Non sarei andato a votare se non avessi
saputo da Voi che lo si poteva fare ritirando una sola
scheda.
Vi chiedo il favore di pubblicare questa mia lettera aperta
ai 3082 valtellinesi che hanno scelto di votare NO
all’abrogazione della servitù coattiva di elettrodotto.
Ho sentito alla TV le ragioni dei contrari e il loro invito
a disertare i seggi. Un appello toccante a boicottare il
referendum per evitare che le bollette vadano alle stelle a
causa dei costi di acquisizione dei terreni per costruire
gli elettrodotti. Un altro appello per questo povero Paese
che si ritroverà con terribili black-out perché non si
potranno più costruire elettrodotti.
Colossali fandonie propinate a chi non conosce i problemi e
può quindi pensare che questa sia la verità.
La verità è un’altra, come avete più volte spiegato. La
servitù obbligatoria è regolata da una legge che risale al
1933. Se il referendum fosse passato sarebbe stata la spinta
decisiva per il Parlamento ad approvare norme rispondenti
alla realtà del terzo millennio. Non ci sarebbero stati
black-out terribili, almeno per colpa di mancati
elettrodotti. Quanto ai costi mi spieghino i 3082
valtellinesi che hanno votato NO perché per colpa di norme
vecchie debbono esserci danni pesanti per i poveracci che
hanno magari un terreno edificabile sul quale però non
possono più costruire.
I 3082 che hanno votato no non hanno elettrodotti nelle loro
proprietà ma non conoscono neppure di quale ingiustizia per
le norme vecchie tanti valtellinesi siano vittime.
Il vostro NO non è da valtellinesi.
Se pubblicherete preferirei che ometteste la firma, ma se è
necessario fate pure. Ringrazio anticipatamente e formulo i
miei auguri per il giornale.
Lettera firmata (B.M.)
GdS 18 VI 03 www.gazzettadisondrio.it